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mercoledì 29 luglio 2020

Serve uno come Ludwig von Mises



Sapere che l'azienda tessile Corneliani spa di Mantova sarà "salvata" con l'entrata dello Stato nel capitale aziendale mi ha fatto ribollire il sangue.


Mi hanno fatto specie anche certe critiche ricevute ad un post che ho scritto su Facebook riguardo a questo tema.
Oltretutto, almeno una buona parte di queste "critiche" mi sembra anche fuori luogo.
Io rispondo con le parole dell'economista Ludwig von Mises:

"Con una natura umana che è quello che è, lo Stato è una istituzione necessaria e indispensabile. Lo Stato è, se correttamente amministrato, il fondamento della società, della cooperazione e della civiltà umane. Esso è lo strumento più benefico e utile negli sforzi dell'uomo per promuovere la felicità e il benessere umani. Ma è soltanto uno strumento e un mezzo, non il fine ultimo"

e:

"Nello stato socialista, ogni cambiamento economico è un'impresa il cui esito non può essere previsto né determinato a posteriori. Si può solo brancolare nel buio".

Traduco queste parole per i "profani", per coloro che ignorano il significato delle parole e che criticano senza sapere le cose.
Io non sono arrabbiato per il fatto che si siano salvati i posti di lavoro, cosa che qualcuno (erroneamente) ha pensato.
Io sono arrabbiato per il fatto che lo Stato italiano metta le mani nell'economia.
Dunque, si tratta di un'idea sbagliata come concetto.
All'Italia serve gente che la pensa come Ludwig von Mises e non servono coloro che la pensano come John Maynard Keynes.
Serve un'economia puramente di mercato e senza l'intervento dello Stato.
I soldi che lo Stato ha speso per rilevare l'Alitalia, l'Ilva e le Autostrade o le quote della Corneliani si sarebbero potuti usare (per esempio) per mettere a posto le infrastrutture. 
Si sarebbero potuti usare per la sicurezza o per altre cose che competono allo Stato.
Le competenze dello Stato riguardano la convivenza civile tra cittadini e la loro sicurezza.
Lo Stato non deve fare l'imprenditore.
Uno Stato che diventa imprenditore non garantisce l'imparzialità nella concorrenza.
Poiché ha degli interessi economici nelle aziende nelle quali partecipa rischia, lo Stato imprenditore rischia di fare concorrenza alle aziende private, con un vantaggio.
Infatti, lo Stato imprenditore non più solo il controllore ma è anche titolare delle imprese nel quale partecipa.
Questo scoraggia l'imprenditoria.
Senza più imprenditoria, lo Stato diventerà l'unico imprenditore?
Il rischio è proprio questo.
Qui si rischia di andare verso un'economia "sociale di mercato".
Un'economia di questo tipo porta ad una compressione delle libertà e non porta alcun benessere economico alla gente più umile.
Chi mi ha criticato farebbe bene ad informarsi.





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