L'articolo intitolato "Cavani, charrua? No, italiano nel mondo!" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/cavani-charrua-no-italiano-nel-mondo.html) ha creato una bella discussione su Facebook.
In questa discussione, tra l'altro, ha partecipato anche la signora Marta Rosa Martinez Ambrosini, segretaria del Circolo italiano di Tacuarembò.
Questa discussione mi è piaciuta talmente tanto che ho da essa ho preso lo spunto per fare questo articolo.
Infatti, il bomber italo-uruguaiano del Napoli non è solo bravo a livello calcistico ma è anche una persona che mostra pubblicamente la propria fede religiosa.
Cristiano evangelico, Cavani parla pubblicamente di Dio e della sua fede nelle interviste e quando segna mostra spesso e volentieri la sottomaglia con scritto "I belong to Jesus", ossia "Appartengo a Gesù".
Ora, io trovo molto coraggiosa la posizione di Cavani. Il giocatore italo-uruguaiano sta facendo una cosa giusta. Noi cattolici dobbiamo fare altrettanto. Questo giovane italo-uruguaiano ed evangelico ci sta dando una lezione.
Se lui fa così e si espone anche ad attacchi, perché non facciamo altrettanto anche noi cattolici italiani, che viviamo nello Stato che ha Roma, il cuore della cristianità cattolica, la sede del Successore dell'Apostolo Pietro, il Papa!
Invece, noto che molti di noi sono timidi sia di fronte a certi fondamentalisti di certe religioni e sia di fronte a chi, in nome della "laicità", attacca la Chiesa ed i valori sacri, come la vita.
Anche se non sono un suo tifoso, perché tifo Milan e non Napoli, Cavani si è guadagnato la mia stima ed il mio rispetto.
In una società come quella attuale, parlare di Dio pubblicamente è spesso scomodo.
Del resto, già in altre occasioni, parlai di questa situazione.
Ne parlai anche nell'articolo intitolato "In memory of king Charles I", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/in-memory-of-king-charles-i.html.
Qui citai l'episodio citato durante l'omelia dal parroco di Roncoferraro don Alberto Bertozzi, episodio in cui egli si trovava in un'università e vide una dei ragazzi che, mentre cavava un fazzoletto dalla tasca, lasciò cadere la corona del Santo Rosario. Essa fece rumore e tutti i compagni di questo giovane si girarono e lui si vergognò ed arrossì.
Inoltre, citai anche il "famoso episodio del mio amico e della cartolina".
Purtroppo, oggi chi mostra determinati sentimenti religiosi viene visto come un "alieno" (o un "alienato") e si becca epiteti come "mezzo prete", "uomo di sagrestia" , "bigotto" e quant'altro.
Inoltre, compaiono gli autobus con slogan che inneggiano all'ateismo.
Leggete questo articolo dell' Unione Atei, Agnostici e Razionalisti (UAAR).
Qui siamo all'assurdo, per non dire che si rasenta il ridicolo.
Una persona è libera di credere o non credere. Questo lo ammettiamo anche noi cristiani. Però, quando noi cristiani parliamo, veniamo accusati di fare proselitismo e di essere fondamentalisti.
Ora sorge una domanda.
Questa iniziativa dell'UAAR non è proselitismo e fondamentalismo?
La risposta è sì. Questa iniziativa è proselitismo ed è anche fondamentalismo!
E' "fondamentalismo ateo" che nulla ha che fare con una sana visione laica.
Dico ciò con il massimo rispetto.
Una sana visione laica, infatti, ammette anche la religione e per essa rivendica uno spazio nella vita pubblica.
In particolare, Cristianesimo la laicità è una sua parte integrante.
Infatti, nostro Signore Gesù Cristo, era un laico, poiché non proveniva dalla Tribù di Levi, la tribù d'Israele da cui proveniva l'antica casta sacerdotale ebraica.
Inoltre, il Cristianesimo riconosce una dimensione umana accanto a quella divina.
Quindi, penso che sia ora di incominciare a ridare una dignità anche alla sfera religiosa nella vita pubblica.
I cattolici ( e tutti gli altri cristiani) devono farsi sentire.
Ad esempio, venerdì 28 gennaio, qui a Roncoferraro c'è stata la seduta del Consiglio comunale.
Tra gli ordini del giorno, vi era una mozione presentata da uno dei due gruppi di opposizione, l' Associazione Civica Mantovana (ACM, http://www.associazionecivicamantovana.it) contro la realizzazione di un supermercato di fronte al cimitero.
Ne parlai anche nell'articolo intitolato "Una proposta costruttiva per Roncoferraro", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/una-proposta-costruttiva-per.html.
Prima di iniziare a sviscerare l'argomento, vorrei precisare (ancora una volta) che il sottoscritto non è iscritto all'ACM e né intende aderirvi.
Con l'ACM, ho un dialogo che è cosa normale, tra soggetti che si riconoscono in forze di opposizione in Consiglio comunale.
Il dialogo tra me e l'ACM è molto proficuo e su alcuni temi locali c'è accordo.
Quando c'è da dialogare e da confrontarsi, io non mi tiro indietro.
Però, una mia adesione a questo movimento è impossibile perché, su tanti altri temi, pur con reciproco rispetto, le posizioni sono distanti e la mia azione politica non dà sempre la priorità al territorio. Ad esempio, mi interesso anche di italiani nel mondo, come il caso di Tacuarembò, che ho citato anche nell'articolo che parla di Cavani. Io mi sono sempre riconosciuto e mi riconosco nell'ambito del centro destra, in cui intendo restare.
Spero che anche qui a Roncoferraro ci sia un centro destra forte, sia per creare un'alternativa a questo centro sinistra che gestisce il Comune e sia in funzione delle elezioni provinciali che vi saranno quest'anno.
Detto questo, torniano al tema.
Intendiamoci, qui nessuno è contro il supermercato ma molti (me compreso) ritengono che sia sbagliata l'ubicazione.
Se fossi stato in Consiglio comunale, come consigliere del centro destra (l'altra opposizione), avrei votato a favore di questa mozione, insieme all'ACM.
Anzi, se fossi stato io il capogruppo del gruppo consiliare del centro destra, io avrei fatto una mozione simile a quella quell'ACM e avrei chiamato il consigliere della stessa ACM, il signor Davide Balzanelli, e gli avrei chiesto di votarla, in cambio del voto mio e dei consiglieri del mio gruppo in favore della sua.
Inoltre, nel leggere i testo della mozione, io avrei guardato in faccia tutti i consiglieri della maggioranza di centro sinistra, Sindaco compreso, e avrei chiesto ai cattolici di quella compagine se fosse giusto o meno fare un supermercato a pochi passi da un luogo che merita rispetto come il cimitero. In quel luogo, la gente va a pregare per i propri cari estinti.
Io avrei fatto ciò da cattolico. Un cattolico rispetta anche la morte altrui.
Ora non sarebbe una bella cosa se, mentre passa una processione funebre dalla chiesa al cimitero, ci fossero persone che fanno schiamazzi o (magari) che bestemmiano nel nuovo supermercato.
Purtroppo, non tutte le persone sono educate e rispettose.
Del resto, se fossi stato in Consiglio comunale, io avrei dato ascolto alla mia coscienza. Ne parlai anche nell'articolo intitolato "Combattere il buon combattimento" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/combattere-il-buon-combattimento.html), in cui citai la vicenda di San Tommaso Moro (nella foto).
La sua vita deve essere un esempio per noi cattolici, specie per chi (come me) vuole impegnarsi in politica.
Anche questo è senso di laicità.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento