Cari amici ed amiche.
L'amica Francesca Padovese mi ha segnalato (attraverso Facebook) un articolo scritto sul sito "Bastabugie" ed intitolato "I sermoni di Benigni e la Divina Costituzione":
"Ci siamo, il 17 dicembre si sta avvicinando a gran passi. Passi lunghissimi come quelli che Roberto Benigni muove sul palco nello spot del suo nuovo spettacolo-evento che si intitolerà La più bella del mondo. Naturalmente, si sta parlando della Costitituzione italiana, La-Co-sti-tu-zio-ne, l'unico testo sacro che, in quest'epoca post-comunista, post-democristiana, post-liberale, post-cattolica e ora con la nuova versione di Benigni anche post-comica, si mostra capace di mettere d'accordo tutti. Un condensato di saggezza civile che affascina anche tanti cattolici.
Non solo i sinistri eredi di quel dossettismo che tanto ardentemente aveva contribuito al parto, ma anche quel mondo neoconservatore invaghito della laicità, purché si presenti come "sana", che finirà a celebrare la breccia di Porta Pia con Pannella e Rosy Bindi. Alla grandiosità dell'evento "benignano" si presta solo la grandiosa platea della prima serata di "Raiuno" e così, la sera del 17 dicembre, il comico toscano parlerà al popolo italiano, raccogliendo sicuramente più pubblico di quanto farà a reti unificate il presidente Napolitano la sera del 31.
Che cosa dirà nel suo messaggio alla nazione Benigni lo aveva anticipato tempo fa al "Tg1": «Finora mi sono occupato di Dante. Qui siamo nel cielo degli uomini, a uno dei punti più alti raggiunti dagli uomini. In questo momento in cui ci stiamo perdendo, ci stiamo sperdendo davvero, bisogna andare a chiedere a chi ci ha indicato la strada da che parte andare. Gli autori della Costituzione ci hanno illuminato la strada della felicità con regole semplici semplici, i dodici principi fondamentali» che «tanti Stati hanno copiato». Enfasi dovuta, visto che non si sta parlando di un testo qualsiasi, ma della «Più bella del mondo».
Dopo decenni di purgatorio, La-Co-sti-tu-zio-ne è tornata in auge grazie anche al lavoro di gran sacerdoti come i presidenti della repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi, diventando uno dei miti di ritorno tra i più efficaci. Quando, in un pubblico dibattito, qualcuno non sa più che argomento mettere in campo per stoppare l'avversario, ecco che evoca La-Co-sti-tu-zio-ne. Basta questo per far venir giù dagli applausi una platea che va da Gianfranco Fini a Fausto Bertinotti passando per gli uffici diocesani della pastorale sociale. In altre parole, è diventata un luogo comune ideologico contro il quale non è possibile argomentare. Non può essere toccata, pena il sacrilegio, neanche per correggere un refuso. E a scuola si stanno preparando dei futuri cittadini pronti a tutto per difendere La più bella del mondo. Ragazzi che non rispettano più niente e nessuno, ghermiti dal nulla che avanza, ma illuminati dal dettato dei padri costituenti. Se un ragazzo osa dire in classe che prima viene Nostro Signore Gesù Cristo e poi i padri fondatori della Costituente, l'insegnante interverrà subito per spiegare che anche nel Vangelo si dice che bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. Dimenticando che tutta la dotazione di Cesare viene da Dio, tanto che Gesù dice a Ponzio Pilato: «Tu non avresti nessun potere su di me se non ti fosse dato dall'alto».
Il percorso di avvicinamento alla sacralità delle fondamenta laiche della repubblica italiana è preciso. Si parte dagli insegnamenti scientifici, in cui Dio creatore è stato spazzato via grazie all'evoluzionismo e al materialismo. Poi si passa alla storia, dove si dimostra che le società più evolute hanno vittoriosamente visto l'eclisse di Dio come principio e come fine dell'agire umano grazie al pensiero dei veri filosofi. Quindi tocca alla letteratura, dove si insegnano autori sul genere di Alberto Moravia in cui l'unica cosa sacra che è rimasta è il proprio sesso. Nell'ora che sarebbe di religione cattolica, quando non si gioca a battaglia navale, si studia una blanda sociologia del fenomeno religioso in cui Dio è una variabile misurata in punti percentuali. Ciò che ancora bisognava togliere di mezzo è il sentimento cattolico che, a dispetto di tutti i più luminosi intellettuali laici, continua a sopravvivere nel popolo italiano.
Quel Dio che spunta spesso tra i discorsi più diversi come un campanile nel panorama del Bel Paese dà proprio fastidio. Ed ecco che, per radere a suolo il campanile, entra in campo La-Co-sti-tu-zio-ne, mito di ritorno fondante della laicità dello Stato. Giù il campanile e su il municipio. "Cari scolari" viene detto in soldoni ai ragazzi "se non siete laici, se non vi inchinate davanti allo Stato laico e non celebrate e diffondete la sua laicità non siete dei buoni cittadini italiani". Per rafforzare il concetto, tutto fa brodo: le vittorie ai Mondiali di calcio, le sgommate di Valentino Rossi con il tricolore sulle spalle, Rita Levi Montalcini icona eterna dei cervelli italiani, la Ferrari e Dolce&Gabbana ambasciatori del Made in Italy. Tutto nella grande pentola dove cuoce la ribollita laica. "Cari scolari" continua l'opera di melliflua laicizzazione "se volete diventare come loro bisogna che amiate La-Co-sti-tu-zione". Dove si sottintende "Non avrai altro dio al di fuori della laicità dello Stato". In effetti, Benigni è il cerimoniere più adatto.".
Questo articolo fa il paio con quello scritto da me ed intitolato "Caro Roberto Benigni, continua a fare i film, ma, per favore, lascia stare la politica!".
Io penso che quanto fatto da Roberto Benigni sia il classico "indottrinamento del popolo".
Per dirla come la disse il Sua Santità, Papa Benedetto XVI, questa è statolatria.
In pratica, si sta affermando una concezione in cui lo Stato si erge a dio del popolo e la sua Costituzione ne è libro sacro.
Sembra quasi che lo Stato sia eretto a dio del popolo.
Per esempio, ci sono coloro che vogliono togliere le feste religiose, "in nome della produttività", ma che diventano "sostenitori delle feste", quando si toccano le festività civili come il 25 aprile o il 1 maggio.
Qui c'è qualcosa che non va.
Oltretutto, si vuole incensare la nostra Costituzione, come il Papa incensa in Vangelo durante le solennità religiose.
Voglio fare presente che l'attuale Costituzione non funziona.
Infatti, ad oggi, essa non garantisce la governabilità del Paese.
Il bicameralismo perfetto (in cui le due Camere del Parlamento fanno la stessa cosa), l'eccessivo numero di passaggi di mano che una legge deve fare (per essere approvata), lo scarso potere del Presidente del Consiglio ed il troppo potere di quello della Repubblica (che tra l'altro non è eletto dal popolo) e del Parlamento (i cui membri non hanno vincolo di mandato) dimostrano che questa Costituzione non funziona più.
Questa Costituzione era funzionale alla I Repubblica.
Oggi è inadeguata.
Del resto, anche l'organizzazione dello Stato non è più valida.
L'Italia deve essere federale perché le sue Regioni sono troppo diverse tra loro.
Io, ad esempio, mi sento italiano ma (prima di tutto) mi sento lombardo.
Così la pensa anche un siciliano.
Anzi, conoscendo i siciliani, perché sono di origini siciliane (e lo dico con orgoglio), so che essi hanno un grande attaccamento alla propria terra.
Quando parlano dell'Italia, i siciliani dicono: "Noi andiamo in continente".
Usano questa espressione non solo per una questione puramente geografica ma anche (e soprattutto) culturale.
Anzi, forse più di noi lombardi, i siciliani si sentono prima siciliani e poi italiani.
Anche l'economia gioca un ruolo importante.
Regioni come la Lombardia ed il Veneto hanno un certo tipo di economia mentre altre, come Puglia e Calabria, ne hanno un'altra.
Oggi, noi lombardi ed i nostri vicini piemontesi, veneti ed emiliani dobbiamo dare tanti dei nostri soldi a Roma.
Questi soldi vengono usati spesso per ingrassare la burocrazia e non per aiutare il sud.
Inoltre, questa Costituzione non pone al centro la difesa della proprietà privata, cosa che fanno i testi della scuola anglosassone.
In questo senso, gli anglosassoni ci fanno scuola ed hanno ragione a criticarci.
La proprietà privata è (e deve essere) inviolabile.
La proprietà privata non è furto.
Del resto, anche la migliore tradizione cattolica riconosce ciò.
Un esempio è l'Associazione "Tradizione Famiglia Proprietà" , di cui non faccio parte ma che guardo con grande attenzione e rispetto.
Gli italiani DEVONO capire che così non si può andare avanti.
Io temo che quando lo capiranno sarà già troppo tardi ed il Paese sarà nel baratro.
Lo Stato vuole proporre Papa Roberto I. Io vedo un'unica persona che merita il titolo di "Sua Santità" ed è Benedetto XVI.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
A mio avviso, l'articolo che hai citato è retrogrado e contro la laicità. E oggi, sì, la laicità è il valore assoluto che viene prima di ogni altra cosa.
RispondiEliminaCosa trovo di retrogrado? un aspetto su tutti: ha citato l'insegnamento dell'evoluzionismo in chiave negativa....Non ho capito a scuola cosa si dovrebbe insegnare.
E poi da quello che ho capito, voi vorreste una religione di stato: ma cosa ci differenzierebbe poi dai fratelli musulmani che vogliono la religione musulmana di stato?
Quanto a te, invece, non hai nemmeno capito l'articolo citato: esso si riferisce alla prima parte della COst, che c'entra la seconda parte? Infatti l'articolo si riferisce ai principi fondamenatali della cost, tu invece all'organizzazione dello stato che ovviamente potrebbe anche essere stravolta senza con ciò toccare i principi fondamentali. Ma tu perseveri, continui ad andare dritto e a non ascoltare...non lo fai mai. RIpeti sempre sempre le stesse cose. Ma ti rendi conto?
Saluti.
E poi ti lamenti del fatto che io ti censuri!
RispondiEliminaIn primo luogo, non decidi mica tu quello che deve essere pubblicato su questo blog.
In secondo luogo, sei molesto perché mi intasi il blog di commenti.
Per finire, i tuoi commenti sono volti all'insulto.
Poiché il blog è mio, io sono responsabile di tutto!
Non voglio beccarmi una querela a causa tua!
Giusto ieri, ho telefonato alla Polizia Postale di Mantova per chiedere informazioni sul tuo caso e mi è stato detto che io potrei anche querelarti per molestie.
Ci sono gli estremi!
Quindi, datti una regolata!
Visto che dici di essere un avvocato, stai attento!
La Costituzione va cambiata in toto!
Ti ricordo che l'articolo 5 recita:
"La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.".
Se lo Stato dovesse diventare federale, l'articolo 5 dovrebbe essere cambiato.
Questo non si trova mica nella prima parte della Costituzione?
Il tuo paragone tra noi cattolici ed i Fratelli Musulmani è inaccettabile!
RispondiEliminaNoi rispettiamo anche i nostri avversari.
I Fratelli Musulmani, invece, uccidono i nostri avversari.
Ti ricordo che la religione cristiana è la più perseguitata!
Quindi, prima di parlare di noi cattolici, sciacquati la bocca!
1-ho stradetto che il cambiamento della II parte non è un tabù anzi tutti siamo d'accordo che dovrebbe essere ammodernata. E' in riferimento ai principi fondamentali che diciamo che è una delle migliori del mondo e che di fatto è stata presa a modello da tante costituzioni. L'hai capito o no che una cosa sono i diritti umani e un'altra l'organizzazione istituzionale?! e poi hai citato proprio l'art.5 che è un impulso proprio al federalismo!
RispondiElimina2-fammi capire una cosa: uno stato può avere come religione di stato il cattolicesimo e non la religione musulmana?
3-la religione di stato è cosa sbagliata poiché in italia ci sono anche tanti atei oltre che seguaci di religioni diverse. La religione non si impone e voi non potete imporre i vostri valori. Siete liberi di praticare la vostra religione liberamente ma non dovete imporre niente: la religione è importante per voi ma non potete imporre che sia tale anche per gli altri. Ficcatevelo in testa: io non mi sognerei mai di imporre l'ateismo e ciò proprio per rispetto verso chi ha valori diversi dai miei: è questa la profonda differenza tra me e te.
senti il punto è che sto cercando di dialogare con un estremista che tra l'altro è restio a qualsiasi dialogo. Fa' una cosa: non mi pubblicare e chiudiamola qui. Io qui sopra non ci metto più piede e sono uno stupido se continuo a scrivere ad un invasato che vuole riportare indietro le lancette della storia.
RispondiEliminaSei don chisciotte e questo mi basta. D'altronde gli invasati ci sono (fascisti, stalinisti, integralisti islamici, cattolici conservatori ecc...)ma mi basta sapere che sono la netta minoranza.
Smetterò di scrivere pure io e i tuoi resteranno articoli che nessuno commenta né legge perché folli.
Addio.
LA RELIGIONE DI STATO NON LA VOGLIAMO PERCHE' NON SIAMO CATTOLICI.QUINDI!??!?!!?
In Inghilterra, la Chiesa anglicana è Chiesa di Stato.
RispondiEliminaEppure, la libertà di culto non manca.
Anzi, direi che ci siano anche degli eccessi.
io sono ateo e lo stato deve rappresentare anche me quindi deve riconoscere la libertà di culto ma non deve schierarsi. Sarebbe come se si proclamasse ateo, ma io non lo voglio perché sarebbe una mancanza di rispetto verso chi crede. E' questa la differenza tra me e te: io rispetto il tuo essere religioso e quindi non voglio uno stato schierato dalla mia parte; tu invece non hai rispetto per il mio ateismo e quindi vuoi uno stato schierato. Io voglio uno stato equidistante e rispettoso quindi non solo del cattolicesimo e dell'ateismo ma anche delle altre religioni. Io non voglio imporre i miei valori, tu sì. Tu sei retrogrado. Ho espresso il mio pensiero e la chiudo qui e ciò che mi fa stare bene è che il tuo è un modo di vedere le cose morto e sepolto che nemmeno la destra più estrema fa propria: se un politico di destra proponesse di ripristinare la religione di stato sarebbe la stessa destra a scacciarlo via a calci!
RispondiEliminaStatt bbuon, la tua visione della vita è morta e non esiste! questo mi fa stare più sereno.
Ciao estremista, anzi addio! W la palestina, viva la laicità e viva il multicuturalismo: il destino è segnato e tu sei solo un don chisciotte! E dico pure: w quella destra che ha i valori di base in comune con me!
ADDIO invasato!
ps pensa al pdl che ha fatto eleggere una prostituta senza che il cattolicissimo fucilone abbia alzato un dito: ipocrita!
Povero te!
RispondiEliminaSi vede che non mi conosci proprio!
Io dialogo con tutti!
Basti andare sul mio profilo di Facebook e vedrai che ci sono interlocutori cattolici (come me) ed altri atei e di altra religione e non ci sono problemi.
Nella vita reale, le cose sono identiche.
Quindi, sei smentito dai fatti!
Tu credi di avere ragione?
Povero te! Hai il "complesso di Napoleone".
Guarda che i regimi laicisti (come quelli che piacciono tanto a te) hanno sempre portato lo scontro!
Basti pensare alle violente manifestazioni in Spagna o in Francia.
Così sarà anche per l'Italia, se le cose dovessero andare nel modo di cui tu parli!
Del resto, anche i tuoi toni che parlano di "prendere a calci questa o quella persona" dimostra già il suo scarso valore.
In politica non si prende a calci nessuno!
Del resto, uno che insulta sui blog degli altri senza mettere la faccia non mi sembra uno che vale!
Quando ti farai un tuo blog (e metterai la faccia in quello che scrivi) potrai parlare!
Per il momento sei solo un pagliaccio, un disturbatore e un quaquararquà!
Agli altri lettori, io prendo le distanze dal "signor" Dario, in merito del caso delle elezioni nel PdL!
Se qualcuno dovesse sentirsi offeso da queste frasi e volesse denunciare questa persona alla Polizia Postale, avrebbe il mio sostegno e la mia collaborazione.