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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 19 gennaio 2011

LE RADICI GIUDAICHE DEL CRISTIANESIMO


Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere questa bellissima ricerca fatta dal giovane Morris Sonnino. Seguite il link http://host.uniroma3.it/progetti/cedir/cedir/Relazioni10/Simboli%20Ebraismo.pdf.
Questa ricerca parla della storia e di tutta la simbologia dell'Ebraismo e mi ha dato l'idea di fare questa mia ricerca sulla comune radice che c'è tra questa religione ed il Cristianesimo, la religione a cui appartengo anch'io, che sono cattolico.
Certo, tra gli ebrei e noi cristiani, ci sono delle differenze.
Ad esempio, noi cristiani non mangiamo Kosher e la spiegazione è semplice.
Ai suoi albori, il Cristianesimo era considerato come una setta del Giudaismo. Infatti, gli Apostoli (come San Pietro, il primo Papa) e la prima comunità era costituita da ebrei convertiti che continuavano a frequentare il Tempio di Gerusalemme, a farsi circoncidere e a mantenere gli usi ebraici.
Si differenziavano dagli ebrei per il fatto che celebrassero l'Eucaristia e, ovviamente, credessero in Gesù Cristo.
Poi, con la predicazione degli Apostoli (specie quella di San Paolo di Tarso) anche in pagani (ossia coloro che non erano ebrei) iniziarono a convertirsi e nacquero delle comunità cristiane al di fuori del mondo giudaico. La prima comunità cristiana proveniente dal paganesimo fu quella di Antiochia.
Questo provocò una frattura. I giudeo-cristiani vollero che la Chiesa mantenesse anche gli usi ebraici, come la circoncisione o la scelta dei cibi da mangiare. I gentilo-cristiani, i cristiani che provenivano dal mondo pagano, non erano d'accordo.
Ci fu una diatriba che sfociò nel Concilio di Gerusalemme (50 AD) che stabilì un compromesso.
Tutta questa faccenda è citata nella Bibbia, negli Atti degli Apostoli (capitolo 10, versetti 1-48 e capitolo 11 versetti 1-30) e nella Lettera di San Paolo ai Galati .
In questo compromesso si stabilì che per i cristiani ci fossero alcuni divieti (come il divieto di fornicazione) e la non obbligatorietà della circoncisione o dell'uso del cibo kasher.
Però, ad onor del vero, va riconosciuto un "valore scientifico" in certi usi ebraici.
Per esempio, l'uso del kosher ha un fondamento di verità, per quanto riguarda certe norme di igiene.
Ad esempio, mangiare carne di maiale in certe zone con un clima molto caldo può non essere salutare. Infatti, il maiale ha una carne grassa. Inoltre, nella carne di maiale ci possono essere larve e parassiti, come le Trichine, che possono generare malattie serie come la trichinosi.
Quindi, la carne di maiale andava cotta a lungo.
Grazie a Dio, oggi ci sono i controlli sanitari e c'è l'ingegneria genetica, che ha fatto sì che ci siano maiali più magri. Quindi, oggi la carne di maiale è sicura.
Un altro esempio, riguarda l'uso ebraico di lavare i vari oggetti. Anche qui ci può essere una spiegazione scientifica. Infatti, in quei tempi antichi era facile contrarre gravi malattie, come la lebbra. Nell'epoca antica vi erano commerci e popoli che si incontravano e quindi era facile contrarre determinate malattie.
Quindi, possiamo dire che quegli usi ebraici potrebbero essere stati dei veri e propri "manuali di igiene".
Con ciò, non voglio dire che noi cristiani dobbiamo trascurare l'igiene.
Anzi, direi che è bene seguire le norme di igiene, come il lavarsi le mani prima dei pasti.
Però, tra gli ebrei e noi cristiani vi sono tante cose comuni, più di quanto noi possiamo immaginare.
Non mi riferisco solo ai trentanove Libri Protocanonici del Vecchio Testamento, a Mosè, a Patriarchi e al fatto che Maria, gli Apostoli e Gesù (visto da un punto di vista storico) fossero stati ebrei.
C'è anche altro.
Un esempio è rappresentato dalle tre lingue storiche della Chiesa sono l' ebraico, il greco e il latino.
Aun altro esempio è il fatto che anche noi cristiani abbiamo i numeri, come gli ebrei.
Per esempio, nel Cristianesimo è ricorrente il 7. Ad esempio, sette sono i giorni della settimana, i Peccati capitali, i Doni dello Spirito Santo, le Chiese citate nel Libro dell'Apocalisse ed i sigilli e le trombe citate nel medesimo testo.
Il 7 indica la pienezza.
Un altro numero che ricorre è il 12. Esso indica le tribù di Israele e gli Apostoli. Nell'Apocalisse compare il 144, che è il dodici moltiplicato per dodici volte.
Un altro numero è il 3, il numero perfetto.
Esso indica la Trinità, quindi Dio stesso.
Del resto già il Vecchio Testamento parla di uno Spirito Santo, nel passo in cui parla di ossa che ritornano in vita.
Un altro numero ancora è il 666. Questo numero indica il diavolo, Satana, la Bestia.
L'origine di questo numero pare che derivi da una traslitterazione di un termine ebraico che indica l'Anticristo. L'Anticristo era identificato nell'imperatore romano Nerone (37-68 AD), colui che iniziò a perseguitare i cristiani, il cui nome traslitterato in ebraico ed in tal senso interpretato dava questo numero.
Inoltre, il sei è un "sette imperfetto", un numero umano e debole, contrapposto al sette che è perfetto e divino. Quindi, tre sei indica proprio l'"Anti-Trinità", quindi ciò che si ribellò a Dio e che a Dio si contrappone. Infatti, Lucifero fu l'angelo che si ribellò a Dio, che venne sconfitto da San Michele e che divenne il diavolo.
Anche alcuni termini ebraici sono rimasti nel Cristianesimo.
Ad esempio, proprio il termine "Satana" deriva dall'ebraico "Satan", ossia "Avversario, accusatore".
Il termine "Messia" deriva da "maschiach", ossia "unto".
Il termine "Pasqua", deriva da "Pesach" e significa "passaggio".
Certo, per noi non indica solo l'impresa di Mosè sul Mar Rosso ma, soprattutto, la morte e la Resurrezione di Gesù che salvò l'umanità con questo suo sacrificio.
Inoltre, noi cristiani usiamo molti nomi che hanno radice ebraica.
Nomi come Michele (che significa "colui che è come Dio"), Gabriele (il mio secondo nome, che significa "colui che sta alla presenza di Dio") e Raffaele (che significa "colui che guarisce per mezzo di Dio") sono gli esempi più classici.
Come gli ebrei, noi diamo importanza alla Luce.
Gli ebrei hanno l'Hanukkah mentre noi abbiamo il Natale, la festa della "Nuova Luce", Gesù Cristo, e nella Pasqua, con il rito della benedizione del fuoco, rito che si fa nella Messa di Vigilia.
Anche l'uso di certi oggetti, come l' uovo è comune tra gli ebrei e noi.
L'uovo simboleggia la nuova vita.
Noi cristiani, diamo l'importanza anche all'acqua, proprio come gli ebrei.
Essa è simbolo di vita e di purificazione. Nel nostro caso, la purificazione avviene nel Battesimo che è l'unico dei Sette Sacramenti cattolici che può essere officiato anche da un fedele laico (come me) e che oltre non è solo un rito di espiazione (come per gli ebrei) ma è anche il sigillo dell'appartenenza alla fede in Cristo.
Su Gesù Cristo, faccio una "provocazione".
Gli ebrei aspettano ancora il Messia. Noi cristiani aspettiamo ancora la seconda venuta di Cristo, la parusia.
Possono essere il Cristo della parusia ed il Messia ebraico la stessa persona?
Questi sono solo alcuni dei riferimenti alle radici comuni tra Ebraismo e Cristianesimo.
Ci sono tante altre cose. Quello che unisce noi cristiani e gli ebrei è più di quello che ci divide.
E' interessante quello che disse, durante un'omelia, don Alberto Bertozzi, il parroco della Parrocchia di San Giovanni Battista a Roncoferraro, che è la mia parrocchia, in Provincia di Mantova. Don Alberto disse che prima di Cristo c'era già una religione che parlava del nostro Dio ed era ben "collaudata".
Era ovvio che il parroco parlasse dell'Ebraismo. Ebbe ragione a dire ciò.
Gesù Cristo non venne ad abolire la Legge ma a portarla compimento.
Se ci fosse stata una reciproca conoscenza, forse certe tragedie si sarebbero potute evitare.
Tra l'altro, ci furono dottrine idiote, criminali e deleterie che disconoscevano la contiguità tra Giudaismo e Cristianesimo. Una di queste dottrine idiote, criminali e deleterie è quella del Nazismo.
Esse si rifacevano ad eresie del Cristianesimo, come il marcionismo, dottrina del vescovo di Sinope Marcione (85 AD-160 AD) che non riconosceva la continuità tra Vecchio e Nuovo Testamento. In pratica, per Marcione ed i suoi accoliti, il Dio del Vecchio Testamento era un "dio minore". Il Nazismo si rifaceva a dottrine simili.
Dottrine come queste sono smentite dai fatti.
Del resto Adolf Hitler stesso odiava il Cristianesimo. Egli disse che un un tedesco non poteva essere cristiano perché seguace del Dio semita.
Se ci fosse stata una maggiore e reciproca conoscenza, forse certe tragedie si sarebbero evitate.
In fondo, noi cristiani siamo un po' ebrei e gli ebrei sono un po' cristiani.
Basta guardarsi bene, nel profondo.
Termino, ringraziando l'amico Morris Sonnino per la sua bellissima ricerca. Da lì ho avuto lo spunto per fare questo articolo.
Qunidi, questo articolo è anche un po' suo.
Con stima, a lui auguro ogni bene, sia da un punto di vista professionale che umano.
Visto che lui ha citato Mantova, la mia città, vi invito a visitare il sito "Mantova ebraica" (http://moked.it/mantovaebraica/).
C'è tanta storia interessante, raccontata dal rabbino di Mantova, il dottor Fabio Norsa, che non conosco direttamente ma di cui mi hanno parlato e mi hanno detto che è molto ferrato sulla storia della città virgiliana.
Vi invito a leggere anche il mio articolo intitolato "Codice Michelangelo", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/codice-michelangelo.html.
Già nei secoli passati, c'era chi vedeva la fratellanza tra ebrei e noi.
Cordiali saluti.

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