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lunedì 17 gennaio 2011

IL "GRILLISMO"? E' LA DISGREGAZIONE DELLA POLITICA!

Cari amici ed amiche.

Vorrei esprimere un concetto per quello che riguarda il fenomeno delle "liste civiche".
Ne avevo già espressi altri in altri articoli, come quello intitolata "PROVINCIA DI MANTOVA, MOSSE DEI CIVICI E MIA OSSERVAZIONE", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/provincia-di-mantova-mosse-dei-civici-e.html.
Si parla tanto di "grillismo", ossia del fenomeno che vide la nascita di quei movimenti riconducibili al comico genovese Beppe Grillo (nella foto) o ad essi affini.
Però, ora sorge una domanda.
Qual è l'"extrema ratio" o il fine di questi movimenti?
Io ho l'impressione che l'extrema ratio di questi movimenti trasversali, ossia costituiti con elementi di sinistra e di destra, sia una contestazione contro l'attuale sistema politico (che certamente ha delle pecche e va riformato) ma che oltre a questa contestazione non ci sia null'altro.
Ad esempio, questi movimenti tendono a guardare più alle politiche locali.
Ora, molto spesso, le politiche locali (come quelle dei Comuni) hanno molto spesso temi trasversali.
Ad esempio, la riparazione di una strada non è cosa di destra o di sinistra ma è una cosa di tutti.
I problemi ci sono quando "si va su di livello", ossia in Provincia, in Regione o nello Stato.
Qui l'ideologia conta.
Ad esempio, in Parlamento e nel Governo centrale vi sono temi in cui la componente ideologica conta.
Ad esempio, parliamo di un tema di politica estera.
Si deve decidere una questione del Medio Oriente, se stare con Israele o meno.
Se, come maggioranza parlamentare, ci fosse un movimento di tipo "grillista" come si comporterebbe?
La risposta è semplice. Si spaccherebbe?
Infatti, in questi movimenti vi sono persone di varie esperienze politiche, sia dell'estrema destra che dell'estrema sinistra. Sia l'una che l'altra sono contro Israele. In queste liste, però, ci sono anche altri che sono favorevoli ad Israele.
Quindi, quella maggioranza sarebbe divisa su un tema così importante.
Un altro esempio può essere l'immigrazione.
Un altro esempio ancora potrebbe essere la questione della laicità.
Sarebbe un disastro.
I "grillini" parlano di "democrazia diretta", ossia una democrazia che si sviluppa tramite l'espressione del voto dei cittadini, ma essa si può fare su un tema locale ma su un tema nazionale o internazionale che è importante non si può fare una cosa del genere.
Inoltre, il "grillismo" favorisce certi localismi e campanilismi che degenerano e diventano fenomeni come il "NIMBY" (acronimo inglese che significa "Not In My Back Yard", in italiano, "Non nel giardino di casa mia") che, per esempio, non fa fare importanti infrastrutture come la TAV Lione-Torino, il Ponte sullo Stretto di Messina, le autostrade, i porti o le centrali elettriche.
Quindi, il "grillismo" rischia di favorire la disgregazione sociale.
Beppe Grillo sembra sempre di più Pietro l'Eremita nella "Crociata dei pezzenti" del 1096.
Fece un esercito rabberciato e costituito da donne, vecchi, uomini e bambini, nobili decaduti e briganti.
Fu un esercito male armato ed indisciplinato che durante il suo tragitto fece crimini in Europa. Fece stragi di persone innocenti, tra cui ebrei, donne e bambini. Addirittura, agirono anche contro i vescovi.
Sapete che fine fece?
Arrivò a Costantinopoli e poi si spinse a Nicomedia (oggi Izmit, in Turchia) e appena vide i segni di degrado e la scarsa disciplina del suo esercito, andò a Costantinopoli, per chiedere aiuto al basileus Alessio I Comneno.
Non fece in tempo a fare la cosa quando la sua "armata" venne massacrata dai Turchi Selgiuchidi.
A me sembra che Grillo si stia comportando allo stesso modo.
Sta facendo una sorta di gruppo costituito da persone ideologicamente troppo diverse ed unite da un certo populismo.
Il problema è che questo progetto può divenire fallace e quando si tratta di politica, ossia della gestione della cosa pubblica, possono esserci dei problemi.
Termino, facendo gli auguri al direttore del Tg4 Emilio Fede che compie il suo ventesimo anno di attività a Mediaset.
Lui incominciò a fare i telegiornali nelle reti private proprio nel 1991, durante la "Guerra del Golfo".
Fu il primo a dare le notizie di quei fatti.
Cordiali saluti.

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