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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 20 ottobre 2012

Il riscatto di molti



Cari amici ed amiche.

I brani che saranno letti nelle Sante Messe di questa sera e di domani sono:


"[10] Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. 
Quando offrirà se stesso in espiazione, 
vedrà una discendenza, vivrà a lungo, 
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. 

[11] Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce 
e si sazierà della sua conoscenza; 
il giusto mio servo giustificherà molti, 
egli si addosserà la loro iniquità. Dal libro del profeta Isaia, capitolo 53, versetti 10-11",

"[1] Esultate, giusti, nel Signore; 
ai retti si addice la lode. 

[2] Lodate il Signore con la cetra, 
con l'arpa a dieci corde a lui cantate. 

[3] Cantate al Signore un canto nuovo, 
suonate la cetra con arte e acclamate. 

[4] Poiché retta è la parola del Signore 
e fedele ogni sua opera. 

[5] Egli ama il diritto e la giustizia, 
della sua grazia è piena la terra. 

[6] Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, 
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. 

[7] Come in un otre raccoglie le acque del mare, 
chiude in riserve gli abissi. 

[8] Tema il Signore tutta la terra, 
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo, 

[9] perché egli parla e tutto è fatto, 
comanda e tutto esiste. 

[10] Il Signore annulla i disegni delle nazioni, 
rende vani i progetti dei popoli. 

[11] Ma il piano del Signore sussiste per sempre, 
i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni. 

[12] Beata la nazione il cui Dio è il Signore, 
il popolo che si è scelto come erede. 

[13] Il Signore guarda dal cielo, 
egli vede tutti gli uomini. 

[14] Dal luogo della sua dimora 
scruta tutti gli abitanti della terra, 

[15] lui che, solo, ha plasmato il loro cuore 
e comprende tutte le loro opere. 

[16] Il re non si salva per un forte esercito 
né il prode per il suo grande vigore. 

[17] Il cavallo non giova per la vittoria, 
con tutta la sua forza non potrà salvare. 

[18] Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, 
su chi spera nella sua grazia, 

[19] per liberarlo dalla morte 
e nutrirlo in tempo di fame. 

[20] L'anima nostra attende il Signore, 
egli è nostro aiuto e nostro scudo. 

[21] In lui gioisce il nostro cuore 
e confidiamo nel suo santo nome. 

[22] Signore, sia su di noi la tua grazia, 
perché in te speriamo.  Salmo 33",

"[14] Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede. 

[15] Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato. 

[16] Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno.  Dalla Lettera agli Ebrei, capitolo 4, versetti 14-16",

"[35] E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: "Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo". 

[36] Egli disse loro: "Cosa volete che io faccia per voi?". Gli risposero: 

[37] "Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra". 

[38] Gesù disse loro: "Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?". Gli risposero: "Lo possiamo". 

[39] E Gesù disse: "Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete. 
[40] Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato". 

[41] All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. 

[42] Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: "Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. 

[43] Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, 

[44] e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. 

[45] Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti". 

[46] E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 

[47] Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!". 

[48] Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di me!". 

[49] Allora Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!". E chiamarono il cieco dicendogli: "Coraggio! Alzati, ti chiama!". 

[50] Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 

[51] Allora Gesù gli disse: "Che vuoi che io ti faccia?". E il cieco a lui: "Rabbunì, che io riabbia la vista!". 

[52] E Gesù gli disse: "Và, la tua fede ti ha salvato". E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada. Dal Vangelo secondo Marco, capitolo 10, versetti 35-45".

I brani del Vangelo sono stati presi dal sito della Santa Sede.
Gesù venne sulla Terra per salvare l'umanità, riscattandola con il proprio sangue.
Mentre lui faceva capire questo, i suoi apostoli Giacomo e Giovanni gli chiedevano di dare loro i posti d'onore, credendo che la venuta del Messia sarebbe stata trionfale e che Gesù sarebbe diventato re, secondo l'accezione umana.
Essi furono ingenui.
La missione del Messia fu quella di salvare l'umanità con il suo sangue.
Gesù fu l'Agnello di Dio.
Credere in Gesù Cristo, prima di tutto, deve essere un atto di fede, atto di fede che il cieco Bartimeo fece.
Nella vicenda della guarigione di quest'ultimo, non ci fu solo la guarigione del corpo ma anche la salvezza dell'anima e la sua conversione.
Per il Signore, essere grandi non significa essere ricchi e potenti ma farsi servi gli uni degli altri.
Ogni uomo ha il dovere di servire i propri fratelli.
Lo può fare tramite il lavoro, l'impegno sacerdotale, l'impegno sociale e quello politico.
Lo deve fare non con la logica umana dell'apparire grande e del profitto ma con quella del servizio più autentico.
Solo così egli si potrà salvare.
Cordiali saluti.

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