Cariamici ed amiche.
Sta per cadere una delle dittature più longeve, quella di Mu' ammar Gheddafi, in Libia.
La dittatura di Gheddafi dura dal 1969 ed ora sta collassando. E' logico che Gheddafi debba andarsene. Le cose auspicabili, naturamente, sono la fine della guerra in Libia e l'avvento in quel Paese di un governo stabile e democratico e che garantisca la libertà di culto anche alle minoranze religiose, ebrei e cristiani in primis. Magari, questo nuovo governo potrebbe restituire almeno parte dei luoghi di culto che il regime di Gheddafi aveva tolto agli ebrei e ai cristiani.
Qui, però, vi è un'incognita.
Infatti, sarà in grado il Comitato Nazionale Transitorio (CNT) di Bengasi, il focus della rivolta contro Gheddafi, di garantire un governo laico, democratico e stabile?
La Libia, infatti, è un Paese in cui pesano molto le realtà tribali.
Inoltre nel CNT vi sono anche figure del regime di Gheddafi.
Quindi, una volta eliminato il tiranno, ci sarà il rischio di vedere una Libia instabile poiché il CNT potrebbe non avere più il "collante" politico e che, quindi, le varie differenze tra le componenti di tale comitato possano esplodere, anche sfociando in una guerra civile.
In questo contesto, potrebbe farsi strada anche il fondamentalismo islamico.
Quindi, la situazione va tenuta sotto controllo perché potrebbero esserci anche forti ripercussioni in Medio Oriente.
In particolare, serve molta attenzione dopo gli attacchi contro i due bus in Israele.
Bisogna fare in modo che Israele abbia garantita la propria integrità territoriale e l'incolumità dei propri cittadini.
Lì vicino, infatti, c'è chi vorrebbe che questo grande Paese venisse spazzato via ed eliminato dalle cartine geografiche.
Questo non è accettabile.
Cordiali saluti.
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