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giovedì 23 luglio 2020

Corneliani, un caso paradigmatico di ciò che non dovrebbe essere l'Italia



La foto qui riportata mostra una pagina de "La Voce di Mantova", con un articolo che parla del caso dell'azienda tessile Corneliani.In precedenza, un gruppo anglo-arabo ne aveva rilevato le quote di maggioranza.
Ora, l'azienda mantovana rischia di chiudere.
Lo Stato ha deciso di entrare nell'azienda con 10 milioni di Euro nel capitale dell'azienda.
Adesso, dico la mia.
Se fossi un imprenditore, non investirei qui in Italia.
Sia chiaro, non voglio essere cattivo e voglio bene al mio Paese.
Però, fare impresa qui in Italia non è facile.
Tra una burocrazia elefantiaca, un fisco esoso, il costo elevato dell'energia elettrica, una giustizia che non funziona, il costo elevato dei carburanti e delle infrastrutture poco sicure ed inefficienti.
Riguardo a quest'ultimo tema, basti vedere quello che c'è in Liguria.
Ripeto, se fossi un imprenditore, non investirei qui in Italia.
Mi spiace dirlo ma è così.
Ora, molti imprenditori vendono agli stranieri, i quali dopo possono decidere di delocalizzare, chiudendo gli stabilimenti qui in Italia.
Riguardo al discorso inerente a Corneliani, lo Stato ha deciso di entrare nel capitale dell'azienda con 10 milioni di Euro.
Con tutto il rispetto, dico che questa cosa mi sa un po' di nazionalizzazione.
Non bastava che lo Stato avesse già il controllo di Alitalia e dell'Ilva e che stesse prendendo anche il controllo della Società Autostrade.
Ora, lo Stato entra anche in Corneliani.
Io penso che si debbano cercare delle alternative alle politiche di nazionalizzazione. 
L'alternativa è una riforma dello Stato, con un taglio della burocrazia, la riduzione delle tasse ed una riforma della giustizia.
In più, servono un piano energetico che possa abbattere il costo dell'energia elettrica ed una seria politica infrastrutturale.
Per esempio, la Gronda di Genova s'ha da fare. 
Se si facesse una cosa del genere, gli imprenditori italiani sarebbero invogliati ad investire nel nostro Paese. 
Se lo Stato fosse stato diverso, molto probabilmente, si sarebbero trovati degli investitori italiani che avrebbero potuto rilevare la Corneliani.
Le nazionalizzazioni non sarebbero servite.
Certo, bisogna salvare i posti di lavoro.
Però, la nazionalizzazione non garantisce la salvaguardia dell'impresa.
L'idea dello "Stato imprenditore" è un'idea che non porta a nulla di buono perché di fatto lo Stato rischia di diventare concorrente delle imprese private, con un vantaggio per sé stesso.
Lo Stato non può essere Stato ed imprenditore poiché rischia di ridurre la stessa libertà d'impresa. 
Un Paese va avanti se c'è libera concorrenza e se lo Stato è neutrale a livello dell'economia.
Come disse il grande Winston Churchill, l'impresa privata non è una tigre feroce da abbattere né è una vacca da mungere. È un robusto cavallo che tira un carro molto pesante. 
Chi è capace di intendere...intenda.









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