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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 21 luglio 2011

L'UNITA' D'ITALIA ED I SUOI MALI




Cari amici ed amiche.

Leggete questa nota che è stata riportata su Facebook da Andrea Casiere (http://istitutoduesicilie.blogspot.com) e che parla della prigione di Fenestrelle, in Piemonte:

"risposta al quotidiano repubblica sul lager di Fenestrelle in Piemonte

pubblicata da Casiere Andrea il giorno sabato 16 luglio 2011 alle ore 19.57

Repubblica: Replica al Dott. Juri Bossuto sui borbonici di Fenestrelle. Scritto da Davide

Mi sento in dovere di ribattere alle affermazioni storiche del Dott. Bossuto, apparse su Repubblica l'8 luglio 2011, secondo le quali i borbonici morti a Fenestrelle sarebbero soltanto 4.

Prima di iniziare però è necessario fare una premessa: l'articolo è stato scritto l'8 luglio ed in parte racconta anche lo svolgimento della manifestazione, si legge infatti di improbabili "vessilli leghisti" e di una "cerimonia antirisorgimentale" (come se commemorare dei morti, i propri, debba essere "anti" a prescindere). Peccato però che la manifestazione si è svolta il 9 di luglio, ovvero il giorno dopo.

Escludendo che il Dott. Bossuto abbia il dono della Preveggenza, ma allo stesso tempo non volendo pensare che Egli abbia voluto appositamente gettare discredito su quel momento di raccoglimento, ho ritenuto invece che quelli di Bossuto fossero "concetti nati da suggestioni" gli stessi di cui, si sarebbe reso reo, come si legge nell'articolo, il Dott. Lorenzo Del Boca, giornalista e storico di fama nazionale, non certo improvvisato.

Ma andiamo ai fatti storici.

Dalle carte della rassegna mensile "L'italia militare" di Torino del 1864, emerge che nei soli mesi di ottobre e novembre del 1860 arrivarono a Genova i primi 8000 prigionieri borbonici, secondo la seguente scaletta:

7 ottobre 1860 = 900

17 ottobre 1860 = 360

8 novembre 1860 = 3600

11 novembre 1860 = 2330

24 novembre 1860 = 810

Questi soldati furono assegnati a vari dipartimenti, ognuno dei quali corrispondeva ad un campo di prigionia, Fenestrelle era il 5° dipartimento.

Con i dati a disposizione riesce facile capire che le prime truppe del Regno delle Due Sicilie vengono deportate nei campi del Nord Italia soltanto sul finire dell'anno 1860, ma d'altronde sarebbe bastato ricordarsi che Garibaldi sbarca a Marsala soltanto l'11 maggio...

Difatti i 4 soldati borbonici morti, di cui parla il Bossuto e presenti nell'archivio parrocchiale di Fenestrelle situato presso il Priorato di Mentoulle, sono deceduti rispettivamente nei giorni:

11 novembre 1860

23 novembre 1860

30 novembre 1860

idem

Considerando che le nuove spedizioni di prigionieri borbonici, di renitenti e di nuove leve dal Sud, sempre secondo "L'Italia Militare", iniziarono dal 1° febbraio 1861, è facile dedurre che la ricerca del Dottor Bossuto è stata eseguita in maniera inadeguata, concentrata su un arco temporale di appena 45 giorni su anni ed anni di prigionie e basandosi su frettolose ed approssimate ricerche compiute sugli atti di morte della Parrocchia, quando dall'Archivio di Stato di Torino dalle prime ricerche stanno fuoriuscendo decine di nomi.

Su una cosa di certo Bossuto ha ragione, a Fenestrelle non sono morte 40.000 persone. Probabilmente tale cifra non si otterrà nemmeno sommando i decessi di tutti i campi di concentramento e prigionia del Nord Italia: ammonterebbero infatti a 15.000 coloro che "trapassarono da questa all'altra vita", come riporta la sopracitata rivista, soltanto tra la fine del 1860 ed il 1864. Una cifra comunque sufficientemente spaventosa.

Davide Cristaldi

Vicepresidente nazionale Comitato Due Sicilie.".


Forse, tanti mali dell'Italia di oggi sono figli di quelli dell'Italia che nacque con la Spedizione dei Mille e dal Risorgimento. Intendiamoci, qui nessuno è contro l'Italia unita. L'unità d'Italia fu necessaria perché la frammentazione del nostro Paese in tanti regni (come il Regno di Sardegna, lo Stato Pontificio o il Regno delle Due Sicilie) non portò bene all'Italia e ne favorì il declino.
Il problema non fu, quindi, l'unità del nostro Paese ma il processo che portò ad essa.
Com'è noto, il processo di unificazione fu condotto da pochi e, tra questi pochi, ebbero un ruolo importanti gli affiliati a logge massoniche anticlericali. Il video qui sopra (che ho preso da Youtube) mostra tutto. Della massoneria ho parlato più volte. Ne ho parlato nell'articolo intitolato "Il massacro in Vandea, commento alla nota di Stefania Ragaglia". Nella massoneria vi erano (e vi sono) varie tendenze.
Vi era una tendenza conservatrice e di matrice religiosa e ve n'era una di tendenza progressista ed antireligiosa.
Per noi cattolici, il problema della massoneria è proprio questo suo relativismo.
Era evidente che al processo di unificazione d'Italia avessero partecipato certe logge ricondicibili soprattutto al presbiterianesimo scozzese e al puritanesimo inglese, quindi di tendenza antipapista. Inoltre, figure come quella di Giuseppe Mazzini erano effettivamente legate anche ad ambienti esoterici, se non anticristiani.
Del resto, lo stesso Garibaldi definì Papa Pio IX "un metro cubo di letame".
Di diverso avviso fu Camillo Benso, conte di Cavour, che era vicino alle posizioni della massoneria inglese, una massoneria che tendeva ad avere posizioni più conservatrici e che riproponevano l'alleanza tra trono ed altare.
Certo il trono in questione era quello britannico e l'altare era quello anglicano ma Cavour cercò di non arrivare mai ad uno scontro con la Chiesa, proponendo la Legge delle Guarentigie e facendo in modo, ad esempio, che la statua di Giordano Bruno non venisse eretta con il dito puntato verso il Vaticano (cosa che avrebbe voluto fare Ettore Ferrari, architetto, deputato e Gran Maestro della massoneria) ma con i polsi legati.
Fatto sta, però, che lo scontro con la Chiesa ci fu!
Il nascente Stato italiano fu contro la Chiesa.
Ci furono manifestazioni anticattoliche (come la nota processione massonica di cui parlai nell'articolo intitolato "Magna Charta Libertatum? Anche noi italiani avremmo dovuto averne una" o la sassaiola che ci fu durante i funerali di Papa Pio IX) e la Chiesa reagì facendo in modo che mettendo i cittadini di fronte al fatto che essi fossero cittadini del nuovo Stato italiano e cattolici.
Quindi, li costrinse a scegliere tra l'essere cittadini italiani e l'essere cattolici.
Era evidente che lo Stato italiano si fosse formato contro la Chiesa così com'era evidente che, di fatto, fosse stato il prodotto di un'annessione operata dal Regno di Sardegna ai danni degli altri regni e non il frutto di una fusione tra le varie esperienze pre-unitarie. Gli abitanti dei vari ex-regni, come il Regno delle Due Sicilie, vedevano in quel processo che portò all'unità di Italia un'annessione da parte del Regno di Sardegna e non una reale unificazione. Per certi versi fu così. Leggete la nota di Andrea Casiere che è qui sopra.
I prigioneri della fortezza di Fenestrelle furono a tutti gli effetti prigionieri di guerra.
L'unificazione italiana fu frutto di guerre e ci fu un vero e proprio centralismo politico che non portò ad una vera integrazione delle varie parti della penisola.
Inoltre, vi fu anche l'avanzamento del marxismo che si diffuse nel proletariato urbano e che si mise contro lo Stato borghese (come contro l'aristocrazia e la Chiesa) e che puntò a destabilizzarlo.
Da tutto ciò, forse, ebbero origine parte dei mali che affliggono il nostro Paese, come il non sentirsi parte di esso di ampi settori della nostra società.
Cordiali saluti.





5 commenti:

  1. Che bravo! Fulgorea, lucida e didattica. Il rapporto Stato-Chiesa venne poi ricucito coi Patti Lateranensi...ma è altra storia...

    Sulla Massoneria avevo già letto sul tuo blog, è argomento del quale mi interessai per parecchio tempo ed anche io condivido il tuo punto di vista, quello che però va considerato è che tale organizzazione ha in realtà un solo vertice che gestisce in base agli interessi del momento ed alle opportunità storiche tanto la massoneria meno ostile al cattolicesimo quanto quella da esso più distante, tanto quella più economica e meno spiritualizzata quanto quella più esoterica e poco inserita nel mondo economico. La massoneria ha saputo affascinare migliaia di adepti proprio grazie alla sua pericolosissima capacità "camaleontica". Va inoltre ricordato che sono esitite altre "massonerie" non sempre legate alla vera e propria massoneria, come fù il caso della carboneria che all'interno della forma associativa di tipo massonico ebbe certa autonomia.

    Per ciò che riguarda i campi di prigionia per borbonici che posso dire? Fase storica, sofferta ma necessaria: gli antichi romani sconfissero i galli d'Emilia, Piemonte e Lomabrdia, Firenze conquistò Siena, Venezia affrontò Milano...e così via...nel bene e nel male, col sangue, sacrificio e secoli di guerre civili l'Italia è nata ed ha 150 anni. Buon compleanno Patria Mia

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  2. Bisogna distinguere quella che è l'unità d'Italia (che è un grande valore che noi dobbiamo difendere) dal modo in cui si arrivò ad essa.
    Sulla massoneria, concordo con te.
    Cordialità.

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  3. Sì, senza ombra di dubbio, ruolo dello storico e dell'uomo di cultura è far conoscere, ma non per poter utilizzare l'informazione storica come arma secessionistica. Io la penso così del resto la storia serve per guardare avanti con più lucidità e non per voler tornare indietro.

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  4. Sono d'accordo con te.
    I latini dicevano "Historia magistra vitae".
    Io penso che la verità sia nel mezzo. Io credo che l'unità d'Italia fosse stata necessaria ma che nel processo di unificazione ci fossero state delle cose non belle.
    La conoscenza della storia dovrà servire per porre riparo a determinati errori e non per creare divisioni.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.