Sicilia, il Popolo della Libertà si rinnova! Quando avverrà lo stesso qui nel Mantovano?

Cari amici ed amiche.

Il fatto che nel Popolo della Libertà siciliano stiano emergendo dei giovani, come Giacomo Bellavia (nella foto in alto) è un buon segno.

Infatti, dopo quello che è accaduto, il Popolo della Libertà si vuole rinnovare. 
Ora, però, vorrei che questo buon segno fosse presente anche in altre parti.
Ad esempio, qui nella Provincia di Mantova, il Popolo della Libertà è nel totale immobilismo, immobilismo dovuto ai soliti capi delle varie correnti che arrivano anche a remare contro lo stesso partito, pur di danneggiare le correnti avverse.
Che il Popolo della Libertà sia meno militarizzato del Partito Democratico e che i suoi elettori (per esempio) si possano astenere, qualora il partito non funzioni, può essere un buon segno.
Per sua natura, l'elettore di centrosinistra vota sempre, sia che si presenti alle elezioni una brava persona e sia che si presenti Satana.
L'elettore di destra (o di centrodestra), invece, ha maggiore senso critico e quando vede che il partito non va, può non votare o dare il voto ad altri.
Gli elettorati rispecchiano i loro partiti.
Però, nel Popolo della Libertà, la presenza di correnti è dannosa.
A sinistra, infatti, molte cose vengono nascoste, visto l'apparato.
Nel centrodestra, invece, le varie disfunzioni saltano fuori.
Questo dimostra la maggiore democraticità del centrodestra ma è anche un punto di debolezza. 
Ora, non possiamo nascondere il fatto che qui nel Mantovano il centrodestra abbia un problema, problema che si è palesato con le sconfitte alle elezioni amministrative e con la caduta della Giunta del sindaco Nicola Sodano a Mantova.
Tenendo conto del nostro elettorato (vero e potenziale) la presenza di correnti e di "capetti" locali nel Popolo della Libertà è dannosa.
Oltretutto, quando i capi di queste correnti arrivano a fare votare gli elettori della loro area contro un candidato che (pur essendo dello stesso partito) è di una corrente differente.
E' successo (ad esempio) a Castiglione delle Stiviere, un Comune che fino a qualche mese fa era stato una roccaforte del centrodestra.
Qui a Roncoferraro, nel mio Comune, c'è una rottura totale tra la base del partito e la maggioranza del partito stesso, da una parte, ed il suo gruppo in Consiglio comunale, dall'altra.
Quest'ultimo, infatti, si è mostrato troppo vicino alle posizioni dell'amministrazione comunale di centrosinistra.
Addirittura, il 23 agosto 2009, il succitato gruppo aveva votato a favore del programma dell'amministrazione di comunale.
A chi vuole smentirmi, suggerisco di leggere i verbali di quella seduta. 
Tra l'altro, il Popolo della Libertà roncoferrarese non ha più nemmeno il coordinamento, poiché il coordinatore (che tra l'altro non era stato eletto in un Congresso e per un certo periodo ha detto di non rappresentare il partito) ha mollato, poiché egli era il capogruppo di quel gruppo in Consiglio comunale che il partito (me compreso) ha rigettato, dopo un acceso dibattito all'assemblea dell'11 luglio di quest'anno.
Ricordo che tra due anni qui a Roncoferraro e in altri Comuni mantovani (come Bigarello) ci saranno le elezioni amministrative.
Urgono i congressi comunali ma il coordinamento provinciale sembra restio a volerli fare.
Se il partito resta in codeste condizioni non andrà lontano.
Visto quello che sta succedendo, i "piccoli capi" locali dovrebbero fare un passo indietro.
Anzi, ne dovrebbero fare tre, per essere sicuri di un vero cambiamento, se hanno a cuore il centrodestra ed il bene dei cittadini.
In Sicilia sta avvenendo questo.
Io spero che una cosa del genere avvenga anche qui da noi.
Per questo, a differenza di quello che pensa qualcuno che ritiene che la Sicilia sia totalmente estranea al resto d'Italia, io guarderò le elezioni siciliane con grande attenzione.
Cordiali saluti.