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martedì 19 luglio 2011

ITALIANI ALL'ESTERO E RIFORMA DI CALDEROLI, IL COMMENTO DI MARCO STELLA


Cari amici ed amiche.

Vi voglio fare leggere questa nota di Marco Stella, un nostro connazionale emigrato in Brasile che ha commentato la bozza di riforma proposta dal Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli.
Di questa proposta di riforma ho parlato questa mattina nell'articolo intitolato "Una seria proposta di riforma". Marco Stella guarda con preoccupazione questa riforma perché potrebbe togliere il voto agli italiani all'estero. Infatti, questa riforma prevede la soppressione delle circoscrizioni estere.
Ora, io (che iniziai ad impegnarmi in politica proprio riguardo agli italiani all'estero) voglio fare una considerazione.
In primo luogo, vorrei dire che questa proposta di riforma è solo una bozza. Quindi, può essere aggiustata e discussa in Parlamento.
Al di là della questione degli italiani all'estero, questo testo di riforma proposto dal ministro Calderoli è giusto perché punta a ridurre la spesa pubblica. Lo dico da militante convinto del Popolo della Libertà e da giovane che vede le difficoltà, come la disoccupazione giovanile (che mi riguarda, essendo anch'io disoccupato), che sono causate da questo sistema vecchio e dispersivo.
Per quanto riguarda i nostri connazionali all'estero, vanno fatte delle considerazioni. Lo scandalo sta nel fatto che vi siano troppe strutture consolari e di rappresentanza in alcune zone e non ve ne sia nemmeno una in altre.
E' il caso, ad esempio, dei nostri connazionali residenti a Tacuarembò, Uruguay, verso i quali iniziai ad impegnarmi.
Infatti, in quella zona non vi sono strutture consolari di riferimento per i nostri connazionali.
Inoltre, va detta anche un'altra cosa sul voto estero.
Il problema non è il voto in sé ma il suo meccanismo che ha mostrato pecche, anche serie.
Gli italiani all'estero hanno il diritto di votare. Il problema è che il meccanismo di voto, tramite posta, ha mostrato gravi lacune che hanno causato anche irregolarità. Vi sono stati anche casi di schede che arrivavano ai destinatari (gli elettori) che erano già votate o che avevano indicazioni di voto. La cosa era finita anche su "Striscia la Notizia", il noto telegiornale satirico di Antonio Ricci. Serve, quindi, una riforma del voto estero.
Le cose potrebbero essere migliorate ridistribuendo le strutture consolari, togliendo quelle che sono in eccesso e mettendole dove queste mancano, e con le tecnologie, come internet. Comunque, spero di avere dato una risposta all'amico Marco Stella, che mi tagga sempre nelle sue note che leggo con piacere.
Ora, leggete questa nota dell'amico Marco:

"ITALIANI ALL'ESTERO, CALDEROLI CI VUOLE TOGLIER IL DIRITTO DI VOTO...
pubblicata da Marco Stella il giorno lunedì 18 luglio 2011 alle ore 22.29

ITALIANI ALL’ESTERO

CALDEROLI CI VUOLE TOGLIERE IL DIRITTO DI VOTO.

"Riforme costituzionali: Senato federale, stop a circoscrizioni estere

Presentate dal governo, a firma del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli

CIRCOSCRIZIONE ESTERO - Viene «soppressa» la circoscrizione Estero. «All'articolo 48 della Costituzione, il terzo comma è abrogato», si legge nel testo, con riferimento alla norma costituzionale (introdotta nel gennaio 2000) che prevede l'esercizio del diritto di voto per l'elezione dei parlamentari, da parte dei cittadini residenti all'estero." fonte Corriere.it

IL DIRITTO DI VOTO DOVREBBE ESSER TOLTO A CHI, COME NEL CASO DEI LEGHISTI, DISONORA LA PATRIA, MA NON DISDEGNA LO STIPENDIO DI PARLAMENTARE.

Il riconoscimento del diritto di voto agli Italiani residenti all'estero, mediante la creazione di una apposita circoscrizione, fu una delle poche vere conquiste dell'Era Berlusconi. Rappresentò per Mirko Tremaglia ed i suoi collaboratori (io mi includo) una vittoria inenarrabile, quella meravigliosa sensazione di aver regalato agli Italiani un pezzo di democrazia in più. Grazie alla Legge Tremaglia molti Italiani non si sentono più cittadini di seconda categoria, molti Italiani non si sentono più emarginati, potendo dare il proprio contributo in materia di voto e candidatura alla democrazia del Paese che seppur distante è e rimarrà sempre l'unica e vera PATRIA - concetto sconosciuto ai leghisti.

È inoltre ridicolo che un governo promulghi una legge e a distanza di 10 anni si interroghi sulla possibilità di una sua abrogazione.

Marco Stella".


Oltre alla questione degli italiani all'estero, ve n'è un'altra di un italiano che deve andare all'estero per curarsi, Salvatore Crisafulli, un uomo che dal 2003 è paralizzato a causa un grave incidente. Leggete questo appellolanciato su Facebook dal fratello Pietro:

""SCANDALOSO! Purtroppo il viaggio in Israele per Giuseppe è saltato...non c'era una Equipe Medica disponibile.. Attualmente per Salvatore Crisafulli rinviato al 28 luglio con la speranza che qualcuno si faccia avanti. PER FAVORE AIUTATECI. NON FATE SVANIRE QUESTO SOGNO." (Pietro Crisafulli)".
Io spero di cuore che venga aiutato e chi lo vuole aiutare e conoscere la sua storia, può visitare il sito. Visitate il suo sito, seguendo il link http://www.salvatorecrisafulli.it/. Tra l'altro, metterò il link nella voce "Link preferiti" di questo blog. So che in Israele, il Paese in cui Crisafulli dovrà andare a curarsi, vi sono degli italiani.
Gli italiani all'estero sono gente di grande solidarietà. Magari, potranno aiutare anche Crisafulli.
La grandezza di un popolo si vede anche da ciò e quello italiano è un grande popolo.
Materialmente, non posso fare molto, ma con cuore, mi unisco a questo appello e spero che Dio sia con Salvatore e con i suoi cari e con le persone in difficoltà come lui.
Cordiali saluti.




6 commenti:

  1. Secondo me gli italiani all'estero non devono votare... perchè comunque hanno fatto la scelta di andar via dal nostro Paese e risiedere e vivere in un altro Paese... questa scelta comporta che non si è soggetti italiane, alle politiche economiche del governo italiano, alle tasse italiane, ecc ecc ecc.... è come se io, che sono di catanzaro, ma residente a Bologna, votassi per l'elezione del sindaco di catanzaro... non sono d'accordo... chi vive in un posto deve scegliere i propri rappresentanti, non chi è a migliaia di km di distanza e torna nel suo Paese per le vacanze estive o ricorrenze particolari... senza contare il meccanismo di come si vota all'estero.. in cui la possibilità di fare brogli sono all'ordine del giorno (vedi striscia la notizia)

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  2. Tu contraddici quello che affermo solo perché ti va di contestarmi. Se io cambiassi idea e dicessi che gli italiani all'estero non hanno più diritto di votare (perché emigrati) tu mi contesteresti e diresti che io voglio negare loro un diritto. Oramai ti conosco. Ti va solo di contestare. E' l'unica cosa che sai fare. Guarda che gli italiani all'estero danno un contributo forte al nostro Paese.
    E' giusto che siano rappresentati in Parlamento.

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  3. Si??? e quale contributo danno??

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  4. Pensa all'imprenditoria e alla diffusione della nostra cultura nel mondo.

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  5. ma cosa cavolo vuol dire??? L'imprenditoria è all'estero... quindi uno che ha un'impresa che ne so... in Canada... è soggetto alle leggi di quello stato, a pagare le tasse in quello stato, è governato dai politici di quello stato... quindi è giusto che voti nel paese in cui ha scelto di vivere, risiedere, lavorare... L'italiano che è all'esterno non ha la percezione di come si vive qui in Italia, non è aggiornato sugli sviluppi che quotidianamente avvengono... insomma non vive la realtà del nostro paese... quindi non dovrebbe votare...

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  6. Un italiano all'estero è sempre un italiano, che ti piaccia o no.
    E' giusto che sia rappresentato nel nostro Parlamento.
    E poi, gli italiani all'estero che hanno beni qui in Italia pagano le tasse!

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