Qui
a Roncoferraro c'è stato un confronto tra alcuni di noi del Popolo
della Libertà locale ed i nostri dirimpettai di Villimpenta.
Uno degli interlocutori ha detto una notizia che potrebbe essere equiparata ad una "voce di corridoio" dei piani alti.
Non
avrei detto niente se nell'edizione del telegiornale di "La 7" che è
andata in onda sabato 6 ottobre non fosse saltata fuori una notizia
simile.
Secondo questa notizia, il presidente Silvio Berlusconi starebbe per "rottamare" il Popolo della Libertà.
Questa è cosa nota.
Però, fino al 6 ottobre non si sapeva una cosa, di cui io sono al corrente.
Il
presidente Berlusconi potrebbe non candidarsi alle elezioni, per fare
il "padre nobile" della nuova forza politica di centrodestra che si
starebbe creando.
Ora,
sempre secondo questa notizia, se dovesse rimanere il sistema
elettorale vigente (il "Porcellum") e se il presidente Berlusconi non
dovesse candidarsi, ci sarebbe il colpo di scena.
L'Unione
di Centro di quel Pier Ferdinando Casini, che fino a qualche tempo fa
era dato a sinistra con Bersani, tornerebbe al centrodestra.
Questo sarebbe clamoroso, visto lo scenario.
Inoltre, in questa nuova coalizione entrerebbe anche la Lega Nord di Roberto Maroni.
Ad
accelerare la cosa sarebbe la possibile rottamazione del Popolo della
Libertà, in seguito allo scandalo del Lazio e al crollo nei sondaggi del
partito.
Inoltre, anche l'empasse della riforma della legge elettorale sta contribuendo a ciò.
Infatti, con un sistema elettorale alla tedesca, Casini si sarebbe alleato con il Partito Democratico, dopo le elezioni.
Ora, il discorso potrebbe cambiare.
Il
Partito Democratico si è alleato con Sinistra Ecologia Libertà di Nichi
Vendola, partito le cui posizioni non sono compatibili con quelle dei
centristi.
Inoltre, con il presidente Berlusconi non più candidato, Casini potrebbe pensare di entrare nel nuovo centrodestra.
Insieme
a Casini potrebbero venire anche Futuro e Libertà di Gianfranco Fini,
il movimento "Italia Futura" di Luca Cordero di Montezemolo ed il MAIE,
il Movimento Associativo degli Italiani all'estero, di Ricardo Merlo.
Quindi, se tutto ciò dovesse verificarsi, la geografia politica sarebbe sconvolta.
Se non ci fosse stato il lancio dal telegiornale di "La 7", io non avrei scritto nulla.
Intanto, io andrò avanti lo stesso, con la mia azione politica qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova, fino a che avrò un partito in cui stare.
Poi..vedremo!
Se non dovessi più avere un partito sarebbe chiaro che mi risulterebbe difficile fare politica, a meno che non trovi un altro partito, ovviamente di centrodestra o di destra, in cui collocarmi.
Se non fossi più in grado di fare politica, chiuderei il profilo su Facebook.
Cordiali saluti.
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