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giovedì 13 gennaio 2011

FARE IMPRESA IN ITALIA? E' DIFFICILE!

Cari amici ed amiche.

Vorrei iniziare con una riflessione che mi è stata inviata dall'onorevole Antonio Palmieri, tramite il sito "Forza Silvio", http://www.forzasilvio.it/.
Essa è intitolata "Sinistra divisa anche sulla FIAT".
Il testo dice:

"Il sindaco di Firenze, il rottamatore Renzi, è esplicito: "Io sono dalla parte di Marchionne". D'Alema non si sa da che parte sia. Dice di non volere dare consigli (e chi glieli ha chiesti?) ma ribadisce che rispetta gli operai. A proposito del Governo Bersani insiste: "Il governo è nelle nebbie". Ci spieghi il leader del Pd perché l'esecutivo dovrebbe intervenire, visto che la FIAT è azienda privata e da tempo non usufruisce di soldi pubblici.

Nessuno a sinistra che abbia il coraggio di sottolineare che in tempo di crisi internazionale Marchionne vuole investire quando le aziende chiudono, vuole mettere tanti quattrini per agganciare Mirafiori alla locomotiva statunitense, là dove l'accordo con i sindacati è stato siglato in poche ore se senza drammi scioperi, lacrime e sangue.".

Ringrazio l'onorevole Palmieri per codesta riflessione che è lucida e veritiera.
La sinistra italiana in due anime, quella di una sinistra responsabile, moderna e democratica, di stampo occidentale, e quella di una sinistra legata al vecchio schema comunista, statalista, spesso becera nei toni e mossa dal giustizialismo e dall'odio verso il presidente Berlusconi e gli avversari.
L'anima più moderna e responsabile della sinistra è rappresentata dal sindaco di Firenze Matteo Renzi mentre l'altra dagli altri, che vanno dietro alle posizioni estreme dell'Italia dei Valori, dei centri sociali, di Sinistra, Ecologia e Libertà e del sindacato FIOM e della sua casa madre, la CGIL, che oggi si oppone al piano di Marchionne.
Purtroppo, nel Partito Democratico tende a prevalere la seconda anima, quella comunista.
Purtroppo, sono stati certi compromessi con le posizioni prima descritte a rovinare il nostro Paese.
Il caso di Marchionne dimostra che fare impresa in Italia non è facile.
L'eccessiva burocrazia e le tasse già creano delle difficoltà.
Io credo che questi due problemi si possano ridimensionare (se non risolvere) con delle buone riforme, tra cui il federalismo, di cui ho parlato questa mattina con l'articolo intitolato "FEDERALISMO, PERCHE SI'", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/federalismo-perche-si.html.
Oltre a questi due problemi, ve n'è uno più grave.
Questo problema è proprio la posizione di veto che assumono certi sindacati.
Questa posizione impedisce (di fatto) all'imprenditore di muoversi e, spesso, il sindacato si pone contro l'azienda stessa.
Questa è la cosa veramente vergognosa e proprio il caso Marchionne lo dimostra.
In nessun Paese moderno un sindacato si comporta come si sta comportando la FIOM in questo momento.
Sergio Marchionne sta facendo un piano di 20.000.000.000 di Euro per rilanciare la FIAT (e creare nuovi posti di lavoro) e la FIOM (con tutta la sinistra estrema) gli si sta opponendo.
Di questa cosa parlai ieri nell'articolo intitolato "UNA RIFLESSIONE", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/una-riflessione.html.
Io ritengo che quanto sta facendo Marchionne sia una benedizione perché può creare nuovi posti di lavoro.
Invece, coloro che oggi si oppongono, in nome della loro ideologia e di certi privilegi acquisiti negli anni passati, preferiscono gettare alle ortiche un piano simile, rischiando di perdere 4000 posti di lavoro!
Infatti, se il piano di Marchionne non dovesse passare, la FIAT si trasferirebbe altrove e 4000 posti di lavoro andrebbero a "farsi benedire".
Altro che difesa dei diritti dei lavoratori, questi "signori" di sinistra rischiano di creare più disoccupati.
I sindacati come CISL, UIL ed altri si sono mostrati assai più responsabili, mostrando una posizione molto più costruttiva.
Ora, se Marchionne, che è sicuramente una persona esperta di impresa e competente in tale materia, sta avendo questi problemi con un sindacato, figuriamoci un giovane che vuole aprire un'azienda.
I "signori" della FIOM e della CGIL non si rendono conto del fatto che rischiano di creare altra disoccupazione e di ciò pagheremo il prezzo, soprattutto, noi giovani.
Tenete conto del fatto che la disoccupazione giovanile è un problema, di cui so qualcosa, essendo anch'io in cerca di lavoro.
A casa mia, un simile atteggiamento può essere chiamato in un solo modo.
Esso può essere chiamato solo IRRESPONSABILITA'!
In questo periodo di crisi vanno i posti di lavoro vanno difesi.
Se la FIAT dovesse andare via, non ci sarebbe nessuno in grado di comprare il suo indotto e ciò sarebbe un disastro.
Io spero che vincano i "Sì" al referendum di Mirafiori.
E' ora di finirla con questa "cultura del veto" e di incominciare a lavorare per fare grande il nostro Paese, l'Italia.
Il comportamento di quei sindacati che oggi si oppongono al piano di Marchionne è contro l'Italia.
Cordiali saluti.











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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".