Cari amici ed amiche.
E' ora di finirla con certe pagliacciate!
Non se ne può più.
Prima c'è stato qualche "signore molto informato" (uso le virgolette per fare un po' di ironia) che ha messo in giro la voce che dice che la Giornata Mondiale della Gioventù sia pagata dai cittadini spagnoli. Adesso è saltata fuori la storiella del Vaticano che non paga l'ICI e che ha tanti privilegi.
Veramente, non se ne può più di questa situazione.
Vi invito a leggere questo bellissimo articolo scritto su "Il Sussidiario".
Esso è stato scritto da Monica Poletto e dice:
" ICI E 8XMILLE/ Poletto (CdO): su Facebook si attacca la Chiesa, ma lo Stato ci ha sempre guadagnato
sabato 20 agosto 2011
Foto Ansa
Non si esauriscono le polemiche sulle esenzioni fiscali per la Chiesa. Dopo l’attacco di alcuni esponenti radicali e socialisti, e alcuni interventi sulla stampa è la volta della rete. Il gruppo nato su Facebook “Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria” ha già raggiunto, in poco più di 48 ore, oltre 40 mila adesioni. Centinaia i messaggi degli utenti inferociti. Chiedono di cancellare l’esenzione dall’Ici e dall’Ires, di eliminare l’8Xmille, di abolire, con un tratto di penna, i patti Lateranensi, rinfacciano al Vaticano di possedere il 22 per cento del patrimonio immobiliare italiano e, soprattutto, contestano l’intervento di Bagnasco. Il presidente della Cei, infatti, aveva ammonito: le tasse vanno pagate. Immediato il commento, rintracciabile anche sui forum di altri quotidiani online e, inaugurato da Mario Staderini, Segretario dei Radicali Italiani: «da che pulpito!». Qualcuno lancia proposte di manifestazioni e volantinaggi per far conoscere alla gente la verità. E, contestualmente al web, si muovono i finiani. Che, dalle pagine de Il Futurista, lanciano un attacco Oltretevere. La tiritera è la stessa. Il titolo dice tutto: “E adesso è arrivato il momento di far pagare l’Ici alla Chiesa”. Monica Poletto (presidente CdO Opere Sociali), raggiunta da IlSussidiario.net, giudica la polemica «faziosa e strumentale». Le agevolazioni fiscali «non sono certo - spiega - riconducibili unicamente alla Chiesa, che le ha nella stessa misura in cui sono riconosciute a tutti gli enti non commerciali in generale. Gli enti che svolgano attività che non siano a scopo di lucro, infatti, non pagano l’Ici. Dipende semplicemente dal fatto che queste sono considerate di utilità sociale e, nelle nostre leggi finanziarie, sono tenute in grande considerazione e consentono di ottenere svariate facilitazioni». Sul piano dei conti, poi, «lo Stato ha solo da guadagnarci». In particolare, «le opere della Chiesa sono socialmente utili perché sono attività che lo Stato dovrebbe accollarsi se non lo facessero altri corpi intermedi. E, laddove è l’amministrazione pubblica a svolgere tali funzioni, è dimostrato che i costi sono molto più alti»
Un risparmio oggettivo, quindi. Che «tuttavia, ad oggi, non è ancora quantificabile. Non è mai stata effettuata, infatti, una seria valutazione ex post delle politiche sociali». Secondo la Poletto, «sarebbe sommamente auspicabile che si provasse, con un sistema serio di valutazioni a posteriori, a capire la reale incidenza di certe realtà. Quando si sarà compreso quale risparmio effettivamente producano – è la sua conclusione -, allora si potrà intervenire. Fino ad allora, ogni sortita contro le agevolazioni fiscali della Chiesa non è altro che pura demagogia». ".
Questa è pura demagogia. La Chiesa ha molte opere sociali e culturali. Esse vengono finanziate da donazioni e da fondazioni legate alla Chiesa stessa. Quanto all'8 per mille, anche altre confessioni religiose beneficiano di esso, come anche lo Stato. Eppure nessuno polemizza per il fatto che, ad esempio, la Chiesa valdese prenda l'8 per mille. Però, quando è la Chiesa cattolica a prendere l'8 per mille, ecco che scoppia la bagarre. Va detto anche anche la Chiesa paga l'ICI per tutti gli immobili non dedicati ad attività di culto e no-profit. Questo, lo posso confermare, avendo lavorato in un Comune e proprio nel settore che riguarda l'ICI. Inoltre, sulla GMG, va detta un'altra cosa. Purtoppo, si registrano casi di insulti, spruzzi di urina e quant'altro contro quei giovani che partecipano a questo evento. Ora, io pongo una domanda provocatoria. Se ad essere insultati fossero stati i gay (durante un "Gay Pride") o quelli dei centri sociali o quelli dei sindacati gli immigrati durante una loro manifestazione, cosa sarebbe successo? E' la stessa domanda che su Facebook si è posta la signora Alessandra Spanò e che dice:
Di sicuro, ci sarebbero stati i network di sinistra che avrebbero fatto del baccano ed avrebbero lanciato l'allarme di "un attacco alla democrazia". Veramente, qui stiamo andando nel ridicolo. Sembra quasi che tutti possano manfestare meno i cattolici che, oltretutto, stanno facendo un evento pacifico con il Santo Padre Benedetto XVI. Tra l'altro, tanti di questi giovani sono impegnati nel sociale con le scoutismo, con le associzioni cattoliche o direttamente nella Chiesa stessa. Molti di questi giovani sono esempi di buona gioventù e in un periodo in cui i giovani sono, purtroppo, noti per altro meritano rispetto. Quindi, smettiamola con certe pagliacciate...che non fanno nemmeno ridere!
Cordiali saluti.
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