Il 20 luglio 2001, ci fu un vero e proprio atto di follia in Piazza Alimonda di Genova.
Era in corso il vertice del G8 ed un gruppo di No Global iniziò a fare casino in Piazza Alimonda.
Ad un certo punto, i No Global attaccarono una camionetta di carabinieri, i quali furono feriti.
Un no global di nome Carlo Giuliani cercò di tirare un estintore contro la camionetta, nella quale ci fu il carabiniere Mario Placanica.
Un colpo partì dalla pistola di Placanica e Giuliani fu colpito a morte.
Ora, la morte di un ragazzo di 23 anni non è mai una bella cosa ma commemorare Giuliani come un martire o un eroe mi pare sbagliato.
Infatti, Giuliani attaccò la camionetta e Placanica era ferito e spaventato.
Il colpo partì per sbaglio.
Provate a mettervi nei panni del carabiniere, che era anche ferito.
Dunque, Giuliani ebbe delle responsabilità della sua morte.
Per questo, è giusto rispettare il dolore dei suoi cari ma non è giusto celebrarlo come un eroe o come un martire.
Gli eroi sono altri.
Infatti, egli combatté per una causa sbagliata e per questa causa morì.
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