Cari amici ed amiche.
Da tifoso (molto accanito) del Milan, ho qualche preoccupazione.
Infatti, il Napoli, suo diretto concorrente, sta galoppando nella classifica del Campionato di calcio.
Questo Napoli ha un "fuciliere" proveniente da molto lontano, Edinson Roberto Cavani Gomez, detto "El Matador".
Nato a Salto (in Uruguay) il 14 febbraio 1987, Cavani trascorse l'infanzia giocando al confine con l'Argentina.
A dodici anni, andò a vivere a Montevideo, ove giocò nelle giovanili del Danubio.
Nel 2007, sbarcò in Italia e giocò nel Palermo.
Alla sua prima partita (11 marzo 2007, Palermo-Fiorentina) segnò il suo primo gol.
Con la squadra siciliana, segnò 109 gol.
Nell'estate del 2010, è passato al Napoli di Aurelio De Laurentiis, con cui ha segnato 22 gol.
Questo attaccante uruguaiano è di origini italiane.
Il suo nonno paterno era di Maranello, nota città della Provincia di Modena.
Del resto, il cognome è di quella zona. Cavani è un tipico cognome dell'area lombardo-emiliano-romagnola.
Quindi, questo giocatore è anche "un po' italiano".
Quindi, dire "Maranello" non significa solo dire "Ferrari e Formula 1" ma anche "Cavani".
Del resto, anche l'Emilia-Romagna, come la "mia" Lombardia, la "mia" Sicilia e l'Abruzzo (la terra di mio padre) , furono terre di massiccia emigrazione di nostri connazionali all'estero.
Quindi, per certi versi, Cavani è un po' italiano, un figlio della nostra patria nel mondo, come lo sono i vari Salvatore Giunta (di cui parlai nell'articolo intitolato "Omaggio a Salvatore Giunta, un grande italiano d'America http://italiaemondo.blogspot.com/2010/11/omaggio-salvatore-giunta-un-grande.html), Robert De Niro, il suo connazionale (e compagno di squadra nella "Celeste") Fabian Carini, il capitano dell'Inter, l'argentino Javier Zanetti, il direttore di "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/), Ricky Filosa (un grande e serio professionista della buona informazione) o i tanti discendenti di italiani all'estero, tra cui qualche mio parente.
Qualcuno l'ha paragonato a un "charrua".
Per la cronaca, i Charrua erano una tribù indigena che si trovava nell'attuale Uruguay.
Io, invece, dico che Cavani è un figlio della nostra terra.
Quindi, in un certo senso, anche Cavani contribuisce a portare in giro il buon nome dell'Italia e degli italiani che emigrarono all'estero e che dettero un forte contributo ai Paesi che li accolsero.
Noi non dobbiamo dimenticare gli italiani all'estero e tutte le fatiche che ebbero. Leggete l'articolo intitolato "Italiani nel mondo, sofferenza ed integrazione", seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/italiani-nel-mondo-sofferenza-ed.html.
Per questo, ad esempio, trovai infelice l'espressione del presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini che definì gli immigrati più italiani dei discendenti degli italiani all'estero. Ne parlai nell'articolo che potete leggere, seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/17314/2009-01-04.html.
Di certo, Cavani sta dando lustro agli italiani d'Uruguay, tra i quali ricordo la signora Marta Rosa Martinez Ambrosini, segretaria del Circolo italiano di Tacuarembò a cui auguro che vi sia una soluzione della situazione problematica in cui versava la locale comunità italiana e che lei denunziò nel 2008 sul sito dell'Associazione dei Mantovani nel mondo. Io iniziai a fare una campagna di sensibilizzazione.
Basti leggere l'articolo su "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/18059/2009-10-14.html.
Potete andare su qualsiasi motore di ricerca e troverete altro materiale.
Termino, augurando a Cavani ogni bene e tanto successo. Certo, spero che contro il mio Milan non segni e che i rossoneri battano il Napoli.
Con tutta la simpatia che ho per i napoletani e per Napoli, che è una bellissima città (ricca di storia) e che spero di visitare, dico che lo scudetto lo vogliamo vincere noi "meneghini". Dico ciò come persona che rispetta gli avversari.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Nessun commento:
Posta un commento