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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 16 luglio 2011

LA ZIZZANIA





Cari amici ed amiche.

Oggi inizia è la XVI domenica del tempo ordinario.
Nelle Messe di questa sera e di domani saranno letti i brani del libro della Sapienza (capitolo 12, versetti 13, 16-19) del Salmo 85 ((86), della lettera di San Paolo ai Romani (capitolo 6, versetti 27-27) e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 3, versetti 24-43).
Proprio il brano del Vangelo è illustrato in questo video che ho preso da Youtube.
In questo brano, Gesù parla in parabole, per fare capire cosa sia il regno di Dio.
Tra queste parabole vi è quella famosa della zizzania in cui un uomo seminò un campo di grano e nella notte il nemico venne a seminare un'erba infestante, la zizzania. I servi dell'uomo videro che la zizzania cresceva insieme al buon grano. I servi del coltivatore gli dissero che avrebbero strappato la zizzania ma, temendo di rovinare il grano, l'uomo disse di aspettare la mietitura. In quel momento, la zizzaznia sarà raccolta e legata in fasci e bruciata mentre il grano sarà messo nel granaio.
Ora, Gesù diede la spiegazione di tale parabola. Il seminatore è Dio, il terreno è il mondo ed il buon grano rappresenta i figli di Dio, il bene.
Il nemico è diavolo e la zizzania rappresenta chi è con lui, il male.
Proprio sull'operato del diavolo bisogna focalizzare l'attenzione.
Il fatto che nella parabola il nemico agisca di notte non è una pura casualità.
La notte, infatti, è il momento di buio e di mancanza di luce. La notte è il momento in cui si è stanchi e ci si deve riposare. La notte è il momento della debolezza.
Il diavolo agisce sfruttando le debolezze umane.
Quando trova un pertugio nell'animo umano, il maligno agisce.
Qui bisogna fare attenzione. Il male non agisce creando situazioni estreme.
Il male agisce piano piano.
Ad esempio, il ragazzo che il sabato sera va in discoteca e sta fuori fino all'alba del giorno dopo, con ogni probabilità, non sarà in grado di andare a Messa. Questa cosa sembrerà di poco conto ma in realtà segna l'inizio dell'allontanamento di una persona da Dio.
Un altro esempio è l'individualismo. Nei vari ospedali vi sono gli aborti. Ora, di fronte ad una situazione simile non si può tacere, anche se la succitata situazione non riguarda noi.
L'aborto è contro il principio cristiano.
Molto spesso, ci si chiude e si dice "Penso a me stesso e me ne frego degli altri".
Magari vi sono certe situazioni di individualismo che possono sembrare di poco conto ma in realtà esse segnano un distacco dal prossimo e, di conseguenza, da Dio.
Il peccato più pericoloso è senz'altro la superbia, il peccato di Lucifero.
La superbia è la madre di tutti i peccati. Ad esempio, c'è chi dice di essere un buon cristiano perché non fa male a nessuno e legge la Bibbia e prega però non va in chiesa.
Questa è superbia bella e buona.
Non fare male a nessuno è buona cosa ed è importante.
Leggere la Bibbia e pregare sono cose commendevoli.
Però, non si può dire di essere buoni cristiani se non si va in Messa. La Messa è il segno tangibile della comunità cristiana perché dove vi sono due può persone riunite in nome di Gesù, lì c'è Gesù stesso.
Del resto anche nel Vecchio Testamento, precisamente nella Legge mosaica, vi è il comandamento che dice "Ricordati di santificare le feste".
Il male agisce sotto tante vesti.
Mi ricordo di un'omelia dell'ex-parroco di Roncoferraro (oggi di Moglia) don Alberto Ferrari.
In quest'omelia, don Alberto parlò di un giovane che andò a confessarsi.
Questi iniziò a dire i peccati ed, anziché consigliarlo ed ammonirlo, il confessore (che, ovviamente, non era don Alberto) gli disse: "Non è niente!".
Il ragazzo allora si inquietò e disse di avere commesso altri peccati.
Il confessore diede la stessa risposta.
Il ragazzo si inquietò ancora di più e disse di avere commesso ancora altri peccati.
Il confessore diede la stessa risposta.
Allora, sbigottito, il ragazzo guardò nel vano del confessionale in cui vi è il confessore e...non trovò nessuno!
Di sicuro, non fu Dio a parlare in quel confessionale.
Nessuno è immune al male, nemmeno noi cristiani e nemmeno gli uomini di Chiesa.
Qui entriamo nel discorso di questa mattina, nell'articolo intitolato "La Chiesa, il moralismo etico ed il laicismo".
Bisogna essere vigilanti e prevenire il male.
Alla fine dei tempi, ognuno dovrà rendere conto di quello che ha fatto e lì saranno separati il bene ed il male.
Il male finirà all'inferno (nella fornace) ed il bene avrà la gloria.
Il male porta rovina e alla rovina.
Noi cristiani abbiamo una buona "semenza", la parola e la fede in Dio.
Molto spesso, invidiamo gli altri che magari hanno tanti soldi, potere e macchine di lusso.
Per quanto possano essere utili ed importanti, queste cose, però, di fronte a valori più autentici non sono nulla.
Allora, cerchiamo di stare attenti.
Cordiali saluti e buona festa della Beata Vergine Maria del Carmelo.

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