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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 28 gennaio 2011

UNITA' D'ITALIA, UNA CONSIDERAZIONE






Cari amici ed amiche.
Vi invito a consultare il sito della "Filarmonica di Governolo" .
Questa banda è storica ed è uno dei simboli del processo di unificazione dell'Italia.
Governolo è una delle frazioni del Comune di Roncoferraro, uno dei "Comuni del Risorgimento".
Tra l'altro, cinque soldati garibaldini, tra cui Giuseppe Nuvolari, erano roncoferraresi.
Giusto ieri, nella seduta del Consiglio comunale, questo argomento è stato trattato, con l'illustrazione dell'Assessore alla Cultura, la professoressa Livia Calciolari.
Questo argomento mi ha dato uno spunto per fare una considerazione.
All'inizio di quest'anno avevo fatto un articolo intitolato "150 anni dell'unità d'Italia, vale la pena di festeggiare?", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/150-dellunita-ditalia-vale-la-pena-di.html.
Con questo articolo volevo creare una discussione.
Ora, chi non la pensa come me potrebbe dire che io sia contro l'unità del nostro Paese.
Ciò non corrisponde a verità!
L'unificazione d'Italia fu un atto necessario.
Come dice anche il nostro stesso inno, l "Inno di Mameli", prima dell'unità del nostro Paese eravamo "calpesti e derisi".
Infatti, al centro del Mare Mediterraneo non c'era uno Stato forte.
Questo fece sì che, ad esempio, tutti i commerci fossero monopolio di altri Paesi, come il Regno Unito.
Tra l'altro, gli Inglesi non ebbero solo il predominio sulle rotte oceaniche ma anche nel Mar Mediterraneo, ove si stabilirono e fecero commerci.
Pensiamo alla famiglia Withaker, che si stabilì in Sicilia.
Ne parlai nell'articolo intitolato "Storia di una famiglia inglese in Sicilia", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/storia-di-una-famiglia-inglese-in.html.
La loro presenza fu anche proficua perché ci lasciarono un grande patrimonio.
Va detto, però, che l'Italia divisa era troppo debole e, si sa, non tutti gli stranieri furono come questi ottimi inglesi di cui parlai.
Il problema non è rappresentato dall'unificazione del nostro Paese ma dal processo che portò all'unificazione.
Se il fatto che l'Italia si fosse unita fu una cosa positiva (che nessuno può e deve discutere), diverso deve essere il discorso sul processo di unificazione.
Esso fu molto controverso.
Esso fu caratterizzato da una vera e propria aggressione da parte di uno Stato, il Regno di Sardegna, che fece una vera e propria annessione degli altri Stati italiani.
Quindi, non ci fu un naturale processo di unificazione ma una vera e propria annessione dei vari Stati italiani da parte del Regno di Sardegna, che era retto dai Savoia.
Poi, ci furono la spoliazione del Sud Italia e lo scontro tra Stato e Chiesa, dopo la "Breccia di Porta Pia" (18 settembre 1870).
Tra l'altro, vi cito quest'altro mio articolo intitolato "Magna Charta Libertatum? Anche noi italiani avremmo dovuto averne una!", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/11/magna-charta-libertatum-anche-noi.html.
In quell'articolo, parlai di processioni massoniche contro il Papa e la Chiesa che inneggiavano a Satana.
Nessuno Stato europeo si formò contro la Chiesa.
Alcuni esempi li ho citati nei precedenti articoli e posso citare un altro esempio, il sovrano di Wessex, re Alfredo il Grande (849-899).
Dall'878, egli fu il primo "Re d'Inghilterra". Egli unì il suo popolo sotto le bandiere della Chiesa di Cristo.
Quindi, il processo di unificazione dell'Italia va guardato nella sua interezza, sia nel bene che nel male.
Per questo, mi rivolgo in particolare all'Amministrazione Comunale di Roncoferraro (e non solo a ad essa), proponendo di fare delle "Tavole rotonde" delle discussioni su questo tema.
A volte, la storia va guardata anche con gli occhi dei vinti.
Chi vuole analizzare la storia, deve fare così, a meno che i vinti non avessero fatto cose aberranti e gravi.
Come disse il senatore Marcello Dell'Utri, un grande bibliofiilo e uomo di grande cultura e di spessore, non si devono avere pregiudizi per conoscere la storia e farsi un'opinione.
Termino con una mia poesia.
LITTERA D'UNU SURDATU BURBONICU
Chì leghjete questi palori...o vuautri...
chì a vedete avete...o vuautri taliani fratelli...
pè nuatri lu Signuri priati...
comu pè tutti li vosci zitelli...
ché semu camora dannati...
comu l'animi tutti...su questa Terra...
ché muneta fù su questu Gigghiu lu sangue nnucenti...
comu da li barbari fatti...questa guerra...
pè fari una l'Italia...chì ùn ebbenu rispettu pè nenti...
ma chì sii nto Celu...vera iustitia...
landanu...da Belial cù la russa camisa...
vera la paci...et pè nuatri cusì sarà laetitia!
Cordiali saluti.

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