Sulla proprietà privata, la Chiesa cattolica dice questo:
"La proprietà privata è di diritto naturale" (Leone XIII, Rerum novarum)
"La coscienza cristiana non può ammettere come giusto un ordinamento sociale che o nega in massima o rende praticamente impossibile o vano il diritto naturale di proprietà, così sui beni di consumo come sui mezzi di produzione." (Pio XII, radiomessaggio del 1 settembre 1944)
"La proprietà privata, anche dei beni strumentali, è un diritto naturale che lo Stato non può sopprimere" (Giovanni XXIII, Mater et magistra).
Ora, avere beni non è incompatibile con l'essere cristiani.
Gesù Cristo non condannò il possesso dei beni ma condannò l'avarizia.
Il Cristianesimo insegna a rispettare la dignità dell'uomo.
Il diritto di avere beni fa parte della dignità dell'uomo.
In particolare, è pregnante è il fatto che la lettera enciclica di Papa Leone XIII "Rerum novarum" fosse stata ripresa anche dal Beato Giovanni Paolo II (nella foto), nella sua lettera enciclica "Centesimus annus".
Nemmeno lo Stato deve attaccare la proprietà privata.
Ora, mi viene da ridere quando sento certi cattolici che, per esempio, difendono l'IMU, l'Imposta Municipale Unica sugli immobili o di "imposte sui patrimoni".
Io penso che questi cattolici debbano rileggere le varie encicliche dei Papi.
Uno Stato che inficia il diritto di proprietà (anche solo con una tassazione spropositata) rischia solo di mettere in forse uno dei diritti cardine dell'uomo.
Chi si dice cattolico e parla di IMU e imposte patrimoniali è incoerente con la dottrina che dice di rappresentare.
Cordiali saluti.
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