Da oggi, la basilica di Santa Sofia in Istanbul sarà di nuovo una moschea a tutti gli effetti.
I musulmani riprenderanno a pregare nell'edificio.
Confesso che questa notte non ho chiuso occhio per questa cosa.
Quella per la storia dei Bizantini è una mia vecchia passione.
Inoltre, per parte di madre, sono originario di una terra che ebbe a che fare con i Bizantini e (purtroppo) anche con l'Islam.
Per me e per chi ha a cuore i valori dell'Occidente e della cristianità, oggi è un giorno di lutto e di rabbia.
La basilica di Santa Sofia (Hagia Sophia) è un simbolo della nostra storia e della nostra cultura che ci fu sottratto con la forza il 29 maggio 1453.
Nel 1935, il primo presidente turco Mustafà Kemal Ataturk decise di trasformare l'edificio in un museo aperto a tutti.
Ora, il dittatore Recep Tayyip Erdogan ha deciso di ritrasformare l'ex-chiesa in moschea, certificando la fine della Turchia laica di Ataturk e la nascita di una Turchia islamista ed aggressiva che vuole ricalcare le orme dell'Impero Ottomano.
Quando mi si dice: "Si tratta solo di un edificio. Voi cristiani potete sempre pregare perché avete le vostre chiese", mi viene da dire: "Non avete capito nulla della situazione!".
Lo direi anche urlando.
Infatti, Santa Sofia è un simbolo.
Erdogan, che tutto è meno che stupido, l'ha capito.
I simboli hanno una grande potenza.
Erdogan ha capito anche questo.
Nella sua perversione, Erdogan è intelligente.
Infatti, egli ha riconvertito la basilica di Santa Sofia in moschea per dare all'Occidente un segnale inequivocabile.
Egli ci ha voluto dire: "Questa è la mia Turchia, la Turchia islamista! Noi ci vogliamo imporre come potenza egemone sul Medio Oriente e sull'Europa sud-orientale".
Si tratta di una prova di forza.
L'Occidente si è dimostrato diviso.
Gli USA hanno protestato ma l'Europa ha taciuto.
Questa Europa si sta comportando con la Turchia di Erdogan come Francia e Regno Unito si comportarono con la Germania di Hitler nel 1938.
Per quieto vivere, l'Europa tace.
Riprendendo le parole di Winston Churchill, l'Europa avrebbe potuto scegliere tra il disonore e la guerra.
Ha scelto il disonore e rischia di avere anche la guerra.
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