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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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martedì 18 gennaio 2011

ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL PRESIDENTE BERLUSCONI


Cari amici ed amiche.
La sinistra dovrebbe farsi una ragione del fatto che il presidente Berlusconi sia l'uomo più gradito dagli italia.
Leggete l'articolo scritto sull'ottimo giornale "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/24749/2011-01-19.html.
Colgo l'occasione per complimentarmi con il direttore di "Italia chiama Italia" Ricky Filosa per l'ottimo servizio di informazione. Fare informazione significa tutelare i cittadini dalle ingiustizie. "Italia chiama Italia" lo sta facendo alla grande. Inoltre, il suo compito è anche quello di mantenere i contatti tra l'Italia e gli italiani sparsi in tutto il mondo.
Detto questo, è un dato di fatto che il presidente Berlusconi sia amato dalla maggioranza degli italiani.
L'articolo di "Italia chiama Italia" spiega quello che è successo nella puntata della trasmissione di Giovanni Floris "Ballarò".
Il sondaggista della IPSOS Nando Pagnoncelli ha annunciato che, nonostante tutto quello che sta succedendo, il presidente Berlusconi ancora l'uomo più gradito come Premier.
Ergo, se si votasse ancora e se lui fosse candidato rivincerebbe le elezioni.
La sinistra dovrebbe farsi una ragione di ciò.
Se si votasse ora, il presidente vincerebbe, sia per merito suo (perché la sua azione di Governo è comunque positiva) che per demerito della sinistra, una sinistra ancora troppo legata al suo passato comunista. Leggete il link http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/un-si-che-umilia-la-sinistra.html.
E' una sinistra ben lontana dalle sinistre democratiche e moderne, quali possono essere il Partito Laburista britannico, la SPD tedesca o il Partito Democratico USA.
Gli italiani non si fidano di questa sinistra e non si può dare loro torto.
Essa oscilla tra il massimalismo di Nichi Vendola e del suo partito, "Sinistra, Ecologia e Libertà", il cattocomunismo della componente ex-democristiana, il laicismo anticattolico dei Radicali ed il giustizialismo dell' Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.
Il presidente Berlusconi è quindi un argine contro queste tendenze che sono deleterie per l'Italia.
Grazie al presidente Berlusconi la destra è oggi una forza di Governo. Dopo il sistema bloccato della I Repubblica, in cui, di fatto, governava un centro che guardava a sinistra, il presidente Berlusconi creò una compagine politica realmente alternativa.
Se non ci fosse stato lui, la sinistra sarebbe andata al potere (con pezzi della Democrazia
Cristiana) e l'Italia sarebbe andata a rotoli.
Tenete conto del fatto che questa sinistra si è sempre basata sull'assistenzialismo, di cui ho parlato nell'articolo "Sussidiarietà sì, assistenzialismo no!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/sussidiarieta-si-assistenzialismo-no.html.
L'assistenzialismo avrebbe aumentato la spesa pubblica e con l'aumento della spesa pubblica sarebbe aumentato anche il debito pubblico.
Quindi, il presidente Berlusconi evitò tutto questo.
Per questo motivo è ancora amato dagli italiani.
Ieri sera, ero stato invitato dal Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana (ACM, http://www.associazionecivicamantovana.it/acmprovinciale/) e ho avuto una discussione abbastanza colorita con uno della succitata associazione che mi chiedeva se io avessi o meno il dubbio sulla moralità il "mio presidente", come facessi a sostenere una figura che (a dire del mio interlocutore) non rappresenta la moralità (perché, sempre a dire del mio interlocutore, è circondato da ragazze) ed il perché io non mi arrabbi, nonostante il fatto che, attualmente, sia disoccupato.
Io rispondo dicendo che, da cattolico, ho imparato una cosa.
Ho imparato a non giudicare gli altri e che, molto spesso, il moralismo nasconde l'immoralità.
Il moralista è classico "sepolcro imbiancato".
A sinistra c'è tanto moralismo.
Riguardo al fatto che io sia disoccupato, la colpa è, fondamentalmente, di chi governava prima.
Intendiamoci, non mi fa piacere l'essere disoccupato.
Però, tanta parte della colpa è di un sistema poco meritocratico e bloccato.
Questo sistema è frutto di gravi errori di politiche passate.
Tra veti da parte dei sindacati e riforme non fatte, oggi ci si trova in questa situazione.
Diciamo che i giovani degli anni passati sacrificarono il nostro futuro per garantire il loro.
Ho colto l'occasione per rispondere pacatamente al mio interlocutore, scusandomi se ho alzato un po' il tono.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".