Un articolo del sito "Tempi" spiega bene il motivo per il quale si deve dire un secco "no" al ddl Zan-Scalfarotto.
L'articolo è stato scritto da Peppino Zola ed è intitolato "Diciamo le cose come stanno: il dd Zan è fascista".
Il problema non è rappresentato dagli omosessuali.
Infatti, ci sono anche tanti omosessuali che sono contro il ddl Zan-Scalfarotto.
Una legge simile rischia di essere veramente liberticida poiché punta a tappare la bocca a chi critica le teorie Gender.
Ergo, si vuole introdurre il reato d'opinione.
Uno Stato liberale non ammette queste cose.
Vogliamo combattere le ingiustizia contro gli omosessuali?
Bene, potenziamo le aggravanti per tutti i reati contro le persone.
Ergo, un omosessuale viene picchiato perché è omosessuale?
Bene, l'aggressore dovrà essere punito per il reato in sé, con l'aggravante del motivo.
Lo stesso dicasi per una persona aggredita per motivi politici o per motivi religiosi.
Dunque, il ddl Zan-Scalfarotto non serve a combattere le ingiustizie subite dagli omosessuali.
Esso è discriminatorio.
Ricordo, per esempio, che l'onorevole Giorgia Meloni è stata oggetto di odio, com'è stato oggetto di odio Fratelli d'Italia, il partito del quale mi onoro di essere iscritto.
Allora, non si potrebbe prendere un provvedimento simile al ddl Zan-Scalfarotto per motivi politici?
L'odio è odio.
Appare evidente che qui non si vogliano combattere le discriminazioni e le ingiustizie ai danni degli omosessuali, le quali sono vergognose.
Si vuole tappare la bocca a chi la pensa in un modo divergente rispetto ad una certa teoria.
Questo è profondamente illiberale.
Guarda caso, quando si vuole tappare la bocca a chi si dice contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso la si apostrofa con termini come "fascista" ed "omofobo".
Per questo, si deve essere contrari al ddl Zan-Scalfarotto.
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