Personalmente, sono contrario alla legge del reato di omotransfobia, il ddl Zan-Scalfarotto.
La mia contrarietà nasce dal fatto che una legge del genere non porti eguaglianza tra le persone.
Al contrario, essa rischia di favorire solo una categoria delle persone, stravolgendo di fatto il dettato costituzionale, il cui articolo 3 recita:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [292 , 371 , 481 , 511 , 1177 ], di razza, di lingua [6], di religione [8, 19], di opinioni politiche [22], di condizioni personali e sociali.E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Sarebbe stato meglio fare una legge contro tutte azioni indegne fatte contro le persone.
Per esempio, se subissi delle violenze fisiche per ragioni politiche, in quanto di destra, non avrei diritto di vedere il mio aggressore trattato nello stesso modo di uno che picchia un omosessuale per il suo orientamento sessuale?
Tra l'altro, esiste già una legge di codesto tipo.
Essa è presente nel Codice penale ed è l'articolo 612 bis che tratta gli "Atti persecutori".
Si sarebbe potuta fare una legge per sanzionare i reati contro la persona (compresi idee politiche, religione ed orientamento sessuale) partendo proprio dall'articolo 612 bis.
La verità è una sola.
Il ddl Zan-Scalfarotto altro non è una legge atta a tappare la bocca a chi si dice contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso, il quale implica la questione (non di poco conto) degli uteri in affitto.
Dunque, una legge del genere non ha nulla a che fare con la tutela degli omosessuali ma è solo una bandierina ideologica di una maggioranza di governo che non ha più nulla da dire e che è estranea alla democrazia.
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