Cari amici ed amiche.
Sul sito della Comunità ebraica di Milano "Il Mosaico", ho trovato questo articolo scritto da Ester Moscati ed intitolato "Il M5S vota contro il Giorno della Memoria":
"Il tema è il Giorno della Memoria 2013. Giovedì 20 dicembre, in Consiglio di Zona 3, all’ordine del giorno c’era la votazione sulle iniziative da intraprendere il 27 gennaio per ricordare lo sterminio del popolo ebraico. Iniziative per le quali già in commissione si era stabilito di dedicare circa 3.000 euro del Bilancio locale.
Tutti a favore? In commissione, sì. Anche la consigliera del Movimento
5 stelle, Patrizia Bedori, è d’accordo con le iniziative, che prevedono tra l’altro un incontro con un testimone della Shoah, nell’auditorium di via Sansovino.
Ma la prassi del Movimento è quella di sottoporre alla Rete, o meglio al gruppo facebook di sostegno al M5S Zona3, tutte le delibere di commissione prima della votazione in Consiglio, in modo che il voto definitivo sia condiviso. E lì si scatena un dibattito che ha del paradossale. “Perché dare soldi solo agli ebrei?”, si chiede qualcuno. “Il Consiglio di Zona dovrebbe dare i soldi per iniziative a favore di altri popoli oppressi, come i palestinesi”, dimostrando di non sapere che il Giorno della Memoria è una legge dello Stato, con una finalità ben precisa. “Sono soldi pubblici, non è giusto sprecarli così” dice in buona sostanza la maggioranza dei grillini. E on line si vota: approvare o no la delibera consiliare? La risposta è: no.
Ed ecco allora che il Movimento 5 Stelle, nella persona del suo unico rappresentante in Consiglio di Zona 3 Patrizia Bedori, ha votato contro le Celebrazioni per il Giorno della Memoria. Bedori ha voluto sottolineare di essere personalmente favorevole alle iniziative deliberate, ma secondo la regola del Movimento, in applicazione del principio della democrazia diretta, lei si considera non un consigliere, eletto senza vincolo di mandato come prescrive la Costituzione della Repubblica Italiana, ma un semplice “portavoce” incaricato quindi di votare come la maggioranza dei sostenitori decide.
Che dire? Quanche settimana fa Pierluigi Battista sul Corriere della Sera riportava i commenti dei sostenitori di Beppe Grillo a proposito degli ebrei. Un profluvio di stereotipi antisemiti, complottardi, negazionisti. E se fossero la maggioranza? Se nella “democrazia diretta” esportata a Roma, nel prossimo parlamento, dovessero essere loro a dire l’ultima parola in politica estera, o in tema di tutela della minoranza ebraica in Italia? Finirebbe come in Consiglio di Zona 3 a Milano?
Battista chiudeva la sua nota con la domanda “C’è da preoccuparsi?”. ”Sì, c’è da preoccuparsi” scriveva e non si può che concordare.".
Beppe Grillo aveva detto che senza il Movimento 5 Stelle in Parlamento ci sarebbero i nazisti.
Io temo che i veri nazisti siano proprio coloro che fanno parte di quel movimento.
Non lo dico da persona che milita in un partito avverso al movimento fondato da Grillo.
Lo dico da persona comune che purtroppo vede le cose.
Questa crisi è diventata occasione per certa gente piena di odio e di ignoranza per diffondere le solite tesi fritte e rifritte del "complotto giudaico-massonico", dei "Protocolli dei Savi di Sion" e quant'altro.
Quando c'è crisi è facile fomentare l'odio.
Del resto, Grillo ed i suoi sono noti per gli attacchi antisemiti.
Grillo stesso, tra l'altro, aveva detto delle cose orribili su Israele.
Lo stesso blog di Grillo è pieno di commenti antisemiti.
Concordo con quanto scritto da Pier Luigi Battista.
Ora, vorrei ricordare che più di 6.000.000 di persone morirono nei campi di concentramento nazisti.
Vi rendete conto?
Ed ora, arrivano questi populisti che seminano odio nei confronti degli ebrei.
Se Grillo fosse una persona con un minimo di buon senso, creerebbe per il suo movimento una "carta dei valori" a cui esso deve ispirarsi.
Invece, nel Movimento 5 Stelle c'è ogni sorta di becero qualunquismo.
Grillo ed i suoi seminano odio.
Dall'odio non nasce nulla di buono.
Bisogna rispondere a ciò.
Un suggerimento che do è quello di aiutare associazioni come l'Anti-Defamation League (ADL).
Io avrei voluto fare una bella donazione a quell'associazione ma la crisi ed il fatto di essere disoccupato me l'hanno impedito.
Così, cerco di dare una mano da un punto di vista "logistico".
L'antisemitismo è ancora presente, purtroppo.
Noi dobbiamo combatterlo.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
certo che è un fatto grave e che c'è da preoccuparsi. E nello stesso tempo mi prendo le ragioni circa la mia tesi: la politica aggressiva, sproporzionata e irrispettosa delle risoluzioni internazionali del governo israeliano è controproducente per lo stesso popolo isaraeliano in quanto aumenta e fomenta la schiera dei fondamentalisti islamici e degli imbecilli (che sono più o meno in tutti i partiti: vedi l'on. mussolini che disse, rivolgendosi a fini che chiedeva scusa agli ebrei, "sembrava uno di loro"). Inoltre israele è ormai isolata come non mai sul piano internazionale.
RispondiEliminaIl riconoscimento della palestina e il rispetto delle risoluzioni onu avrebbero un duplice effetto: porre fine ad un disumano conflitto che dura da 60 anni e togliere concime e ragione all'odioso fenomeno dell'antisemitismo.
Ma la mia è una tesi moderata che di certo non collima con posizioni estremiste che vedono nella logica della forza e nelle questioni di principio l'unico orizzonte (suicida).
Saluti.
Per essere più chiaro e per evidenziare come il mio sia un discorso generale non limitato agli ebrei, preciso che, secondo me, l'uso della forza è sempre controproducente rispetto agli obiettivi conclamati.
RispondiEliminaBasti pensare all'attacco alle torri gemelle: sembro un atto a difesa dell'islam e invece non fece che scatenare l'odio mondiale contro gli arabi.
Basti pensare alla guerra in iraq degli usa: non fece che fomentare l'antiamericanismo in tutto il mondo (compreso quello occidentale).
E basti pensare, ancora una volta, alle sproporzionate rappresaglie israeliane: ogni santa volta si scatena e si fomenta l'antisemitismo sotto le mentite spoglie (consapevoli o meno) dell'antiisraelismo.
Ma tu lo sai, io ho una visione particolare delle cose:
1-nel caso specifico, credo che israele e la palestina abbiano perso entrambe la guerra e quindi è inutile dire ogni volta chi ha cominciato: non resta loro che riconoscersi vicendevolmente e fare la pace poiché in caso contrario (si ritenga o meno giusto) il futuro è scritto ed è quello che le strangola da 60 anni ossia morte, disperazione e insicurezza. Da qui non si scappa, è inutile.
2-in generale, ho una pessima reputazione della politica internazionale e credo che le guerre e l'instabilità siano decise e tavolino per sporchi calcoli strategici ed energetici (così in iraq, così per le torri gemelle e così in medioriente).
Ho esposto con molta educazione e pacatezza le mie idee, quindi, sebbene avessi promesso di non scrivere più qui sopra, chiedo venia.
Saluti.
PS e ciò pur sapendo che mi spetta, semmai verrò pubblicato, una risposta nemmeno minimamente pertinente ai punti toccati nell'analisi. Ma fa niente, tanto me l'aspetto.
Non tirare fuori la storia delle rappresaglie israeliane.
RispondiEliminaSe le rappresaglie israeliane ci sono, ci sarà un motivo?
Gli Arabi non vogliono riconoscere Israele.
Israele è sotto una continua minaccia.
Israele, perciò, si difende.
Sembra quasi che la storia delle rappresaglie israeliane sia diventato un alibi per giustificare l'antisemitismo.
Questo non va bene
1-abu mazen e già in passato arafat hanno riconosciuto israele e lo stesso vale per il 90% dei paesi arabi. Inoltre una cosa è essere ostili ad israele (lo stesso fa israele e ci mancherebbe che non fosse così:non per niente sono in guerra da 60 anni!). Quindi hai scritto un'inesattezza e già te l'ho detto altre volte.
RispondiElimina2-Le rappresaglie israeliano seguono ad attacchi palestinesi ma ho già detto che questo disumano botta e risposta è l'unico scenario possibile se non si costituisce lo stato palestinese. Morte, disperazione e insicurezza: di qui non si scappa perchè è così da 60 anni e più si continua così più avanzano i fondamentalisti e più si intensificheranno gli attacchi su israele. E' la realtà: la guerra l'hanno persa entrambi e la soluzione unica è quella che ho indicato (per lo stesso bene del popolo israeliano). Oppure è più importante la questione di principio di fronte alla vita delle persone? sono 60 anni, 60: non c'è scampo.
3-Scontato che le rappresaglie non debbono giustificare l'antisemitismo altrimenti non avrebbe senso ciò che ho scritto. Inoltre la politica è una cosa e la razza ne è un'altra: io non confondo mai governi e popoli.
Ci sono però gli imbecilli che lo fanno e più la situazione continua così più essi cresceranno di numero (come i fondamentalisti.
Chi ci perde è soprattutto israele anche perché oggi è isolata sul piano internazionale come non mai. E' soprattutto col mantenimento dello status quo che la sua esistenza è messa in pericolo: il petrolio tra un decennio o poco più sarà finito e a quel punto gli americani usciranno definitivamente di scena.
Saluti.
Quando parli del petrolio, sembra quasi che tu stia sperando proprio che Israele sparisca!
RispondiEliminaIo leggo tra le righe.
Molto spesso l'ostilità verso Israele è antisemitismo.
Lo dicono i fatti!
fucilone non ricominciare, io non sto offendendo nessuno e non mi auguro la fine di nessuno. Perché dovrei augurarmi la morte di milioni di persone? Non sono una bestia e sai che per me gli uomini sono tutti uguali senza distinzioni di razze e culture.
RispondiEliminaIo ho fatto un'analisi e di certo non basta non parlare di una cosa per scongiurare il pericolo che si avveri! Anzi è proprio parlarne che può farla intravederla e quindi scongiurarla! Scrivo queste cose proprio per fartene rendere conto.
Saluti.
Però, continui a ripetere certe cose!
RispondiEliminaLa gente intende quello che ho intendo io.
è un'analisi. Per evitare ciò e quindi per il bene di israele (anzi per l'uomo) è il momento della pace: 2 popoli 2 stati. Non c'è alternativa a questo stutus quo di morte, disperazione e insicurezza. Insomma, i palestinesi so' tosti e più li meni più diventano cattivi e non c'è nulla da fare. E inoltre più sarà così e più israele sarà isolata e il petrolio sta per terminare. Tutti vogliamo che gli ebrei abbiano la loro patria quindi spingiamo a questa soluzione innanzitutto per il loro futuro.
RispondiEliminaNon c'è alternativa: non lo dico io, ma la storia (60 anni) e il presente (morte, disperazione e insicurezza).
I palestinesi l'hanno riconosciuta, ora tocca a lei fare l'ultimo e definitivo passo.
W la pace.
Tu sei troppo idealista.
RispondiEliminaIo sono pragmatico.
Non ci sono le condizioni per fare i due Stati.
Lo vuoi capire?
La pace non ci sarà mai se da parte palestinese non cessa il terrorismo.