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lunedì 13 luglio 2020

Oggi Santa Sofia, domani Gerusalemme?



Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Mario Cesario che è intitolato "Mala tempora currunt: la seconda rovinosa caduta di Costantinopoli".
Ne riporto questo stralcio:


"Con un colpo di spugna propagandistico, Erdogan cancella in un solo colpo la tradizione antichissima di Bisanzio, Costantinopoli e l’eredità stessa di Atatürk. Triste e desolante per la Turchia ma anche per l’Europa…

Mala tempora currunt. Costantinopoli è caduta di nuovo. Santa Sofia, gioiello dell’architettura cristiana bizantina, modello al quale tutta l’arte bizantina ed anche islamica si è ispirata per secoli, potrebbe essere riconvertita in moschea, come all’epoca dell’arrivo di Maometto il Conquistatore, dopo l’assurda decisione del Consiglio di Stato turco: a ricordarci che viviamo in una nuova epoca di barbarie e sconvolgimenti politico-religiosi senza precedenti e che nessun simbolo è al riparo"
.

Riconvertire al culto islamico la basilica di Santa Sofia non serviva ai Turchi di fede musulmana.
Essi sono il 98% della popolazione e dispongono già delle loro moschee, a prescindere dalla basilica di Santa Sofia.
I Turchi musulmani non avevano bisogno di riavere Santa Sofia.
Avevano già la Moschea Blu ed altre moschee, molte delle quali erano basiliche e chiese bizantine e latine.
Esempi sono la Küçük Aya Sofya Camii (moschea Piccola Santa Sofia o ex-chiesa dei Santi Sergio e Bacco) o l'Arap Camii (moschea degli Arabi o ex-chiesa cattolica di San Domenico).
Posso fare anche tanti altri esempi, come la moschea del Conquistatore o Fatih Camii, la moschea che fu costruita al posto della basilica dei Santi Apostoli, la quale è il mausoleo del sultano Mehmet II (Maometto II, 29 marzo 1432-3 maggio 1481)
I Turchi non avevano bisogno di riconvertire la basilica di Santa Sofia in moschea.
Che male avrebbe fatto a loro mantenere la basilica di Santa Sofia come museo?
La risposta è semplice: nessuno. 
La riconversione in moschea della basilica di Santa Sofia è stata un atto politico e dimostrativo.
Con questo atto, il dittatore turco Recep Tayyip Erdogan ha voluto dare una dimostrazione della sua politica, una politica intrisa di nazionalismo turco e di fanatismo islamico. 
Questa politica è aggressiva. 
Ora, il timore è che Erdogan possa farsi più "intraprendente" e che possa arrivare ad avere pretese su altri luoghi.
Uno di questi può essere Gerusalemme, precisamente la zona del Monte del Tempio.
Il sito "Inside Over" riporta uno scenario preoccupante che vedrebbe Erdogan pronto ad avanzare delle pretese su Geruslemme. 
Gli USA ed i Paesi dell'Est hanno protestato.
Cosa farà l'Europa a fronte di questa minaccia per la pace nel mondo?
Infatti, Erdogan è una minaccia per la pace nel mondo.
Basti pensare alle trivellazioni turche nel mare intorno a Cipro.
Basti pensare anche alla questione libica, nella quale la Turchia è entrata a gamba tesa.
L'Europa farà tra il disonore ed una possibile azione che potrebbe essere bellica?
Ora, i capi europei ricordino le parole dette da Winston Chuchill all'indomani dell'accordo di Monaco che ci fu nel 1938 con la Germania di Hitler.
Erdogan non è dissimile da Hitler. 



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