Il problema ligure non è solo ligure

Sulla pagina Facebook del presidente della Liguria Giovanni Toti, ho trovato questo post:

"Leggo la rassegna di questa mattina e penso...

Ai grillini che promettevano, sulle macerie del Morandi, che avrebbero tolto subito le concessioni.
A chi ci accusava di essere amici di Autostrade quando predicavamo solo buon senso dicendo che la giustizia si fa nei tribunali.
Ai tanti partiti di Governo che si sono riempiti la bocca di cambiamento e nuova politica senza prendere una, che sia una, decisione su questo tema.
Ad alcuni giornalisti che concionavano sulle malefatte di Autostrade, ci accusavano di difenderle e inneggiavano alla giustizia che il Governo avrebbe fatto togliendo le concessioni.
A chi ha bloccato infrastrutture già finanziate da Autostrade, come la Gronda, che ora annunciano come opera strategica dopo averla stoppata (facendo risparmiare la concessionaria).
A chi, pur conoscendo la legge, ha mentito agli italiani facendo credere loro che avrebbero potuto estromettere Autostrade con un colpo di spugna.
A chi ha permesso che Autostrade non facesse lavori di messa in sicurezza in questi due anni.
A chi per colpa di questo squallido balletto ha inchiodato i liguri in code interminabili in piena stagione estiva.


Ebbene, dopo due anni di minacce, immobilismo, proclami, giustizia promessa e rimandata il ponte di Genova verrà riconsegnato proprio ad Autostrade, come ha ordinato il Governo M5S-PD.

Io non dico nulla. Ma nulla di nulla. Aspetto solo il commento di: Travaglio, Pedullà, Salvatore, Di Maio, Lunardon, alcuni giornalisti che vorrebbero fare politica, insomma tutti coloro che in questi anni hanno pontificato per i loro amici.

Perché a differenza loro, noi siamo amici solo dei liguri e vogliamo autostrade che funzionino e sicure. Ci interessa solo questo. Altri forse sono amici di altro... e altri. Sicuro non della verità. Forse perché la verità vi fa male: voi ridate il ponte ad Autostrade senza ottenere nulla. Noi continuiamo a lavorare per l’interesse dei liguri. E intanto per la tragedia del Morandi e per le sue 43 vittime nessuno ancora ha pagato. Mentre a Roma litigavate, noi in Liguria almeno abbiamo ricostruito il ponte. Forse abbiamo ringhiato meno di voi... ma visti i risultati...".

Il problema ha un nome. Esso si chiama Stato italiano.

Ora, il problema in questione non è solo della Regione Liguria, della quale Toti è presidente.

Infatti, Genova è uno dei porti più importanti del nostro Paese.

Molte merci e persone passano di lì.

Il fatto che le vie di comunicazione che uniscono il porto di Genova al resto d'Italia siano così piene di problemi non è un buon segno.

Inoltre, la Liguria è importante anche per il turismo italiano.

Dunque, il problema non è solo dei liguri e della Liguria ma è di tutti noi.

Basti pensare al fatto che il turismo rappresenti il 14% del nostro PIL e che la Liguria abbia tanta parte in esso.

Inoltre, una persona che dal Nord vuole andare in Sicilia e non vuole prendere il treno e non vuole andare in auto si imbarca al porto di Genova e da lì arriva a Palermo.

Per quanto riguarda le merci, tanta parte di esse arriva al porto di Genova e poi giunge al nostro Paese.

Tenere fermo un porto così importante è come ostruire un'arteria del corpo umano.

Provate ad ostruire un'arteria di una delle vostre mani e poi vedrete quello che accadrà

Il problema ha un nome e si chiama Stato italiano.

Con la sua burocrazia ed il suo Governo veramente scarso di competenze ma pieno di spocchia, esso sta mettendo in ginocchio molte attività.

Si prevede che la disoccupazione tornerà al 12%, se andrà bene.

Questa non è una buona notizia per me, come per altre persone nella mia situazione.

Certamente, il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di essere il peggio del peggio.

Dopo il crollo del ponte "Morandi", esso ha fatto la guerra a "Autostrade per l'Italia". 

Così, ha litigato con tutti.

Mentre i Roma litigavano, a Genova si è ricostruito il ponte, grazie alla solerzia e alla buona volontà degli amministratori locali.

Qui sta la differenza tra chi parla tanto (spesso senza sapere nulla di ciò che dice) e chi lavora in silenzio ed ottiene i risultati.