Cari amici ed amiche.
Il 23 luglio scorso ero partito alla volta di Galati Mamertino, in provincia di Messina.
Ieri sono tornato. Prima di parlare delle mie "avventure" ci tengo a scusarmi con gli amici Filippo Giorgianni, Stefania Ragaglia, Vittorio Leo, Angelo Fazio ed altri siciliani (che su Facebook mi seguono), poiché che non ho fatto visita a loro.
Non mi sono organizzato poiché la cosa era stata decisa all'ultimo momento. Inoltre, ero partito con i miei zii e mio cugino. La prossima volta mi organizzerò. Mi farebbe piacere conoscere di persona questi ottimi ragazzi con cui spesso ho dei confronti su Facebook. Ora parlo del viaggio.
Il viaggio è stato tranquillo.
Ci sono importanti lavori sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.
Ci sono ancora dei cantieri ma i tratti ammodernati sono più che efficienti.
Tra l'altro, sono stato tra i primi ad avere l'onore di avere attraversato le nuove gallerie "Tempa Pertusata" (che si trova prima dello svincolo di Lagonegro nord) e "Monaco", che è ubicata prima dello svincolo di Altilia-Grimaldi, in provincia di Cosenza.
Inoltre, nel viaggio di ritorno, ho attraversato anche la nuova galleria "Tempa Ospedale" che si trova tra Lagonegro nord e Buonabitacolo-Padula, sempre sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Arrivato a Messina, dopo la traversata in traghetto, sono andato nella piazza antistante al duomo, con il suo campanile con il "carillon", con tutte le statue che girano a seconda delle ore.
Guardando bene le decorazioni, ho notato che vi sono raffigurate delle stelle a sei punte, simili in tutto e per tutto alla Stella di Davide, il simbolo della religione ebraica.
Va ricordato che Messina era una città con una forte comunità ebraica.
Del resto, anche a Galati Mamertino (come a Messina) sono ricorrenti cognomi come Emanuele.
Proprio questo cognome è di origine giudaica.
Pare che coloro che portano questo cognome siano discendenti dei "conversos" , ossia di quegli ebrei che nel XVI secolo si convertirono al cattolicesimo, durante il regno di re Filippo II d'Asburgo.
Non lontano dal duomo, sono andato in un bar e ho gustato un'ottima granita al limone con la brioche.
Arrivato a Galati Mamertino, sui Nebrodi, in quella che fu la Valdemone, ho subito iniziato a fare ricerche sul paese.
Parlando con un signore, un tale Giacomo Miceli, sono venuto a conoscenza di una storia molto particolare, una gara tra un fratello ed una sorella che erano molto ricchi.
Questi due vissero nel XVIII secolo ed erano molto ricchi.
Un giorno, incontrarono il vescovo e gli dissero che avrebbero voluto fare la nuova chiesa parrocchiale (detta "Chiesa madre").
Il vescovo rispose dicendo che sarebbero serviti tanti soldi.
La sorella ed il fratello gli mostrarono dei forzieri pieni d'oro.
Allora il vescovo propose ai fratelli di fare una gara.
La chiesa che sarebbe stata terminata per prima sarebbe diventata la "Chiesa madre".
E così iniziò una gara tra questo fratello e questa sorella.
Il fratello decise di realizzare nella piazza sottana la propria chiesa. La chiesa venne poi dedicata a San Luca.
La sorella decise di fare la propria chiesa nella piazza soprana. L'edificio fu dedicato a Santa Maria Assunta.
Con una settimana d'anticipo, la sorella finì la chiesa ed il fratello si arrabbiò a tale punto che non completò nemmeno il campanile.
In seguito, la chiesa di San Luca fu danneggiata da un terremoto.
Oramai sconsacrata, la chiesa di San Luca è oggi in disuso e versa in un grave stato di abbandono.
Voglio quindi sensibilizzare l'attenzione di tutti (e di coloro che contano) perché si faccia qualcosa per quel prezioso edificio che tra l'altro poggia su una maestosa scalinata che Miceli ha paragonato a quella di Trinità dei Monti a Roma.
La chiesa di Santa Maria Assunta, invece, è la chiesa più importante di Galati Mamertino e dentro ha la statua di San Giacomo Maggiore, il Patrono del paese.
Proprio nel giorno del mio arrivo, San Giacomo era stato in processione.
Io ho visto da vicino quella preziosissima statua e (in segno di devozione) l'ho toccata.
Per portare quella statua sulla portantina servono ben ventiquattro persone, sei per ogni braccio.
Lì la religione è molto sentita.
Ad esempio, nella chiesa di Santa Maria del Rosario (che era la precedente "Chiesa madre", era dedicata a San Martino e che si trova non lontana dalla casa che era di mia nonna) ho assistito alla Messa delle ore 08:00, Messa che è stata ottimamente celebrata da padre Giuseppe, il parroco di Galati Mamertino.
Lì si serve la Comunione nelle due specie, con l'ostia intinta nel vino.
Inoltre, nonostante fossero solo le 08:00 del mattino, la Messa era ben frequentata.
Forse, noi mantovani dovremmo imparare qualcosa.
Sono entrato anche nella "Chiesa madre" e ho notato che mancava il bel pulpito intarsiato.
Mi è dispiaciuto.
Ho visitato anche la zona dei ruderi del castello, che si trova sul punto più alto del paese.
Lì, infatti, vi era un castello del XIII secolo che, a sua volta, occupava lo spazio che fu di una fortezza araba. Galati Mamertino, infatti, fu possesso arabo e lo tesimonia anche la presenza di mulini di origine araba nella zona di Borgo Milè.
Lì vi sono anche i ruderi di una chiesa normanna dedicata a San Michele.
Dalla zona si vede un paronama mozzafiato, con le vedute dei paesi vicini, come Longi e Frazzanò.
Da lì si vede anche la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria.
Lì vi è un crocifisso relizzato da frate Umile Petralia (secolo XVII). La foto del crocifisso è qui sopra.
A Galati Mamertino vi sono altre opere importanti, come la statua di San Rocco e quella della Madonna della Neve, che si trovano nella chiesa della Madonna del Rosario. Quest'ultima è un'opra di Antonello Gagini.
Nella stessa chiesa vi è anche un gruppo statuario che raffigura Gesù che consegna la chiavi a San Pietro e che è l'unica opera conosciuta in tutta la Valdemone di Gabriele Cabrera di Naso.
In Piazza San Giacomo, vi è un museo paleontologico che mostra i reperti preistorici.
Non lontano vi è il Palazzo del Principe. Esso è inagibile e spero che venga ristrutturato e sfruttato.
Pensate, questo edificio eretto tra il XVII ed il XVIII secolo ha una bella loggia con bifora realizzata dal Montorsoli.
E' suggestivo il panorama con il Pizzo Muely ed il Monte Soro.
Sono stato anche al mare.
Ho visitato Capo d'Orlando e Rocca di Caprileone.
Mi sono bruciato.
Purtroppo, queste vacanze sono state funestate da qualche infortunio. Di questi, ricordo quello accaduto a mia zia, la sorella di mia madre, che mentre era in visita presso il fratello di mia madre è caduta. Hanno dovuto portarla all'ospedale di Sant'Agata di Militello, città che avrei voluto visitare in circostanze ben diverse. Ci siamo presi tutti un grosso spavento.
Anch'io ho avuto qualche problema di natura gastro-intestinale. Ho mangiato troppo. Del resto, la cucina del posto è ottima. Quando si mangia troppo...si fa indigestione. Ho esagerato.
Inoltre, per aiutare un mio amico a spostare una scansia ho avuto un leggero stiramento muscolare ad una spalla.
Comunque, a parte ciò, mi sono divertito tanto. Inoltre, ho incontrato una madrina di mia madre che è stata per tanti anni in Argentina. Tanti galatesi, infatti, emigrarono e andarono negli USA ed in America del Sud.
Come ho già scritto, ho anche mangiato bene. A tal proposito, vi segnalo un agriturismo che è di una mia lontana parente.
L'agriturismo si chiama "Margherita" ed è di Smiriglia Irene. Si trova a Galati Mamertino (C.A.P 98070) nella Contrada Sciara. Il numero di telefono è 0941 434975. E' relativamente economico ma la cucina è da re, con prodotti e specialità locali, come la caponata ed i piatti di pasta.
Sono tornato a casa, qui a Roncoferraro (in provincia di Mantova) molto arricchito. Ho nozioni nuove e ho anche qualche idea da mettere a disposizione qui nel mio paese, come quella che contempla l'illuminazione pubblica con i diodi LED, che sono largamente in uso a Galati Mamertino. La prossima volta, vorrei anche visitare il Santuario della Madonna di Tindari.
Sono uno sempre alla ricerca. Tra l'altro, mi interessa anche il Capo Calavà, promontorio che si affaccia sul Mare Tirreno e che è attrversato dal tunnel dell'autostrada A20 Messina-Palermo.
Proprio nella galleria, atterverso la quale sono passato, vi è il solfuro di idrogeno, il gas dal tipico odore di uova marce. Mi interesserebbe sapere di più della storia della zona, da un punto di visto orografico e storico. Se qualcuno sa qualcosa...mi dica pure. Inoltre, vorrei sapere se nella zona vi sono anche altri luoghi importanti da un punto di vista naturalistico, storico e religioso che io ignoro. Intanto, vi consiglio di visitare Galati Mamertino.
Ora, termino con una mia poesia.
A LITTERA PE' LA CITA' DI MISSINA
"Vos et ipsam Civitatem benedicimus".
Pè lu mondu fù...pè mezu di lu populu missinisi...
in viritati...quella littera sancta chì scrivìu...
ché pè sempri a stari hà...pè onne annu et pè li misi...
com'ella, Virgini Matri di Diu, vuliti nto so' messaghju...
ché si fici carne la Parolla in ella...di gran curaghju!
Comu lu so' Figghiu Divinu...hè questa cità di Missina...
ché pè più voti...ella ci visti la cruci...
in di la ghjenti soffre...comu sepolcru chì vinni...
la tarra...ma chì sempri la spiranza ci duna la Luci!
Et pè mia...chì socu comu Diogene Rumanu...
in Manzicerta jittatu et poscia sanza lumi...
fattu nta l'ochji...pè ùn esse più impiraturi...
chì da Diu sii quella puru a mannari...ché socu priggiuneru...
si induve staci andà ùn possu, ché more ùn vogliu nto duluri!
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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