Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo del sito "Notizie.it" che riporta i dati del CGIA di Mestre.
Ora, pagare le tasse è un dovere civico.
Infatti, pagando le tasse si partecipa alla vita della propria realtà.
Tuttavia, le tasse non devono pregiudicare la possibilità di sopravvivenza di una famiglia o di una azienda.
Quando le tasse sono alte, il potere d'acquisto delle famiglie cala e c'è un impoverimento generale, il rischio di evasione fiscale aumenta.
Ciò si aggrava se si tiene conto del fatto che tanti soldi pubblici siano sprecati.
Il cittadino si sente defraudato dallo Stato, quando può, evade.
Tra l'altro, va detta anche un'altra cosa.
La maggiore evasione non proviene dagli artigiani o dai professionisti.
Infatti, coloro che sono sotto l'occhio degli studi di settore sono costretti a pagare.
La maggiore evasione proviene dal lavoro nero.
Ora, con la crisi che c'è e con la grave situazione della disoccupazione, molti sarebbero disposti anche a lavorare in nero.
A questo punto, anch'io mi sentirei tentato a lavorare in nero.
Questa situazione è favorita da una tassazione oltre i limiti accettati sulle aziende che non ce la fanno più ad arrivare a fine mese con i conti a posto.
Questo fa sì che la disoccupazione aumenti a dismisura.
Da qui si innesca questo circolo vizioso.
Si scende a compromessi.
Si favorisce il lavoro nero e, di conseguenza, tanti soldi non vanno nelle casse dello Stato.
Per fare sì che l'evasione fiscale cali, bisogna fare sì che il fisco sia giusto e non strozzi le famiglie e le imprese.
Ad esempio, si vuole fare pagare l'IMU, l'Imposta Municipale Unica?
Bene, non si faccia pagare la Tassa sui rifiuti (la TARSU), come si fa in Gran Bretagna.
Così, i cittadini saranno meno incentivati ad evadere.
Di certo, con un fisco più giusto, si dovranno rendere più severe le pene per chi evade, con la carcerazione ed un cospicuo risarcimento.
Solo così si può ridurre l'evasione fiscale.
In caso contrario, sarà sempre peggio.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento