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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 12 gennaio 2011

JON ARASON E I GIORNI NOSTRI


A LU VISCUVU JON ARASON

"Maria regina dolce e pura
di castità sei fiore,
l'arcangelo, eccelsa vergine,
rese onore alla tua verginità,
dicendo AVE, bella e pia,
GRATIA PLENA, Dio è con te:
così parlò Gabriele."

Comu a la Virgini...cusì a tutti li Santi...
ultimi...questi funu 'n quell'anni...
induve cù Virgiliu, me' pueta, vinni forse lu maestru Danti...
li canti chì scrivìu...cusì 'n Holar l'apostulu Ghjuvanni!

Cusì nto friddu mari di lu Nordu...cusì ntra lu focu...
lu focu di la Tarra...et li niuri rocci et lu ghjacciu...
tantu fù lu sangue nnucenti chì cascau...
quandu Christian...di li Juti rè...vinni 'n guerra!

Vigliaccu...cusì fù ellu...chì 'n riposu staci camora...
cù lu rè Santu...Harald...da l'Azzolu Denti...
ché a mannari d'arme l'omini pigghiau...cuntru l'omu di la Palora...
et com'ellu...tanti more fici di nnucenti!

Ma nenti quellu tintu rè pudia...ché cusì vulia...
comu pè quellu rè piccaturi di pirdunu una dumanna...
di quellu viscuvu portanu li venti quelli canti a Maria...
ancora...comu di priari ancora cumannanu...la figghia...
chì di Sant'Anna fù et matri di lu Messia.


Cari amici ed amiche.

Con questa poesia, rendo omaggio a Jon Arason, un vescovo islandese vissuto nel XVI secolo che fu anche un poeta.
Egli visse tra il 1484 ed il 1550. Ordinato prete nel 1508, divenne vescovo di Holar nel 1524.
La sua vita fu un martirio.
L'Islanda, infatti, fu sotto il dominio della Danimarca, ove si stava affermando la Riforma protestante.
Infatti, nel 1523, il re Cristiano II venne deposto e nel 1532 venne incarcerato.
Al suo posto, divenne re Federico I che introdusse la Riforma protestante ma non osteggiò la Chiesa cattolica, ancora molto forte in Danimarca.
Le cose cambiarono nel 1533.
Re Federico I morì ed il suo posto venne preso da suo figlio Cristiano III.
Questi impose la Riforma protestante e la fece diventare religione di Stato e perseguitò la Chiesa cattolica, anche con inaudita violenza. Lo stesso Martin Lutero restò sdegnato.
Nel 1537, Cristiano III impose la Riforma anche in Norvegia e successivamente puntò all'Islanda. Leggete il sito http://www.santuarimariani.org/sm-europa/is-islanda/eu-is-islanda0.htm.
Sull'isola ci fu una strenua resistenza. Proprio il vescovo Arason fu il focus di tale resistenza, nonostante molti ecclesiastici fossero passati alla Riforma.
Nel 1550, il vescovo Arason venne decapitato.
Quella del vescovo Arason è una storia di fede vissuta fino all'ultimo, anche con il martirio.
Oggi, noi dobbiamo riscoprire il valore di uomini come il vescovo Arason.
Il martirio non fu solo un modo per difendere la propria fede con il sacrificio di sé stessi ma anche un modo per difendere la propria idea, anche pagando con propria vita, una vera e propria testimonianza.
Quindi, il vero martirio non provoca la morte di chi sta intorno. Il vero martire non è un assassino. Chi si fa saltare in un negozio, in una scuola o davanti ad una chiesa è un assassino.
Il martirio è la testimonianza della propria fede, come ci insegnarono ad esempio, i sette fratelli del II Libro dei Maccabei (Vecchio Testamento) e Gesù Cristo nostro Signore.
Anche nell'epoca contemporanea ci sono stati dei martirii
Un esempio di martirio, può essere quello del giovane Jan Palach, lo studente protestante della Cecoslovacchia che si suicidò nel 1969.
Da cattolico praticante, condanno il suicidio.
Però, in questo caso, il suicidio di Jan fu indotto da una politica che negò Dio e tolse ogni libertà e diritto naturale dell'uomo.
Quindi, Jan divenne un martire.
Leggete il link http://italiaemondo.blogspot.com/2009/11/caduta-del-muro-di-berlino-cosa-resta.html.
Egli non volle piegarsi ad un'ingiustizia e fu quella ingiustizia ad indurlo a quel gesto estremo.
Trovo che il paragone tra la vicenda di Jan Palach e quella di Norman Zarcone (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/no-alla-violenza.html) sia pertinente.
Anche le vittime della Shoah sono a tutti gli effetti dei martiri.
Riguardo ciò, vorrei segnalare una brutta iniziativa, volta a creare un clima di antisemitismo.
Leggete il link http://www.repubblica.it/cronaca/2011/01/12/news/ebrei-11117326/?ref=HRER2-1.
Certo, non sono dell'orientamento politico del quotidiano da cui è stata presa la notizia ma essa deve fare riflettere.
A tale proposito, ringrazio di cuore Morris Sonnino che su Facebook mi dà sempre spunti e notizie, tra cui questa.
E' un ragazzo molto bravo e devo che i suoi amici sono fortunati.
Inoltre, è un indefesso sostenitore del Popolo della Libertà, quindi una persona con cui vado d'accordo.
Anzi, suggerisco al Popolo della Libertà di Roma di valorizzare lui e tutti i giovani seri e volenterosi come lui. Sono questi i veri giovani, quei giovani che io ammiro.
Forse, non siamo amici nel senso stretto del termine, perché non ci conosciamo direttamente, ma Morris si è guadagnato il mio rispetto e la mia stima perché è un ragazzo molto competente e serio.
Detto questo, su internet c'è un'iniziativa becera contro gli ebrei.
In questa iniziativa si torna a parlare di "lobby ebraica" e si favoriscono i temi del negazionismo.
Fa rabbrividire.
Io mi chiedo se questa gente abbia o meno una cultura ed una coscienza.
La Shoah fu un crimine immondo in cui scientemente si volevano eliminare delle persone.
Come il comunismo, il nazismo fu la negazione di Dio.
Come si fa a difendere una simile ideologia?
Coloro che morirono nei campi di Dachau, di Auschiwitz e in altre zone dell'Europa sono da considerare martiri e verso di loro serve rispetto.
Forse, l'esempio del vescovo Jon Arason può essere il più azzeccato per capire le cose.
Termino, chiedendo delle informazioni.
Vorrei sapere qualcosa sulla cattedrale di Roskilde, in Danimarca, proprio quella in cui riposano le spoglie di re Cristiano III e di un re santo, Harald Dente Azzurro.
Sono appassionato di queste cose.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.