Cari amici ed amiche.
Quello del falso prodotto alimentare italiano è un problema serio.
Infatti, all'estero, la nostra gastronomia è molto apprezzata.
Il cibo ed il vino italiani sono molto amati.
Pensiamo, ad esempio, al Salame mantovano.
Esso è fatto con parti di carne di maiale tritata (come pancetta, spalla e coscia) condite con sale, pepe ed aglio, insaccate in un budello e stagionato per più di sei settimane.
Un altro esempio è la Pizza ebraica, di cui ho parlato nell'articolo intitolato "Roma e il forno "Boccione"", un impasto di farina, zucchero ed olio che viene arricchito con ciliegie e scorze d'arancia candite.
Un altro esempio ancora è il formaggio "Parmigiano Reggiano", il cui standard di produzione è il seguente:
"Formaggio semigrasso, a pasta dura, cotta e a lenta maturazione. E' prodotto con il latte di vacca proveniente da animali la cui alimentazione è costituita prevalentemente da foraggi della zona d'origine. Il latte viene usato crudo e non può essere sottoposto a trattamenti termici. Non è ammesso l'uso di additivi.
Il latte della mungitura della sera e quello della mungitura del mattino è consegnato al caseificio entro due ore dalla fine di ciascuna mungitura. Il latte può essere raffreddato immediatamente dopo la mungitura e conservato ad una temperatura non inferiore a 18 °C. Il tempo di mungitura di ciascuna delle due munte giornaliere consentite deve essere contenuto entro le quattro ore.
Il latte della sera viene parzialmente scremato per affioramento naturale del grasso in vasche di acciaio a cielo aperto. Il latte del mattino, immediatamente dopo la consegna in caseificio, è miscelato con il latte parzialmente scremato della sera precedente. Può anche essere sottoposto ad una parziale scrematura per affioramento naturale del grasso.
É possibile conservare un'aliquota di latte del mattino, fino a un massimo del 15%, per la caseificazione del giorno successivo. In tal caso il latte deve essere conservato in caseificio in appositi recipienti refrigerati muniti di idonei agitatori ad una temperatura non inferiore ai 10°C e deve essere posto nelle vasche di affioramento la sera stessa.
Al latte è addizionato il siero-innesto, una coltura naturale di fermenti lattici ottenuta dall'acidificazione spontanea del siero residuo della lavorazione del giorno precedente.
La coagulazione del latte è effettuata nelle caldaie tronco-coniche di rame ed è ottenuta con l'uso esclusivo di caglio di vitello.
Alla coagulazione seguono la rottura della cagliata e la cottura. Si lasciano quindi sedimentare i granuli sul fondo della caldaia, in modo da ottenere una massa compatta.
Successivamente la massa caseosa è trasferita negli appositi stampi per la formatura. Dopo alcuni giorni si procede alla salatura per immersione in una soluzione salina.
La maturazione deve protrarsi per almeno 12 mesi, a partire dalla formatura del formaggio. In estate la temperatura del magazzino di stagionatura non può essere inferiore a 16°C.
Il Parmigiano-Reggiano presenta le seguenti caratteristiche:
forma: cilindrica a scalzo leggermente convesso o quasi diritto, con facce piane leggermente orlate;
dimensioni: diametro delle facce piane da 35 a 45 cm, altezza dello scalzo da 20 a 26 cm;
peso minimo di una forma: Kg 30;
aspetto esterno: crosta di colore paglierino naturale;
colore della pasta: da leggermente paglierino a paglierino;
aroma e sapore della pasta caratteristici: fragrante, delicato, saporito ma non piccante;
struttura della pasta: minutamente granulosa, frattura a scaglia;
spessore della crosta: circa 6 mm;
grasso sulla sostanza secca: minimo 32%
Per quanto non specificato, si fa riferimento alla prassi consacrata dagli usi locali, leali e costanti. Le eventuali modificazioni sono condizionate dall'esito favorevole delle sperimentazioni e degli studi valutati dal Consorzio del Parmigiano-Reggiano, che in caso di esito positivo potranno costituire oggetto di modifica del Disciplinare di produzione.
Zona di produzione: territori delle province di:
Parma
Reggio nell'Emilia
Modena
Bologna, alla sinistra del fiume Reno
Mantova, alla destra del fiume Po".
Un altro esempio ancora è il Caciocavallo ragusano, la cui produzione deve rispettare un disciplinare specifico.
I nostri prodotti agroalimentari sono molto amati.
Ora, all'estero c'è chi copia queste nostre eccellenze.
Così, in Cina si produce un formaggio fatto con latte vaccino che viene spacciato per Pecorino Romano, negli Stati Uniti d'America si produce il vino "Chianti" o quello dei Castelli Romani, in Germania sia producono il "Parmesan" e la mozzarella (che vengono spacciati per italiani) e in Polonia si producono maccheroni che vengono spacciati per pasta di Gragnano.
Questo è un doppio danno per il consumatore.
Infatti, il consumatore viene danneggiato economicamente, perché riceve un prodotto non di qualità, e rischia di avere problemi a livello della salute, poiché gli ingredienti con cui quel prodotto viene realizzato potrebbero non essere sani.
Inoltre, anche i nostri agricoltori ed i nostri imprenditori vengono danneggiati, vista la concorrenza sleale che fanno coloro che producono questi finti prodotti italiani.
Per fare conoscere meglio il fenomeno, oggi a Cernobbio (in Provincia di Como) apre il XII Forum dell'agricoltura e dell'alimentazione.
A questo evento parteciperà anche l'onorevole Giovanni Fava, della Lega Nord.
Salvaguardiamo il prodotto italiano.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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