Si è spento Shlomo Venezia, la voce della Shoah. Ebreo, egli era stato uno scrittore.
Aveva ottantotto anni.
Deportato nel campo di sterminio nazista di Auschwitz Birkenau, Venezia fece parte del Sonderkommando, l'unità addetta ai forni crematori.
Egli, perciò, vide gli orrori del lager, come l'uccisione di tanti prigionieri che ebbero la colpa di essere ebrei, prigionieri politici, preti o altro.
Egli fu costretto a bruciare i corpi dei suoi compagni di sventura.
Quando fu libero, egli iniziò a raccontare della triste esperienza del campo di sterminio.
Così, se n'è andata una voce importante, proprio nel momento in cui si sta riaffacciando il negazionismo.
Purtroppo, ho sentito con le mie orecchie certe idiozie negazioniste, da persone vicine a me.
Per la cronaca, quando ho sentito queste tesi, mi sono arrabbiato a tal punto che poco ci mancava che le persone che le sostenevano ed io arrivassimo alle mani.
Non è una bella cosa ma quando sento certe cose (che vengono sostenute con una certa tracotanza) mi arrabbio.
Secondo queste tesi, le cause della morte di molti prigionieri dei campi di concentramento non sarebbero state tanto le violenze naziste ma un'epidemia di Legionella e di tubercolosi.
Forse, agli ignoranti che hanno diffuso questa tesi idiota (come sono idioti loro) deve essere sfuggito un piccolo particolare.
Se la Legionella e la tubercolosi mieterono così tante vittime, ci sarà stato un perché?
Il perché è presto detto: come scrisse Primo Levi, il lager era una macchina di morte.
Nel lager l'uomo veniva degradato e costretto anche a non rispettare le più elementari norme di igiene.
Questo lo faceva ammalare e la malattia lo portava al crematorio.
Purtroppo, l'ignoranza abbonda.
Esprimo il mio cordoglio ai cari di Shlomo Venezia.
Qui sotto c'è un documentario di Shlomo Venezia.
Cordiali saluti.
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