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domenica 10 luglio 2011

PARTITI MERIDIONALISTI, COMMENTO ALL'ARTICOLO DEL BLOG DELL'ISTITUTO DELLA RICERCA STORICA DELLE DUE SICILIE


Cari amici ed amiche.

Giovedì 14 luglio si riuniranno a Bari i partiti meridionalisti.
A dare l'annuncio di ciò è l'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie che sul suo blog ha scritto questo articolo intitolato "Federazione dei partiti meridionalisti, buon lavoro alle forze politiche che si riuniranno a Bari il 14 luglio".
Come persona che ama la cultura e che vuole fare un'azione culturale e come attivista politico legato al Popolo della Libertà, ho ritenuto giusto esprimere un commento a tale riguardo.
Io penso che già il fatto che anche al sud vi siano dei movimenti favorevoli ad un indirizzo autonomista (o federalista) sia una gran cosa.
Molto spesso, a noi del centrodestra, viene rimproverato di avere una coalizione troppo sbilanciata verso il nord, per via dell'azione politica della Lega Nord.
E' vero che c'è questo "sbilanciamento" ma non è colpa della Lega Nord.
La colpa di ciò è sia dei fenomeni correntizi nel Popolo della Libertà che lo ha indebolito (e l'ha portato alle famose scissioni) e sia della mancanza di un movimento meridionalista con un'azione politica abbastanza forte da bilanciare quella della Lega Nord.
Per quanto riguarda il primo problema, nel Popolo della Libertà è in atto una ristrutturazione, iniziata con la nomina dell'onorevole Angelino Alfano a segretario che ha parlato di un partito che avrà come cardine la meritocrazia ed il legame con la gente.
In pratica, il PdL non sarà più il "partito delle tessere", esposto alla corruzione e ai fenomeni correntizi, ma sarà il "partito della gente" e dalla società civile acquisirà le forze.
Per quanto riguarda i partiti meridionalisti, proviamo a vedere quello che c'è in Parlamento.
In Parlamento vi sono il Movimento per l'Autonomia, Noi Sud, Io Sud e Forza del Sud, il partito nato dalla scissione nel Popolo della Libertà che è stata operata dall'onorevole Gianfranco Micciché.
Ci sono cinque movimenti meridionalisti, qualcuno dei quali si è formato con una scissione dal altri partiti.
E' il caso di Forza del Sud ma lo è anche di Noi Sud, il partito nato da una scissione nel Movimento per l'Autonomia che avvenne in seguito al ribaltone fatto dal suo leader e governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo.
Vi è una vera e propria frammentazione nell'ambito dell'autonomismo meridionale.
Mentre il nord ha un unico movimento autonomista di riferimento (che è la Lega Nord) il sud invece ha questa "galassia" di partiti che parlano di autonomia e di federalismo.
Questo rende inefficace il progetto della nascita un nuovo sud, un sud che riconosce il federalismo.
Anche qui al nord ci sono partiti piccoli che si dicono federalisti, autonomisti o indipendentisti ma sono marginali.
Ad esempio, partiti come Progetto Nord Est, Liga Veneta Repubblica o la Lega Padana (con tutto il rispetto) non hanno seggi in Parlamento.
Pur avendo il massimo rispetto per questi partiti, dico che sono forze marginali.
L'unico vero partito autonomista e federalista del nord che ha forza è la Lega Nord.
Non si può dire lo stesso del Movimento per l'Autonomia, di Forza del Sud, Io Sud, Noi Sud e quant'altro. Hanno tutti deputati e senatori.
Questo genera confusione.
Sono tutti partiti legati a parti del sud Italia.
Mi spiego. La Lega Nord è una. Esiste in Valle d'Aosta, in Piemonte, come qui in Lombardia, in Veneto, in Friuli- Venezia Giulia, in Trentino-Alto Adige, in Liguria, in Emilia-Romagna, in Toscana in Umbria e nelle Marche.
Non si può dire lo stesso dei partiti meridionalisti.
Ad esempio, Io Sud è forte in Puglia ed il Movimento per l'Autonomia è forte in Sicilia.
A mio giudizio, questi partiti dovrebbero federarsi, per poi confluire in un unico movimento o partito.
Se non fanno così, il rischio è che tutte queste energie positive si disperdano.
Un altro problema è la collocazione politica di questa nuova "federazione di partiti del sud".
Se questa "federazione" vuole essere efficace si deve schierare o con il centrodestra o con il centrosinistra.
Io penso che una concezione autonomista (o federalista) non si concili con la visione di questo centrosinistra.
Lasciando stare il "caso Lombardo" che è complesso e particolare, questo centrosinistra è troppo legato ad un'idea statalista ed assistenzialista.
Questa idea è antitetica rispetto a quella federalista ed autonomista.
Io penso che questa eventuale "federazione di partiti del sud" debba puntare sul principio della sussidiarietà e di un vero e proprio federalismo.
L'unico modo per fare ciò è stare nel centrodestra.
Se, però, questa federazione non si schiera, il rischio è che essa venga emarginata.
Magari, potrebbe prendere qualche voto in più ma in Parlamento sarebbe all'opposizione non conterebbe nulla, a meno che la maggioranza non sia risicata.
Lo stesso discorso vale anche per la Lega Nord.
Un'ultima questione dovrà essere proprio quella rapporto con la Lega Nord.
Io penso che una simile "federazione del sud" non possa mettersi contro la Lega Nord ma che, al contrario, debba operare con essa.
Come la Lega Nord porta le istanze del nord del Paese, un'eventuale "federazione del sud" dovrà portare quelle della parte di Paese che essa rappresenterà.
Le due cose non sono necessariamente in contrasto tra loro.
Qui non c'è una parte che ha ragione ed una che ha torto.
Qui ci sono due parti che hanno ragione.
Il nord è oppresso da questo centralismo ed il sud non riesce ad avere uno sviluppo a causa delle politiche scellerate dei vari amministratori locali e delle pessime politiche di assistenzialismo della I Repubblica.
Un po' di unità di intenti non guasta.
In una situazione del genere, sarà importante anche il ruolo del PdL che dovrà portare tutte le istanze nazionali e fare da ponte tra la Lega Nord ed la "federazione del sud", impedendo così certe derive.
Cordiali saluti.

2 commenti:

  1. Credo che allo spostamento delle risorse verso il nord, debba contrapporsi una nuova questione meridionale, che guardi al futuro e non metta in discussione il risorgimento. -- Se la lega-nord, parla di secessione, allora il sud dovrebbe contrapporre a questi, la coesione nazionale, e un nuovo patto per lo sviluppo delle infrastrutture nel sud. Questo per contrastare gli eccessivi autonomismi che, non aiutano il paese, e sicuramente fanno un torto ancora peggiore al sud che, da una secessione ne uscirebbe solo più povero e più indebitato, e senza una vera trafila produttiva.

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  2. Ha proprio un bel blog. L'ho visto e mi è piaciuto. Complimenti.
    Io penso che si possano conciliare l'esigenza di maggiore autonomia nel livelli locali con quella di una maggiore coesione nazionale.
    Bisogna dire basta, ad esempio, all'assistenzialismo e proporre una maggiore sussidiarietà che punta a valorizzare i progetti utili.
    Per questo, io penso che un buon federalismo possa fare bene anche al sud.
    Complimenti per il blog e cordiali saluti.

    RispondiElimina

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.