The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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domenica 7 ottobre 2012
Lepanto, Papa Pio V e l'Islam
Cari amici ed amiche.
Oggi si commemora la partenza della flotta cristiana che combatté nella battaglia di Lepanto.
Rileggete l'articolo intitolato "Messina e la Battaglia di Lepanto".
Il 07 ottobre 1571, la flotta cristiana partì alla volta dell'Oriente per impedire ai Turchi Ottomani di portare a termine il folle proposito scaturito da una fatwa.
Questa fatwa (emessa al muftì di Costantinopoli) prevedeva che l'Impero Ottomano avrebbe mosso guerra all'Occidente per riconquistare i territori che furono del vecchio califfato arabo.
Tra questi, vi erano anche Cipro, Creta, Malta, la Sicilia, la Sardegna e la Spagna.
Il Sultano Selim II (1524-1574) fu determinato a fare ciò.
Il 1 luglio 1570, i Turchi (capitanati dal pascià Lalà Mustafà) attaccarono Cipro, che era sotto il dominio veneziano.
Cipro fu conquistata con un bagno di sangue.
A Nicosia, i Turchi entrarono nella notte tra il 15 ed il 16 agosto.
Molte donne della città si suicidarono, temendo di essere violentate o vendute come schiavi.
Il governatore veneziano della città, Niccolò Dandolo, fu decapitato.
La cattedrale gotica di Santa Sofia, come la chiesa di Santa Caterina, fu trasformata in moschea.
L'unica città cipriota ad essere rimasta in mano veneziana fu Famagosta.
I Turchi marciarono anche per conquistare essa e, dopo, un lungo assedio, la città cadde il 1 agosto 1571.
Il governatore veneziano Marcantonio Bragadin fu torturato, scorticato vivo ed ucciso.
La cattedrale di San Nicola venne trasformata in moschea, come la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, mentre la chiesa dei Templari e quella degli Ospitalieri vennero destinate ad altro uso e la chiesa di San Giorgio dei Latini fu distrutta.
Da qui nacque l'esigenza di fare una crociata contro i Turchi.
Una volta conquistata Cipro, essi avrebbero portato avanti il folle proposito e avrebbero potuto minacciare anche Roma.
Qui, entrò in scena Papa Pio V.
Questi era un asceta, un pio uomo di preghiera, e non un guerriero, come fu, per esempio, Papa Giulio II.
Eppure, egli dovette fronteggiare le minacce esterne ed interne all'Europa, come mostra l'articolo del sito "Storia Libera.it" che è intitolato "Pio V, campione della cristianità contro l'Islam".
Egli cercò di unire la cristianità, come mostra la parte del succitato articolo che recita:
" Sul bel principio del suo governo Pio V scrisse in questo senso, a Filippo II; anche di fronte all'ambasciatore imperiale già allora parlò del suo disegno di creare una lega dei principi cristiani contro i Turchi (1). Condivideva l'idea che la potenza ottomana non si potesse infrangere che con una crociata comune anche il gran maestro dei cavalieri di S. Giovanni, La Vallette, che così eroicamente aveva difeso Malta al tempo di Pio IV (2). Pio V si prese subito a cuore la sicurezza di questo avamposto del mondo cristiano nel mare mediterraneo, importantissimo strategicamente (3). Nel febbraio e marzo del 1566 esortò il re di Spagna e la governatrice dei Paesi Bassi di coadiuvare alla riedificazione delle fortificazioni distrutte durante l'assedio del 1565 e di aiutare i cavalieri con denaro e truppe (4). È datata dal 9 marzo 1566 una bolla che dipinge con parole accorate il pericolo turco doppiamente minaccioso di fronte alla scissura religiosa della cristianità. Solo se il popolo credente fa penitenza, si può ammansare l'ira di Dio e attendere il suo forte ausilio. Per ciò il papa ha bandito una indulgenza giubilare, per il cui acquisto fu prescritto oltre alla preghiera e al digiuno di ricevere i sacramenti e fare un'elemosina per l'eventualità della guerra contro il turco (5).
Così, egli decise di benedire quella spedizione che si sarebbe svolta a Lepanto domenica 7 ottobre 1571 e che avrebbe cambiato le sorti di una guerra che sarebbe potuta essere devastante per l'Europa.
Tra l'altro, Papa Pio V ebbe una visione.
Proprio in quel 7 ottobre, il Papa stava trattando delle materie burocratiche a Roma.
Ad un certo punto, egli si alzò andò alla finestra, fissando fuori con attenzione.
Poi, con gli occhi che splendevano, si girò e disse ai suoi collaboratori: "Lasciamo perdere tutto adesso. Dobbiamo ringraziare Dio che ha concesso la vittoria alla flotta cristiana".
Il segretario del Papa annotò tutto prima delle ore 5 pomeridiane.
Due settimane dopo, il 21 ottobre 1571, venne da Venezia un messaggero che annunziò la vittoria cristiana a Lepanto e che quella vittoria avvenne alle ore 5 pomeridiane di quel 7 ottobre dello stesso anno.
Questo Papa e questa spedizione salvarono l'Europa da un'invasione e da una fine orribile.
Dobbiamo ricordarcelo.
Termino con una mia piccola poesia dedicata a Lepanto:
QUALIS VIBRANS
Certu...quannu al Bragadin desi morti...
et di la granni ecclesia di Santu Nicola si fici Mustafà santu...
accussì 'n Famagusta...comu ci mittìu la corti...
pì all'Europa cristiana dari scantu...
ma scantu nun pigghiau l'Europa..
et rispunniri ficinu cù lu vinizzianu...Malta et l'Ispagna...
et Piu lu Papa beniditti fici chisti armi...
comu da Missina...cà partirunu chisti ligna!
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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