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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 1 luglio 2011

BUON LAVORO, ONOREVOLE ALFANO!




Cari amici ed amiche.

In questo video preso da Youtube, si può vedere l'investitura dell'onorevole Angelino Alfano (già Ministro di Grazia e Giustizia) a segretario del Popolo della Libertà.
Nato ad Agrigento, il 31 ottobre 1970 e laureato in legge (avvocato), Alfano inziò la sua esperienza politica nella Democrazia Cristiana. Nel 1994, aderì a Forza Italia.
Nel 1996 si candidò come deputato dell'Assemblea Regionale Siciliana per il collegio di Agrigento.
Nel 2005 divenne coordinatore di Forza Italia in Sicilia.
Nel 2006 fu eletto deputato, nella circoscrizione XXIV della Sicilia.
Venne rieletto nel 2008, come deputato del Popolo della Libertà, e divenne Ministro di Grazia e Giustizia.
Alfano è sicuramente la persona giusta per guidare il Popolo della Libertà.
I punti salienti del suo discorso fatto oggi al Consiglio Nazionale del Popolo della Libertà (che lo ha visto insediato) sono la meritocrazia, il rapporto diretto con la società civile, la sussidiarietà ed i valori fondanti della società.
Riguardo alla meritocrazia, Alfano è stato molto chiaro.
Bisogna valorizzare il talento, le capacità e l'impegno, incominciando proprio dal partito che deve operare di più sul territorio e fare sì che tutte le sue dirigenze locali ed i suoi eletti siano scelti in base a quelle caratterische che prima descritto.
Forse, una simile politica potrebbe rimettere a posto le cose in certe aree in cui il partito è assente, come qui a da me, a Roncoferraro, in provincia di Mantova.
Per quanto riguarda il rapporto stretto con la società civile, Alfano ha rapportato la cosa anche riguardo alla corruzione.
Alfano ha parlato del primo progetto del PdL, un partito che deve essere con la gente e per la gente e non un "partito delle tessere".
Infatti, per esistere, un "partito delle tessere" ha bisogno di tanti soldi.
E' logico che esso si esponga alla corruzione.
Il PdL non sarà così.
Anzi, esso attingerà direttamente dalla società civile sia le persone e sia il bagaglio culturale.
Per quanto riguarda la sussidiarietà, va detto che la rovina dell'Italia è stata la politica di assistenzialismo, una politica che ha fatto sì che molti fondi venissero dispersi a destra e a manca e in progetti inutili.
Con la sussidiarietà, che è riconosciuta dalla dottrina sociale della Chiesa, non sarà così.
Essa punta a fare sì che l'istituzione agevoli solo i progetti migliori ed efficaci.
Riguardo ai valori fondanti, il PdL è un partito che ha di riferimento, come la famiglia, la sacralità della vita, la libertà di educazione e la concezione che vede lo Stato al servizio del cittadino e non il contrario.
Quindi, il Popolo della Libertà ha dei valori fondanti.
Non si può dire lo stesso dei nostri avversari, il centrosinistra.
Se qualcuno chiedesse a un militante del Partito Democratico quali siano i suoi valori, questo risponderebbe che il suo valore cardine è la Costituzione.
Mi sembra una risposta che non vale niente.
Infatti, anche il Popolo della Libertà si riconosce nella Costituzione.
Il problema è che il Partito Democratico è basato solo sul pregiudizio e sull'odio verso il presidente Berlusconi.
Dice di rifarsi alla Costituzione (usandola quasi come un "Moloch") ma in realtà non ha valori.
E' rimasto a quella vecchia concezione in cui lo Stato deve dettare l'etica al cittadino, tipica del modello comunista.
Oggi, il centrosinistra ha tre radicalismi. Ha il radicalismo etico, quello giudiziario (giustizialismo) e quello sociale.
Guarda caso, alle ultime elezioni non ha vinto la sinistra riformista e parlamentare ma quella extra-parlamentare e massimalista.
Il centrosinistra è basato solo sul pregiudizio e sull'odio verso il proprio avversario.
Io, ad esempio, avevo fatto delle proposte culturali al Comune di Roncoferraro, che è amministrato dal centrosinistra, in occasione dei 150 anni di Unità d'Italia.
Ebbene, queste proposte non sono state ascoltate.
Non avevo fatto nulla di male.
Avevo solo proposto tavole rotonde e discussioni pubbliche su Giuseppe Garibaldi e sul processo di unificazione.
Non sono stato ascoltato.
Noi del centrodestra non dobbiamo fare lo stesso.
Vi invito a leggere i commenti all'articolo intitolato "Una manovra di responsabilità".
Qui, infatti, vi sono commenti scritti da un "fantomatico" ingegnere di nome Pasquale che attacca il Governo, con toni spesso beceri.
Il fatto che io pubblichi i suoi commenti dimostra che io non ho paura del confronto e né ho pregiudizi.
Di certo il "fantomatico Pasquale" non sa che forse il prossimo Governo potrebbe essere di centrodestra e non di centrosinistra.
Forse, lui avrà qualche "rivelazione divina"?
Io credo, piuttosto, che sia come la "schiava indovina" che è citata negli Atti degli Apostoli.
Quella schiava non aveva nulla di divino. Semmai, aveva un demonio.
Inoltre, ricordo che questa manovra taglierà gli stipendi ai ministri e farà sì che gli impiegati pubblici non facciano i "finti malati".
Sia i pubblici impiegati che i ministri sono pagati da noi.
Quindi il "caro ingegnere" non faccia demagogia.
Del resto, Alfano ha annunciato che lascerà il Ministero di Grazia e Giustizia e non usufruirà più dei voli di Stato ma andrà con il treno, tra la gente.
Questo è molto positivo.
All'onorevole Alfano faccio i miei migliori auguri.
Cordiali saluti.

10 commenti:

  1. Fucilone, come ti ho spiegato ed è scritto su TUTTI i quotidiano.... TUTTI... il taglio dello stipendio dei ministeri avverrà SOLO nella prossima legislatura... ma vedo che tu fai orecchio da mercante! Tremonti ha reintrodotto il ticket sanitario, che tanto avete criticato quando lo mise la buonanima di Padoa Schioppa (quello si' che era un ministro)! Ci sono 4 centesimi in più per ogni litro di benzina perchè dobbiamo pagare l'emergenza umanitaria! le donne andranno in pensione a 65 anni anni a partire dal 2015 e sarà a regime SOLO dal 2030! devo dirti altro????? Riguardo a Tremonti... che cmq io reputo una persona seria e competente e uno dei pochissimi ministri che apprezzo.... la differenza tra lui e Padoa Schioppa sta nel fatto che quest'ultimo riusci' a ridurre il debito pubblico portanto il rapporto deficit/pil al 104% in due anni.... Mi pare che dopo 3 anni di governo berlusconi siamo al massimo del debito pubblico e al 121% come rapporto deficit/pil ed al 30% di disoccupazione giovanile (cosa che purtroppo ti rigurda)! mi pare che non siano risultati soddisfacenti....

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  2. Ah dimenticavo.... altra piccola differenza.... TREMONTI si è dovuto dimettere nel 2004 perchè presentò carte false all'Unione Europea! Ricordi questo particolare oppure hai memoria corta???? CIAO FUCILONE.... il liberale!

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  3. Se il Governo Prodi andava tanto bene...perché nel 2008 vinse il presidente Berlusconi?
    Ti ricordo che il Governo Prodi è ricordato come il peggiore in assoluto.

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  4. Come al solito ti parlo di patate e rispondi di cipolle... E' davvero inutile parlare con te!

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  5. Nel 2004, Tremonti si dimise perché Fini ed i suoi fecero pressioni.

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  6. La produzione industriale ad aprile ha messo a segno un balzo dell’1% (dato destagionalizzato) rispetto a marzo e una crescita del 3,7% (dato corretto per gli effetti di calendario) su base annua. L'Istat aggiungendo che si tratta del terzo rialzo congiunturale consecutivo, mentre a livello tendenziale il dato grezzo è rimasto sostanzialmente invariato (-0,1%).

    Marcegaglia: fare di più "Sono dati buoni ma stiamo ancora a -16% dai picchi pre crisi: un po' di miglioramento c’è, ma abbiamo ancora una strada lunga da fare". Lo afferma il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia a proposito dell’aumento dell’1% registrato dall’Istat nella produzione industriale italiana ad aprile. "Bisogna considerare infatti che la Germania è già quasi tornata a livelli pre crisi", conclude Marcegaglia arrivando all’assemblea di Assolombarda a Milano.

    La produzione di auto In controtendenza il mercato dell'automobile. La produzione industriale di autoveicoli ad aprile ha, infatti, segnato un calo del 13,6% su base annua (dato corretto per gli effetti di calendario). Tuttavia, considerando la media dei primi quattro mesi del 2011, l'Istat ha fatto notare che il dato rimane positivo con una crescita dell'8%.

    In calo l'energia L’Istat spiega che la differenza tra il dato annuo corretto per gli effetti di calendario e quello grezzo risente in particolare della Pasqua (quest’anno alta). Analizzando i risultati degli ultimi mesi, si rileva nella media del trimestre febbraio-aprile un aumento dell’1,1% rispetto al trimestre immediatamente precedente (dato destagionalizzato). E su base annua nella media dei primi quattro mesi dell’anno la produzione è cresciuta del 2,5% (dato corretto per gli effetti di calendario). Inoltre, l’Istituto evidenzia che ad aprile 2011 l’indice destagionalizzato registra aumenti rispetto a marzo nel raggruppamento dei beni di consumo (+1,5%) e in quello dei beni intermedi (+0,8%); cali si ritrovano nei comparti dell’energia (-2,2%) e dei beni strumentali (-0,2%). In termini tendenziali l’indice corretto per gli effetti di calendario segna rialzi per i raggruppamenti dei beni strumentali (+6,1%), dei beni intermedi (+5,9%) e dei beni di consumo (+1,4%). Una diminuzione interessa, invece, l’energia (-3,4%).

    Volano macchinari e attrezzature Guardando i diversi settori d’attività economica, nel mese di aprile 2011 l’indice corretto per gli effetti di calendario segna, rispetto ad aprile 2010, gli incrementi più marcati nei comparti della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+14,4%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+9,0%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+7,9%).
    Questi sono i dati dell'istat!

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  7. La grande crisi economica mondiale del 2008-2009 continua a far sentire gli effetti: ha prodotto una perdita di Pil pari a fine 2010 a 140 miliardi è stimata in crescita a 160 miliardi nel 2013. La stima è fatta dalla Corte dei Conti nel Rapporto 2011 sul coordinamento della finanza pubblica. Il Rapporto, spiega la magistratura contabile, "si sofferma sulla considerazione dell’eredità dei condizionamenti dovuti agli effetti permanenti causati dalla grande recessione del 2008-2009, evidenziando come si sia verificata una perdita permanente di prodotto, calcolata, a fine 2010, in 140 miliardi e prevista crescere a 160 miliardi nel 2013".

    Tagliare il debito di 46 miliardi l'anno L’Italia - ha sottolineato la Corte dei conti - dovrà ridurre il debito pubblico di circa 46 miliardi ogni anno per raggiungere gli obiettivi indicati dall’Unione europea. "La fine della recessione economica - secondo la Corte - non comporta il ritorno a una gestione ordinaria del bilancio pubblico, richiedendosi piuttosto sforzi anche maggiori di quelli finora accettati".

    I vincoli europei "Tanto più che va tenuto conto delle implicazioni dell’inasprimento dei vincoli europei e in particolare della nuova regola, assistita da apposita sanzione di tipo praticamente automatico, secondo la quale i paesi che registrano un rapporto tra debito pubblico e prodotto superiore al 60% dovranno ridurre lo scarto fra il dato effettivo e questo valore-soglia di un ventesimo all’anno (del 3% all’anno, pari oggi a circa 46 miliardi nel caso dell’Italia)".

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  8. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, il numero dei disoccupati diminuisce del 2,9% ad aprile rispetto a marzo (-60 mila unità). Il dato riguarda sia la parte maschile sia quella femminile. Su base annua il numero di disoccupati cala del 7,6% (-164 mila unità). Il tasso di disoccupazione si attesta all’8,1%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a marzo; su base annua si registra una discesa di 0,6 punti percentuali.

    Il tasso di disoccupazione giovanile si porta al 28,5%, registrando una flessione congiunturale di 0,1 punti percentuali. Il tasso di inattività è al 38,1% (0,6 punti percentuali in più rispetto ad aprile 2010). Insomma, ci sono luci, per la discesa del tasso di disoccupazione, e ombre, per l’aumento degli inattivi. Parliamo prima di cosa non va, specificando, innanzitutto, chi sono gli inattivi. Secondo la Treccani, l’inattivo lo si può suddividere in due categorie, alla prima vi appartengono coloro che non cercano lavoro e non sarebbero immediatamente disponibili a lavorare, se ne fosse loro offerta l’opportunità. La seconda, che l’Istat ha definito zona grigia (nel Rapporto annuale edito nel 2005, che fotografa la situazione del Paese nel 2004; cfr. tabella p. 24), comprende: a) coloro che cercano non attivamente lavoro, ma sarebbero disponibili a lavorare, se ne fosse loro offerta la possibilità; b) coloro che cercano attivamente lavoro ma non sarebbero immediatamente disponibili a lavorare; c) coloro che non cercano lavoro, ma che se capitasse loro un’offerta l’accetterebbero.

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  9. Riccardo, sono d'accordo con te. Tra l'altro, l'Europa ha approvato la manovra.

    A.G. Fucilone

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  10. @ Riccardo: non fai prima a mettere il link invece che fare copia e incolla di due pagine di roba? Poi non citi nemmeno le fonti... mi sembra scorretto

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