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sabato 9 luglio 2011

SAN MICHELE, RE ARTU' ED EXCALIBUR-SAINT MICHAEL, KING ARTHUR AND EXCALIBUR







Cari amici ed amiche.


Vi invito a rileggere i miei articoli intitolati "Via Sancti Michaeli" e "La devozione micaelita nell'Inghilterra medioevale".
In quegli articoli viene spesso citata una "Via Sancti Michaeli", una "Via di San Michele" che parte dalla Puglia, da Monte Sant'Angelo, attraversa la Val di Susa e passa attraverso le coste della Bassa Normandia ed arriva in Cornovaglia, ad Helston.
Quindi, qui vi è un grande itinerario che unisce la mediterranea Puglia alla celtica Cornovaglia.
Qui vi sono chiese e santuari dedicati a San Michele che sono il Santuario di Monte Sant'Angelo, la Sacra di San Michele in Val di Susa, l'abbazia sull'isola di Mont Saint Michel, Mont Saint Michael, presso le coste della corniche, e la chiesa di Helston.
Oltre a queste chiese importantissime vi è un altro luogo non meno importante.
Si trova in Toscana, in provincia di Siena.
Questo luogo è l'eremo di Montesiepi. Potete vedere questo luogo nel video che ho preso da Youtube.
Questo eremo è dedicato a San Galgano, un cavaliere vissuto nel XII secolo e che, in seguito ad una visione di San Michele, cambiò vita e si fece monaco eremita.
Conficcò la sua spada in una roccia. Questo fu un atto simbolico. Infatti, con questo gesto, fece di un simbolo che causa la morte un simbolo di vita e di pace, la croce di Cristo.
Oggi, questa spada è visibile, nella la Rotonda di Montesiepi.
Citai questo edificio anche in altri articoli, come quello intitolato "Mantova, perché fu soppressa la Rotonda di San Lorenzo?".
Ora, qui c'è l'enigma.
Non vi ricorda nulla una spada conficcata in una roccia?
Vi faccio un nome, Goffredo di Monmouth (1100-1155), colui che scrisse la "Historia Regum Britanniae" , racconto che ebbe a che fare con la saga di re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda.
Goffredo visse proprio nell'epoca di San Galgano.
Anche nella saga di re Artù (che pare fosse ispirato ad un personaggio esistito realmente, il capo romano-britannico Riothamus o, addirittura, l'imperatore Costantino I, che fu nell'attuale Inghilterra, ad Eboracum, oggi York) si parla di una spada nella roccia, Excalibur.
Excalibur era una spada potente. La leggenda vuole che essa fosse conficcata nella roccia e che colui che l'avesse estratta sarebbe diventato re.
Così accadde con Artù, il figlio del re Uther Pendragon e di Igraine. Igraine fu la moglie di Gorlois, che, guarda caso, era il duca di Cornovaglia.
Uther si innamorò di Igraine.
Gorlois, allora, portò la moglie nell'isola di Titangel.
Allora, Uther fece un inganno. Grazie ad un incantesimo del mago Merlino si spacciò per Gorlois, andò a Titangel e "consumò" con Igraine e concepì re Artù.
In quella stessa notte, Gorlois fu ucciso nel suo castello.
Uther sposò Igraine.
Anche in questa storia ci sono delle cose particolari.
La storia di Uther e Igraine ricorda quella biblica di re Davide e Betsabea.
Inoltre, Gorlois il duca di Cornovaglia, una delle terre legate a San Michele.
Inoltre, vi faccio una domanda.
Qual è l'arma con cui è raffigurato San Michele nella sua lotta con Lucifero?
Guardate il quadro di Guido Reni che ho riportato qui sopra.
L'arma non è per caso uno spada?
Excalibur è una spada mitologica che aveva poteri soprannaturali.
Excalibur potrebbe essere stata legata a San Michele?
Ora, faccio delle domande ancora più singolari.
Visti i numerosi particolari raccontati nella sua saga, quali furono le fonti da cui trasse l'ispirazione Goffredo di Monmouth?
San Galgano potrebbe essere stato a conoscenza della storia di Goffredo di Monmouth?
Goffredo visse tra il 1100 ed il 1155 mentre San Galgano visse tra il 1148 ed il 1181.
Tecnicamente, ciò fu possibile, anche se i libri all'epoca non erano molto diffusi.
Tra l'altro, vi è anche un altro particolare.
In Puglia vi è il ben noto Santuario di Monte Sant'Angelo.
La Puglia era (e tuttora è) chiamata anche la "Porta d'Oriente". Essa, infatti, era legata all'Impero Bizantino.
Come si chiamava la capitale di tale impero?
Il nome è facile ed è Costantinopoli.
Qui ci sono due particolarità.
La prima sta nel fatto che Costantinopoli fosse stata legata all'imperatore romano Costantino I, uno dei personaggi dai cui potrebbe essere stato ispirato re Artù.
La seconda sta nel fatto che i Normanni chiamassero tale città Michaelgard, per via dei molti imperatori che si chiamavano Michele.
Anche qui c'è un'altra particolarità.
L'imperatore Costantino I fece costruire proprio a Costantinopoli il Micheleion, un luogo sacro dedicato a San Michele. Vi invito a leggere questo articolo intitolato "Le fortezze di San Michele", del blog di Giuseppe Bresciani, http://giuseppebresciani.blogspot.com.
Tra l'altro, vi sarebbero altre cose da dire, come il fatto che San Galgano fosse stato legato anche ai Cavalieri dell'Ordine Templare.A San Michele è legato anche San Pio di Pietrelcina, il cui santuario si trova sul Gargano, poco lontano da quello di Monte Sant'Angelo. Anche nel santuario di San Pio vi sono le immagini della lotta tra San Michele e Lucifero, come anche all'ingresso dell'ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza", l'ospedale costruito dal grande frate.
Del resto, anche San Pio lottò contro Satana.
Se dovessi scrivere tutto, non basterebbe questo articolo.
Ora, termino il mio articolo con una mia poesia.
avevo composto questa mia poesia nel 2007. Ha un registro diverso da quello che voi conoscete.
Questa è la poesia:

VIA SANCTI MICHAELI"Poiché...
la folgore esce dall'Oriente...
e brilla in Occidente...
così sarà la venuta...
del Figlio dell'uomo.
"

Come pio et bono et in purità...
monda et clara, sì cantò...ne la Parola,
Sanctus Matthaeus, discente de' Vangeli primo,
che come Iddio sta, Michael nunzio...
et valoroso celeste...opera fece...
ibi de 'l Verbo et annunzio;

Da 'l Gargano, ubi sempiterno il Sol...
sé a levare move et il mare di Bisanzio,
da l'Epiro et da l'Apulia mirando,
a lo Scalone de' Morti in Susa et pari,
a Mons vel Tumba Beleni, ne l'Armorica,
hodie...Mons Sancti Michaeli in periculo mari,
sacra la Via, per la Salvazione aprì ille;

Sì, a Ponente, ubi a spengere sé va il dì,
ibi in Albione, in loco di Helston...
et ne la peninsula di Lizard...a l'omo,
forse che ne 'l calamaio de l'apostolo non fidò...
et ne' Sancti, ille che penna de la zagaglia...
propria ne fece come de la Terra...cartapecora,
per il sonetto suo pose fausto l'epilogo.


Cordiali saluti.


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