Cari amici ed amiche.
Come molti, non posso condividere la posizione presa dall'oramai ex-presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva che ha deciso di non estradare qui in Italia Cesare Battisti, lo scrittore che fece parte del gruppo terroristico ed eversivo dei "Proletari Armati per il Comunismo" (PAC) e che nel 1978 e nel 1979 uccise delle persone.
Le sue vittime furono Antonio Santoro, un maresciallo della Polizia penitenziaria di Udine che fu ucciso il 06 giugno 1978, Lino Sabbadin, un macellaio di Mestre (Venezia) che fu ucciso il 16 febbraio 1979 per avere resistito ad una rapina, Pierluigi Torregiani, un gioielliere milanese che fu ucciso sempre il 16 febbraio 1979, dopo che uccise un rapinatore il 22 gennaio, e Andrea Campagna, un agente della DIGOS che aveva partercipato ai primi arresti legati al caso Torregiani e che fu ucciso il 19 aprile 1979.
Tra le vittime va contato anche il figlio di Pierluigi Torregiani, Alberto, che oggi vive paralizzato su una sedia a rotelle, dopo essere stato coinvolto nella sparatoria che uccise il padre.
Campagna e Santoro sono stati insigniti della Medaglia d'oro al merito civile "alla memoria".
Vi invito a consultare il sito dell'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo (AVITER).
Il suo link è http://www.vittimeterrorismo.it/. Ci sono importanti testimonianze di quegli anni duri. Io spero che i giovani leggano ciò. Certe cose non devono più ripetersi!
Perché certe cose non si ripetano, si deve mantenere la memoria degli eventi passati!
Per questo, il succitato link può essere trovato anche nela voce "Link preferiti" di questo blog.
Battisti fu condannato in contumacia all'ergastolo.
Infatti, proprio nel 1979, Battisti fu arrestato ma due anni dopo fuggì e andò in Messico.
Successivamente andò in Francia, dove divenne scrittore, e nel 2007 si trasferì in Brasile, ove venne arrestato. Il resto è storia recente. Il 18 novembre 2009, il Supremo Tribunal Federal di Brasilia sentenziò che Battisti non poteva avere un rifugiato politico e che quindi doveva essere estradato in Italia.
Egli fece parte di un pericoloso gruppo eversivo, i "Proletari Armati per il Comunismo" (PAC), che voleva fare cadere lo Stato di diritto, rapinando ed uccidendo barbaramente della gente innocente e che faceva il proprio dovere.
Spero che l'oramai ex-presidente brasiliano si renda conto che questa sua decisione non è condivisibile. Anzi, è molto infelice!
Lula temeva che, qui in Italia, Battisti potesse essere ucciso.
Per questo motivo non avrebbe concesso l'estradizione.
All'oramai ex-presidente, vorrei dire che l'Italia è un Paese civile e che nessuno avrebbe ucciso nessuno.
Battisti deve scontare la pena qui in Italia!
Uccise delle persone innocenti e tentò di fare cadere lo Stato di diritto.
Quindi, non può essere considerato un rifugiato politico!
Io spero che la nuova presidentessa brasiliana Dilma Rousseff ribalti questa decisione e che conceda l'estradizione.
C'è tanta gente che chiede giustizia ed è giusto che la ottenga.
Cordiali saluti.
altro che il brasile...
RispondiEliminalasciato solo a morire ,mentre i suoi aguzzini raccomandati a fare ..........
Qualche
sera fa ho ascoltato un’ intervista ai parenti di Aldo Moro, i quali
hanno detto che nessuno si è più ricordato di loro, e neppure gli amici
si sono fatti più vivi. Accade anche a me, nonostante io abbia
......incontrato le Brigate rosse molto più recentemente». Le vittime sono
costrette a misurarsi con gli effetti talvolta devastanti del trauma
per il crimine subito e le conseguenti difficoltà di convivere con la
tragedia nel cuore. Le vittime agli occhi della collettività col
passare del tempo diventano degli “scomodi testimoni” mentre i veri
colpevoli, i terroristi, possono tranquillamente esprimere
pubblicamente le loro esperienze di “lotta armata” come memorie di una
guerra legittima, fino ad occupare incarichi pubblici e/o pubblicare
libri. Siamo profondamente amareggiati quando vediamo qua e là gli
assassini dei nostri eroi, che appaiono in interviste televisive.
Scrivono memorie, partecipano a film, occupano posti di responsabilità,
mentre ad una vedova non vanno mai a chiedere come ha vissuto da allora
senza marito, se ci sono figli e come hanno vissuto da orfani, se il
tempo trascorso ha chiuso le ferite, il rimpianto, il dolore. Le nostre
vittime, che devono ancora ricevere giustizia dovrebbero invece godere
di grande visibilità e di una profonda considerazione in merito ai
fatti di terrorismo, in modo che le brutalità rimangano per sempre
impresse nella coscienza di ognuno di noi, per evitare che si prendano
decisioni basate sulla giustificazione del crimine terroristico,
Perché certi fatti non si ripetano, va conservata e trasmessa la memoria di essi.
RispondiEliminaQuando scompariranno coloro che vissero quei fatti dovremo essere noi giovani a conservare e a trasmettere alle generazioni future la memoria.
Per questo motivo, non dobbiamo lasciarli soli ma dobbiamo comprendere le loro testimonianze.
Dobbiamo interessarci di ciò.
Se non si facesse ciò, tutto il resto sarebbe inutile.
Riguardo Battisti, sono sicuro che il governo farà il possibile per fare sì che sia fatta giustizia.
Cordiali saluti e buon anno.
@ Antonio, reference to Lula and Battisti:
RispondiEliminaAntonio, I know Brasil quite well in terms of language, culture, history, business, personal relations, politics, etc.
Though he governed right of center in the economic sphere and he never went too hard left, like Chavez, Lula is a socialist and is sympathetic to Marxist-Leninist.
To be elected he cut a deal with the industrial power base of Sao Paulo and parts of the military, which helped him get re-elected in 2006 against Gov Serra.
He was NEVER going to return him and, moreover, Dilma is an actual terrorist and guerilla fighter who is just holding his seat till 2014, when Lula will run again!
I know, Carlos!
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