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mercoledì 19 dicembre 2012

L'incarnazione che ci ha redenti. Dal trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo

Marco d'Oggiono (1475-1530)-Natività
Cari amici ed amiche.

L'amico Giovanni Covino (SEFT) mi ha fatto avere questo testo intitolato "L'incarnazione che ci ha redenti. Dal trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo":

"Dio e tutte le opere di Dio sono gloria dell'uomo; e l'uomo è la sede in cui si raccoglie tutta la sapienza e la potenza di Dio. Come il medico dà prova della sua bravura nei malati, così anche Dio manifesta se stesso negli uomini. Perciò Paolo afferma: «Dio ha chiuso tutte le cose nelle tenebre dell'incredulità per usare a tutti misericordia» (cfr. Rm 11, 32). Non allude alle potenze spirituali, ma all'uomo che si mise di fronte a Dio in stato di disobbedienza e perdette la immortalità. In seguito però ottenne la misericordia di Dio per i meriti e il tramite del Figlio suo. Ebbe così in lui la dignità di figlio adottivo.

Se l'uomo riceverà senza vana superbia l'autentica gloria che viene da ciò che è stato creato e da colui che lo ha creato cioè da Dio, l'onnipotente, l'artefice di tutte le cose che esistono, e se resterà nell'amore di lui in rispettosa sottomissione e in continuo rendimento di grazie, riceverà ancora gloria maggiore e progredirà sempre più in questa via fino a divenire simile a colui che per salvarlo è morto.

Il Figlio stesso di Dio infatti scese «in una carne simile a quella del peccato» (Rm 8, 3) per condannare il peccato, e, dopo averlo condannato, escluderlo completamente dal genere umano. Chiamò l'uomo alla somiglianza con se stesso, lo fece imitatore di Dio, lo avviò sulla strada indicata dal Padre perché potesse vedere Dio e gli diede in dono il Padre.

Il Verbo di Dio pose la sua abitazione tra gli uomini e si fece Figlio dell'uomo, per abituare l'uomo a comprendere Dio e per abituare Dio a mettere la sua dimora nell'uomo secondo la volontà del Padre. Per questo Dio stesso ci ha dato come «segno» della nostra salvezza colui che, nato dalla Vergine, è l'Emmanuele: poiché lo stesso Signore era colui che salvava coloro che di per se stessi non avevano nessuna possibilità di salvezza.

Per questo Paolo, indicando la radicale debolezza dell'uomo, dice «So che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene» (Rm 7, 18), poiché il bene della nostra salvezza non viene da noi, ma da Dio. E ancora Paolo esclama: «Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?» (Rm 7, 24). Quindi presenta il liberatore: L'amore gratuito del Signore nostro Gesù Cristo (cfr. Rm 7, 25).

Isaia stesso aveva predetto questo: Irrobustitevi, mani fiacche e ginocchia vacillanti, coraggio, smarriti di cuore, confortatevi, non temete; ecco il nostro Dio, opera la giustizia, darà la ricompensa. Egli stesso verrà e sarà la nostra salvezza (cfr. Is 35, 4).Questo indica che non da noi, ma da Dio, che ci aiuta, abbiamo la salvezza
.".

Et verbum caro factum est!
Queste parole valgono per Gesù Cristo nostro Signore.
La Parola di Dio, infatti, si fece carne in lui.
La Parola di Dio si fece carne in Cristo.
Una cosa che è immortale (perché la parola di Dio è Dio stesso) si fece mortale ed assunse le sembianze mortali di un uomo.
Il nostro Credo recita:

"Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del Cielo e della Terra,
 di tutte le cose visibili ed invisibili.
Credo in un solo Signore Gesù Cristo, Unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre, prima di tutti i secoli;
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato e non creato, della stessa sostanza del Padre.
Per mezzo di Lui, tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza, discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo si è incarnato della Vergine Maria e si è fatto uomo.
Morì e fu sepolto, e il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture.
E' salito al cielo e siede alla destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria, per giudicare vivi e morti; e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo che è il Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio; e con il Padre e il Figlio è amato e glorificato; e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo alla Chiesa, una santa, cattolica ed apostolica.
Professo un solo Battesimo per il perdono dei peccati, e aspetto la resurrezione dei morti e la vita nel mondo che verrà.
Amen".

La Parola di Dio è qualcosa che già era presente con Dio.
Essa, poi, si fece carne in Cristo, accettando ogni cosa della condizione umana, ad eccezione del peccato.
La Parola di Dio accettò anche la condizione umana della morte.
Gesù morì in croce, come grande sacrificio.
Poi risorse e portò agli uomini la sua missione di salvezza.
Dio fece compiere ciò per il suo grande amore verso l'umanità e per evitare che essa cadesse nel baratro del peccato.
Cordiali saluti. 




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