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giovedì 27 gennaio 2011

BIOMASSE ED ENERGIA, I CASI DI BOLZANO E DI RONCOFERRARO

Cari amici ed amiche.

Voglio parlarvi di energia e di biomasse.
Lo voglio fare, portando come esempi le esperienze della Provincia Autonoma di Bolzano e di Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Vi invito a consultare il sito che parla dell'esperienza di Bolzano nel campo dell'energia da biomasse.
Il link è http://www.progettofuoco.com/media/piemmeti/documents/sezione_1/Sez_I_Haberer.pdf.
In questo sito, si parla dell'uso di energia prodotta con la combustione di cippato e spezzatura.
Gli altoatesini, che hanno una grande cultura dell'ambiente, hanno saputo ottimizzare l'uso di fonti rinnovabili.
Inoltre, tenendo conto della morfologia del territorio dell'Alto Adige, questa fonte si è dimostrata anche a basso impatto ambientale.
Va detto anche che la materia da bruciare (il cippato ligneo) è disponibile nella zona, essendoci boschi.
Quindi è anche una fonte a basso costo.
Un impianto simile è in funzione anche qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Esso serve a fare il teleriscaldamento in Municipio, nelle scuole e nelle palestre.
Di questo impianto parlai nell'articolo da me scritto nel 2009 su "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/14466/2009-03-30.html.
Qui, però, la situazione è diversa.
Infatti, a differenza dell'Alto Adige, la Pianura Padana è fortemente antropizzata e, di conseguenza, non vi sono boschi da cui ricavare il cippato.
Quindi, la materia prima deve essere presa altrove. Questo comporta che la materia prima debba essere trasportata con treni e camion.
Ciò aumenta i costi.
Inoltre, vi è il problema ambientale.
Bruciare della legna produce fumi.
Leggete questo articolo, seguendo il link http://www.pizz.it/rien/Wood%20Smoke%20Brochure%20ITA.pdf.
Il fumo di legna contiene ossidi di carbonio (CO, monossido di carbonio, e CO2, diossido di carbonio), ossidi di zolfo (SO2 ed SO3), altri composti e polveri sottili, il famoso PM10.
La Pianura Padana è scarsamente ventilata.
Il fatto che si formino le nebbie lo dimostra.
Inoltre, il territorio mantovano ha già delle criticità ambientali.
Giusto oggi, è comparsa la notizia che dice che nelle nostre uova vi è la diossina.
Leggete la notizia, seguendo i link http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/01/27/visualizza_new.html_1615394411.html e http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2011/01/27/news/uova-alla-diossina-nel-mantovano-vietati-il-consumo-e-la-vendita-3275670.
Ci sono già delle criticità dovute ad altri fattori.
Quindi, io sono perplesso verso questo tipo di impianto.
Tra l'altro, in occasione delle elezioni comunali del 2009, io (che collaboravo con la lista di centro destra) portai all'attenzione questo tema.
Spero che il gruppo di centro destra in Consiglio comunale si ponga la questione ed incalzi la maggioranza di centro sinistra (che tanto si vanta di quell'impianto) su questo tema.
Io credo che per Roncoferraro questo tipo di impianto non vada bene.
Per Roncoferraro potrebbero esserci altre soluzioni.
Una di queste potrebbe essere la produzione di biogas da fanghi di supero dei depuratori o da liquami zootecnici.
Questo processo è caratterizzato dalla fase di liquefazione, in cui tutti i prodotti organici complessi vengono trasformati in composti semplici, dalla fase fermentativa, in cui i composti vengono fermentati e trasformati in acidi, dalla fase di between step, la fase in cui questi acidi vengono trasformati in acido acetico (CH3-COOH) e dalla fase metanigena, fase in cui questo acido diventa metano (CH4) e diossido di carbonio (CO2).
Questo processo avviene tramite i microrganismi come batteri ( clostridi, enterobatteriacee, bacilli Gram+ e Gram-, Methanosarcina bakeri, Methanobacterium ruminantium e Methanospirillium hungatii) e da muffe (come Penicillium ed Aspergillus).
Conosco il processo perché (anche se attualmente sono disoccupato) sono diplomato in chimica ed in biologia.
Il biogas prodotto ha una percentuale di metano che oscilla tra il 50 ed il 70%.
Quindi, potrebbe essere un'idea valida, tenendo conto del fatto che il Mantovano sia ricco di allevamenti suini e bovini.
Altre risorse potrebbero essere il Sole e l'energia eolica di alta quota.
Infatti, nella Pianura Padana in venti che possono essere sfruttati soffiano solo ad una quota superiore agli 800 m.
In tale senso, l'Italia sta presentando dei progetti interessanti.
Visitate il sito http://www.mondoecoblog.com/2009/02/17/twind-energia-eolica-in-alta-quota-il-progetto-italiano-sfrutta-la-cinetica-ed-i-palloni-aerostatici/.
Non bisogna escludere l'energia nucleare, di cui parlai nell'articolo intitolato "Il nucleare? Conviene!", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/il-nucleare-conviene.html.
Esso potrebbe sostituire l' energia termoelettrica.
Un determinato impianto di energia può andare bene in una zona e non in un'altra.
Chi fa politica deve tenere conto di ciò.
Cordiali saluti.

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