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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 8 luglio 2011

DOES GOD EXIST?



Cari amici ed amiche.

Sulla mia pagina di Facebook, un ragazzo ateo mi ha fatto una domanda. Mi ha chiesto se io abbia mai avuto dubbi sull'esistenza di Dio.
Forse, avrà voluto provocare.
Io voglio raccogliere questa sua provocazione ma in modo costruttivo.
Prima di tutto pongo queste domande:
Chi è (o cos'è) un dio?
Un dio (nel senso più ampio del termine) è un essere immortale, supremo, soprannaturale, immanente e trascendente a cui l'uomo fa riferimento.
Che rapporto c'è tra il dio e l'uomo?
Il rapporto tra dio e l'uomo è dettato dalla religione. Il termine "religione" deriva dal latino "religare", ossia unire. La religione è il mezzo con l'uomo si unisce al dio. Vi sono religioni che credono in più divinità e sono dette politeiste e ve ne sono altre che credono in un dio solo e che sono dette monoteiste.
Di certo, l'esistenza di Dio fu (ed è tuttora) motivo di dibattito filosofico ed è un tema cardine della metafisica.
Oggi vi sono anche posizioni astensionistiche sull'esistenza o meno di Dio (agnosticismo) e quelle di negazione (ateismo).
Il termine "dio" deriva dal latino "deus" e dal greco "zeus" e a sua volta dal sanscrito "dyauh" e significa "splendente".
Ora proviamo a parlare della "storia" di Dio.
Il filosofo greco Anassagora (496 BC-428 BC) parlò dell'esistenza di Dio che venne definito il "primo motore della creazione". Per lui il concetto di nascita e di morte altro non furono che la disgregazione e l'aggregazione dell'Essere, ossia di un'entità assoluta.
Fu lodato anche Platone e Aristotele.
Aristotele (384 BC-322BC) fu il filosofo dell'immanenza, ossia di ciò che risiede in ogni essere e non può avere un'esistenza separata da questo.
Platone (428 BC-347-BC), invece, parlò di una "conoscenza sensibile o opinione", dell'"immaginazione" , della "credenza" ("mithos"), di una "conoscenza intelligibile o scienza", del "pensiero discorsivo" e dell'"intellezione".
Per Platone, Dio è identificato con il concetto di Bene.
Nel religione greca esistevano più divinità. Queste divinità erano simili in tutto e per tutto agli uomini ma erano soprannaturali.
Vi erano dei e dee che amavano e litigavano. Queste divinità erano, però, vincolate al destino. Contro il destino, esse non potevano nulla.
Un discorso analogo vale per le divinità egizie.
Queste, invece, già avevano caratteristiche diverse da quelle greche.
Molte di loro non erano antropomorfe ma avevano altre forme.
Ad esempio, il dio egizio Horus aveva una testa di falco. Fu la divinità del cielo. Anubi, il dio che presiedeva la mummificazione, aveva la testa di un cane.
Il dio supremo fu Amon-Ra, identificato con l'aria ed il Sole.
La religione egizia era legata ai cicli della natura, come quelli fatti dal Sole, il ritimo delle inondazioni del Nilo e la nascita e la morte.
Proprio il culto della morte ed il penisero di un "aldilà" fu centrale nella visione egizia.
Ci fu, però, una fase monoteista, quella dettata dal faraone Akhenaton, di cui parlai in un precedente articolo intitolato "Akhenaton, il faraone monoteista".
Secondo questo faraone, vi fu un solo Dio che era identificato con Aton, il Sole.
Questo fu un primo "esperimento" di monoteismo e fu il preludio delle religioni monoteiste.
Intorno all'anno 1000 BC nacque lo Zoroastrismo. Questa religione si diffuse in Persia e fu caratterizzata dalla presenza di Ahura Mazda, il Saggio Signore il Dio buono e creatore che combatte contro Ahriman, il signore delle tenebre.
Questa visione influenzerà gli altri monoteismi.
Intorno al 550 BC, ci fu un popolo che iniziò a credere in un Dio. Questo popolo fu quello ebraico che iniziò a credere in un Dio creatore e misercordioso e che strinse un'alleanza con un patriarca, Abramo.
Questi visse tra il XX ed il XIX secolo BC, e fu colui che distrusse gli idoli della casa del padre per propugnare l'Unico Dio.
Questo monoteismo si perfezionò poi con gli altri patriarchi, Isacco e Giacobbe (Israele) ed il profeta Mosè.
Quest'ultimo fu colui che liberò il popolo ebraico dall'Egitto e portò agli uomini i Dieci Comandamenti dati da Dio.
Quindi, quel Dio degli ebrei non fu solo un Dio creato ma anche un Dio che amò il suo popolo.
Questo concetto venne ribadito anche dagli altri due monoteismi abramatici, il Cristianesimo e l'Islam.
Il Cristianesimo (che discende direttamente dal Giudaismo) ribadisce il concetto ebraico del Dio che crea e che ama. Esso, però, si concretizzò con la nascita di Gesù, il Messia e Figlio di Dio e la sua morte e resurrezione.
Quindi, nel Cristianesimo, Dio si fece accessibile all'uomo con un'esperienza di vita tra gli uomini.
Nella visione cristiana è Dio che si avvicina all'uomo.
Nell'Islam, le cose sono diverse.
Anche questa è una religione abramitica ma più che dal Giudaismo, essa discende da un giudeo-cristianesimo con un forte influsso gnostico. Ne parlai in un mio precedente articolo intitolato "Islam vero discendente del giudeo-cristianesimo? Ho qualche dubbio...".
Qui Dio è inaccessibile ed è visto più come un padrone che non come un padre.
Vi sono altri monoteismi come il culto Sikh, nato nel XV secolo AD da un sincretismo tra Islam ed induismo, ed il Bahaismo, altra fede orientale che si fonda sul concetto di relatività e progressività della religione e che rinconcilia tutti i monoteismi.
Un concetto di un Dio unico per tutti si trova anche nella massoneria.
Per la massoneria, Dio è visto come il "Grande Architetto dell'Universo" mentre ritiene eguali tutte le religioni.
Ora questo pensiero può essere relativista.
Infatti, per la massoneria, ogni suo affiliato può professare la religione in cui crede.
Queesto pensiero può essere letto anche come una negazione delle verità assolute, per l'appunto, il relativismo.
Dio nella visione massonica è astratto mentre nelle visione delle religioni (ed in particolare del Cristianesimo, per i motivi che ho prima detto) è concreta.
Vi invito a rileggere l'articolo intitolato "Massoneria e cattolicesimo, dov'è la divergenza?"
Negare le verità assolute può essere letto come una negazione di Dio stesso, che è la Verità Assoluta per antonomasia.
Ora, il discorso che tratta l'esistenza o meno di Dio può essere sintetizzato in questo modo:
Non ci sono prove dell'esistenza di Dio ma non ve ne sono nemmeno del contrario, ossia della sua non esistenza.
Nessuno può dire con certezza che Dio esiste, se non per fede, così come nessuno può dire che egli non esiste, se non per incredulità.

D'altra, chi mette contro la scienza e la fede, ha una visione limitata.
Anche guardando la teoria di Charles Darwin, quella che parla dell'evoluzionismo, si può dire qualcosa.
Chi non crede può dire che l'uomo e tutti gli esseri viventi siano così per caso.
Chi crede, invece, può vedere un "disegno" superiore in tutta la disposizione del creato.
Vi ricordo, ad esempio, il mio articolo che parlava di Fibonacci, quello intitolat "La successione di Fibonacci, i numeri di Dio". Sarebbe interessante fare una discussione su tutto ciò, anche con chi non la pensa come me.
Cordiali saluti.

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