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domenica 9 gennaio 2011

HYERONIMUS BOSCH, IL PITTORE DELL'INCONSCIO









Cari amici ed amiche.


Vi voglio parlare di uno dei miei artisti preferiti, Hyeronimus Bosch, pittore olandese di Hertogenbosch che visse tra il 1450 ed il 1516.
Questo artista fu davvero straordinario.
Sono le sue opere a dirlo.
Egli visse nel pieno Rinascimento, in un periodo che vide tanti cambiamenti.
Nel 1453, cessò la "Guerra dei Cent'anni" tra Francia ed Inghilterra.
Nello stesso anno, i Turchi conquistarono Costantinopoli e venne martirizzato l'ultimo basileus Costantino XI Paleologo.
Nel 1455, scoppiò in Inghilterra la "Guerra delle Due Rose" che cessò nel 1485, con la salita al potere di re Enrico VII Tudor, al quale successe il ben noto re Enrico VIII nel 1509.
Nel 1492, Cristoforo Colombo scoprì l'America.
Inoltre, ci furono i pontificati di Papa Alessandro VI, di Giulio II e di Leone X.
Ci furono anche le signorie importanti, come i Gonzaga a Mantova, i Visconti e gli Sforza a Milano ed i Medici a Firenze.
Si svilupparono le arti e le scienze e grandi artisti vennero alla luce. Esempi furono Jan Van Eyk, Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti.
Ci fu anche un malumore strisciante verso la Chiesa, su cui il Papato perse potere ma che aveva assunto le connotazioni del Rinascimento.
Da una parte, Papi, vescovi e sacerdoti commissionavano opere e davano un positivo impulso artistico.
Dall'altro, questi trascuravano i loro doveri religiosi. Ad esempio, era diffusa la latitanza dei vescovi (che, quindi, prendevano più rendite ma trascuravano le comunità cristiane), vi era la simonia (la compravendita di cariche ecclesiastiche) e molti sacerdoti non erano formati bene e spesso non conoscevano nemmeno il latino, che era la lingua liturgica.
Inoltre, molti sacerdoti facevano una vita poco consona con la morale religiosa, vivendo in concubinato e addirittura, in qualche caso, sposandosi, nonostante questo fosse loro proibito. Ad onor del vero, ci furono anche numerosi preti che fecero una vita santa.
Questo malessere, unito all'invenzione della stampa da parte di Johan Gutenberg (1394-1399)portò ad uno scuotimento delle coscienze che si tradusse nella Riforma protestante.
In questo periodo così denso visse Bosch e la sua arte fu lo specchio di quel periodo in cui l'uomo stava passando dalla visione medioevale a quella del Rinascimento.
La sua arte esprime tutte le connotazioni di quel periodo ma non rappresentando la realtà bensì l'inconscio.
Egli rappresentò nel suo intimo quell'uomo ancora legato a Medio Evo ma che volse lo sguardo verso il futuro.
Egli concentrò nelle sue opere le paure passate e quelle future.
Si rifece molto ai bestiari medioevali ed illustrò in pieno proprio quella crisi religiosa che fu in atto.
Nella sua tavola dei "Sette peccati capitali" (qui raffigurata) è rappresentata la "morte di un peccatore" e sono raffigurati cinque cerchi dei quali quello al centro è il più grosso.
In questo cerchio sono raffigurati in senso orario l'invidia, l'avarizia, la gola, l'accidia, la lussuria e la superbia.
Il centro del cerchio è l'occhio di Dio, con una scritta in latino "Cave cave Deus videt", "Attenzione, attenzione Dio vede".
Nei cerchi piccoli è rappresentata la "Morte di un peccatore", il "Giudizio Universale", l'"Inferno ed il "Paradiso".
Questa visione anticipò quella della Riforma protestante.
Quindi Bosch fu quasi un "visionario". Del resto, in Olanda, in Germania ed in Svizzera fu molto forte la contestazione contro la Chiesa cattolica e quella zona dell'Europa fu l'epicentro della Riforma. Anche nelle sue opere, che sono antecedenti all'inizio della Riforma, si denota ciò.
Nella sua tavola "Il Giudizio Universale", compare una figura mostruosa con un corpo che somiglia a quella di un drago ed una testa umana, barbuta e che calza un copricapo che sembra una mitra vescovile.
Sembra che Bosch avesse davvero anticipato i tormenti religiosi che sarebbero venuti.
Basti pensare alle guerre di religione che scoppiarono in Germania, a quanto fece re Cristiano II di Danimarca (di cui parlai nell'articolo, http://italiaemondo.blogspot.com/2009/08/re-cristiano-ii-di-danimarca.html), allo Scisma anglicano, allo Stato teocratico di Ginevra che fu voluto da Calvino, alla "Notte di San Bartolomeo" e a tutto il resto.
Ci furono cristiani contro cristiani.
Certamente, i dipinti di Bosch sono densi di figure inquietanti, come i diavoli, che fanno da contraltare al altre belle e graziose.
Basti guardare "L'Ascesa nell'empireo", in cui gli uomini giusti vengono portati in un tunnel di luce (che rappresenta Dio) da angeli aggraziati.
Quindi, Bosch fu un pittore "veggente", che lesse gli avvenimenti di quei tempi e che li impresse con la pittura.
Fu questa la sua grandezza.
Cordiali saluti.

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