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lunedì 29 agosto 2011

ERIC VOEGELIN E L'ANTICRISTO, COMMENTO ALLA NOTA DI FILIPPO GIORGIANNI

Cari amici ed amiche.

Su Facebook, sono stato taggato in questa nota. Essa è stata scritta dall'amico Filippo Giorgianni che ha preso testo del filosofo americano di origine tedesche Eric Voegelin (1901-1985). L'ho trovata interessante e l'ho riportata qui sotto. Questa nota parla del parusismo, ossia di quella mentalità che aspetta la liberazione dai mali del tempo, con l'imminente arrivo di una figura immanente, ossia che ha in sé il principio e la fine, l'Alfa e l'Omega. Nei secoli XIX e XX si affermarono figure che vennero viste come immanenti e pronte a risolvere i mali della società ma che, in realtà, fecero dei crimini abominevoli, tanto da venire paragonati all'Anticristo. Prendiamo, ad esempio, Napoleone Bonaparte (1769-1821). Napoleone fu il figlio di quel progresso di degradazione della società, la Rivoluzione francese del 1789. All'inizio fu visto come necessario un processo come quello della Rivoluzione francese. Ma poiché esso previde la distruzione di un ordine costituito. Di conseguenza, a quest'ordine costituito sarebbe dovuto subentrare un altro. In quel marasma rivoluzionario che puntò alla distruzione di tutto ciò che c'era prima (Chiesa compresa) uomini ambiziosi e con pochi scrupoli, come Napoleone Bonaparte, furono come piante in un terreno fertile. Presentandosi come "salvatore" e "liberatore", in realtà, Napoleone prese il potere e, sempre usando la parola "libertà", arrivò ad infiammare tutta l'Europa con una guerra di conquista. Lo Stato proposto da Napoleone era uno Stato che si proponeva anche come "nuova Chiesa". La figura dell'imperatore si presentava quasi come "nuovo pontefice", sul modello dell'Impero Romano, e il Dio cristiano (che era sempre ostentato per avere il consenso) era, di fatto sostituito da quell'"Essere Supremo" della Rivoluzione francese. Quell'imperatore trasformò Parigi in una "Nuova Babilonia". La rovina fu grande per tutti. Lo stesso discorso vale anche per Adolf Hitler (1889-1945). L'infame stagione di questi fu vissuta dallo stesso Eric Voegelin, che dovette scappare dalla Germania. Anche Hitler si sviluppò in un contesto di crisi e promise la salvezza del suo popolo. Anch'egli, però, puntò a sostituire il Dio cristiano con un essere che, forse, di divino non ebbe nulla. Addirittura, egli volle creare una nuova città al posto di Berlino, Welthauptstadt, una città che, tra le altre cose, aveva un edificio con una grossa cupola, quasi a significare che la cupola di San Pietro a Roma non dovesse significare nulla. In pratica, nel pensiero di Hitler, alla visione cristiana, che ancora era presente in Europa, sarebbe dovuta subentrare una visione neopagana in cui vi erano il "fuhrerprinzip", il culto di una razza che doveva schiacciare le altre ed un culto del sangue che nulla ebbe a che fare con il Sangue di Cristo. La rovina fu grande per tutti. Lo stesso discorso vale per il comunismo, anch'esso figlio della gnosi, il volto presentabile del satanismo. Forse, gli "Anticristi" non sono solo dei personaggi ma anche le idee che li caratterizzano. Queste idee si presentano come risolutive verso certi problemi attuali ma poi portano inevitabilmente alla distruzione. I personaggi, quindi, altro non sono che espressioni di quelle idee piene di inganno. In fondo l'Anticristo si avvale dell'inganno. L'Anticristo è colui chi si arricchisce ed acquisisce potere sulla disgrazia altrui. Napoleone, Stalin ed Hitler furono esempi di ciò. Esempi di disgrazie possono essere le rivoluzioni o le crisi economiche. Noi dobbiamo evitare che affermino altri personaggi simili. Quindi, dobbiamo evitare che si creino le condizioni che possano favorire simili idee e simili figure. Cordiali saluti e buona lettura.

Eric Voegelin, "Il mito del mondo nuovo"


«[...] definiremo il parusismo come la mentalità che attende la liberazione dai mali del tempo dall’avvento, dalla venuta in tutta la sua pienezza dell’essere concepito come immanente. Possiamo quindi definire gli uomini che esprimono il loro parusismo in sistemi speculativi come pensatori parusistici, le loro strutture di pensiero come speculazioni parusistiche, i movimenti connessi con alcuni di questi pensatori come movimenti parusistici di massa, e l’epoca in cui questi movimenti sono socialmente e politicamente dominanti come l’epoca del parusismo. Disponiamo così, per designare una fase dello gnosticismo occidentale, di un concetto e di una terminologia che finora mancavano. Inoltre, considerando questa fase come parusistica, possiamo distinguerla più adeguatamente che in passato dalla precedente fase chiliastica del Medioevo e del Rinascimento, in quando i movimenti gnostici si espressero nei termini dell’apocalisse giudeo-cristiana. La lunga storia dello gnosticismo occidentale postclassico appare così nella sua continuità come la storia del settarismo occidentale. Nel Medioevo questo movimento potè ancora essere tenuto al di sotto della soglia della rivoluzione. Oggi esso è diventato non certo la potenza dell’essere, ma una forza mondiale. Rompere l’incantesimo di questo mondo e della sua forza – ciascuno di noi in se stesso – è il grande compito al quale dobbiamo tutti consacrarci. La scienza politica può aiutarci a esorcizzare i demoni – nel modesto grado di efficacia che la nostra società consente all’episteme e alla sua terapia.»

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