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sabato 20 ottobre 2012

Cromwell? Non volle la testa di re Carlo per la democrazia?

Cari amici ed amiche.

Sul sito "Storia in" è comparso un testo intitolato "Volle la testa di re Carlo I per la democrazia".
Il testo è stato scritto da Alberto Rosselli e parla di Oliver Cromwell.
Io non ho una buona opinione verso Oliver Cromwell.
Tutti lo dipingono come un eroe ma in realtà egli instaurò una dittatura, dopo che sconfisse re Carlo I Stuart nel 1645 e averlo fatto decapitare il 30 gennaio 1649.
Questa dittatura durò fino al 1660, anno in cui gli Stuart tornarono sul trono, dopo la morte di Cromwell, che avvenne il 3 settembre 1658.
In quel lasso di tempo che durò dal 1649 al 1658 morirono tante persone.
Queste persone erano dissenzienti politici (realisti) e religiosi (anglicani e cattolici).
Questa fu una dittatura protestante.
Basti pensare al massacro che ci fu a Drogheda (in Irlanda) nel 1649.
Asserragliati sulla torre campanaria della chiesa locale, i cittadini di Drogheda furono trucidati.
Nell'Inghilterra di Cromwell il dissenso politico e religioso non era ammesso.
Allora, perché Cromwell uccise re Carlo I Stuart?
La risposta è semplice:
re Carlo I Stuart era un controrivoluzionario.
Egli volle ripristinare il cattolicesimo in Inghilterra.
Lo fece cercando di ammorbidire le norme anticattoliche e con un nuovo Libro della Preghiera Comune rivisto in senso cattolico.
I protestanti, che con il regno della regina Elisabetta I (1533-1603) avevano preso il potere in modo definitivo non avrebbero digerito una cosa del genere.
Da qui nacque la Rivoluzione inglese.
In Scozia ci sono le caverne in cui i puritani (Covenant) cospiravano.
In queste caverne si vedono vari simboli, anche quelli massonici, come la squadra ed il compasso.
Cromwell fu l'interprete di queste forze politiche e religiose che dovevano spazzare via la corona e ciò che restava del cattolicesimo.
Così, i rivoluzionari vinsero ed instaurarono una dittatura protestante.
I cattolici e gli anglicani conservatori furono perseguitati.
Con la morte di Cromwell, che era una figura carismatica, questo regime non poté più reggere e gli Stuart tornarono, grazie anche all'appoggio del generale George Monck, che passò alla monarchia, mettendosi contro l'esercito, che era repubblicano.
Con l'arrivo di re Carlo II Stuart (1630-1685) la monarchia fu restaurata ma rimase debole, tanto da essere costretta ad imporre il "Test Act" del 1673 che recitava:

" I, N, do declare that I do believe that there is not any transubstantiation in the sacrament of the Lord's Supper, or in the elements of the bread and wine, at or after the consacration thereof by any person whatsovever".

Questo "Test Act" fu contro i cattolici.
A questo punto, si può intuire che il reale potere non fosse nelle mani del re ma di alcuni gruppi politici figli della rivoluzione, una rivoluzione che incominciò con la rottura tra l'Inghilterra e Roma (1534) e che continuò con le riforme del 1549 e del 1559.
Questo è il pensiero rivoluzionario.
Esso parla di democrazia ma non appena prende il potere ogni dissenso è vietato.
Vale il detto che recita: "Historia magistra vitae".
Ringrazio l'amico Angelo Fazio della collaborazione.
Cordiali saluti.

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