Cari amici ed amiche.
Leggete questo testo scritto dall'amico Marco Stella che è intitolato "Salviamo lo Stato Sociale: impulso alle leggi di iniziativa popolare:"
"In seguito alla crisi economica, in parte originatasi da cause reali (i cicli del capitalismo) ed in parte derivante dalle speculazioni a livello internazionale, il Presidente della Repubblica ha nominato Mario Monti per traghettare il paese in zona di sicurezza. Le manovre montiane sono state appoggiate durante quasi tutto il suo governo impopolare dai due grandi partiti di centrodestra e centrosinistra (PDL e DS).
Gli italiani si trovano dunque in una situazione veramente tragica, dove alla già grave situazione della crisi economica, si sommano quella serie di misure atte a demolire definitivamente lo stato sociale. In merito allo stato sociale va detto che il suo smantellamento era già stato messo in atto durante i precedenti governi (tutti) a partire dalla seconda metà degli anni novanta. Dunque, se per salvare l'economia il capo dello Stato ha voluto scegliere un tecnico che avesse la freddezza di prender delle decisioni impopolari (a mio avviso comunque è molto peggiore, si tratta di un mero servo dell'alta finanza), COSA DEVONO FARE I CITTADINI PER SALVARE LO STATO SOCIALE, SE NON POSSONO CONTARE SULLA MAGGIOR PARTE DEI POLITICI CHE HANNO VOTATO? (visto che hanno appoggiato Monti). L'alternativa non è quella che viene chiamata enfaticamente anti-politica, non è la scenografica e teatrale opposizione alla casta politica, ma FAR CAPIRE A QUELLE CENTINAIA DI RAPPRESENTANTI DEL POPOLO CHE I CITTADINI POTREBBERO FARE ANCHE A MENO DI LORO, RICORRENDO CON MAGGIOR FREQUENZA AGLI ISTITUTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA PREVISTI DALL NOSTRA COSTITUZIONE. Di fronte al gravissimo e reale rischio di perdere definitivamente i diritti sociali conquistati nel secolo scorso si può ricorrere ai referendum e leggi d'iniziatia popolare.
A titolo esemplificativo si potrebbero elaborare leggi su questi temi:
1) Uso gratuito delle case popolari per anziani che stanno ricevendo una pensione inferiore ai 1000 euro (alcuni municipi lo fanno già spontaneamente, ma deve diventare una legge a livello nazionale);
2) Reintroduzione della scala mobile (si ciceva che fosse responsabile dell'inflazione, ma io avrei dei seri dubbi - studiare-);
3) Misure protezionistiche per difendere le nostre imprese e arginare la concorrenza sleale;
4) Abrogazione delle leggi che negli ultimi anni abbiano reimpaginato (in peggio) la legislazione relativa al lavoro.
Gli esempi potrebbero esser molti altri, l'importante a mio avviso è scegliere una tematica di particolare impatto e popolarità e dedicarsi alla sua realizzazione (stestura, raccolte firme ecc.)
LA DEMOCRAZIA DIRETTA DEV'ESSERE SPERIMENTATA PERCHÉ POTREBBE ESSER L'ULTIMA CARTA PRIMA DELLA PERDITA TOTALE DEI NOSTRI DIRITTI.
Mi mantengo a disposizione degli interessati per consigli logistici ed organizzativi.".
Quando sento parlare di "democrazia diretta" penso a Beppe Grillo e mi si gela il sangue.
Personalmente, io ho simpatie monarchiche o meglio sono affascinato dalla monarchia.
Papa Pio XII definì la monarchia il sistema migliore.
Leggete il libro del professor Plinio Correa de Oliveira "Rivoluzione e controrivoluzione".
Ora, però, la nostra democrazia sarebbe da rivedere.
Per esempio, noi possiamo solo fare referendum abrogativi, ossia referendum con cui si aboliscono leggi o parti di esse.
Io credo che sia arrivato il momento anche di introdurre i referendum consultivi, ossia i referendum consultivi, ossia quei referendum con cui si sente il parere del popolo, e quelli propositivi, i referendum con cui si propone una legge.
Tuttavia, sia per i referendum consultivi, che per quelli abrogativi e propositivi, servono dei quorum alti, per evitare che una minoranza decida per la maggioranza.
In caso di non raggiungimento del quorum, io penso che la decisione debba spettare al Parlamento.
Ciò sarebbe già un grande passo per la democrazia.
Anche in un Paese monarchico come il Regno Unito ci sono i referendum.
Però, parlare di democrazia diretta, come la intendono Beppe Grillo ed il suo movimento (il "Movimento 5 Stelle") è sbagliato.
I popoli, infatti, possono sbagliare.
Ad esempio, Adolf Hitler salì al potere con la via democratica.
Io penso che possa andare bene dare al popolo la possibilità di esprimersi ma nel contempo servono anche istituzioni forti ed in grado di bloccare il populismo.
Quanto a Beppe Grillo, che devo dire?
Beppe Grillo, per me, rappresenta il peggio del populismo.
Lui denuncia i problemi del Paese ma non si pone il problema di creare un'alternativa.
Egli fa tanta demagogia ed attacca la politica.
Qualcuno lo ha paragonato alla Lega Nord, poiché vede in Grillo e nel suo movimento una "valvola di sfogo per le tensioni".
Io non sono d'accordo.
La Lega Nord, almeno, aveva un piano e proponeva qualcosa, il federalismo.
Grillo non propone nulla.
Egli vuole distruggere il sistema dei partiti.
Però, se si distruggessero i partiti, il potere andrebbe al popolo?
La risposta è ovvia: assolutamente no!
Il potere andrebbe in mano ai poteri forti, a certa massoneria e quant'altro.
Quindi, dobbiamo stare attenti!
Ringrazio l'amico Marco Stella del testo.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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