Cari amici ed amiche.
L'amico Sergio Rossi ha messo sul suo blog il sondaggio fatto dal telegiornale di Enrico Mentana su La7:
VOTO AI PARTITI
PD 34,6% (+4,3%)
M5S 16,3% (-1%)
PDL 15,2 (-1,2%)
LEGA NORD 6,3% (-0,5%)
SEL 6% (-0,1%)
UDC 3,8% (-0,2%)
FDS 2,5% (+0,1%)
FLI 2,4% (+0,4%)
Italia Civica 2,1% (-0,7%)
LA DESTRA 2% (+0,1%)
IDV 1,5% (-0,6%)
VERDI 1,3% (-0,1%)
PSI 1,3% (+0,1%)
RADICALI 0,8% (+0,1%)
GRANDE SUD 0,6% (inv.)
MPA 0,6% (-0,1%)
PLI 0,6% (-0,1%)
Fermare il Declino 0,6% (inv.)
API 0,5% (inv.)
SVP 0,4% (-0,1%)
Altri 0,6% (-0,4%)
FIDUCIA IN MARIO MONTI: 43% (-2%)
Astenuti 32,8% (inv.)
Scheda Bianca 3,4% (+1,3%)
Indecisi 10,1% (+0,5%)
CHI VOTERESTI COME PREMIER?
RENZI 17% (+1%)
BERSANI 15% (+2%)
MONTI 14% (-1%)
ALFANO 7% (-1%)
VENDOLA 7% (inv.)
BERLUSCONI 7% (inv.)
GRILLO 6% (inv)
MARONI 3% (inv.)
MONTEZEMOLO 2% (-1%)
DI PIETRO 1% (-1%)
GIANNINO 1% (inv.)
FINI 1% (inv.)
CASINI 1% (inv.)
MARCEGAGLIA 1% (inv.)
Altri 6% (+1%).
Finalmente, il Popolo della Libertà gli ha tolto la fiducia.
Ora, il sondaggio parla di un Partito Democratico al 34,6% dei voti.
Visto così, il sondaggio darebbe ragione a Bersani e soci.
Però, il 32,8 % degli italiani ha dichiarato di volersi astenere.
Dunque, va posta la seguente domanda: di chi sono questi elettori che vogliono astenersi?
Questi elettori sono di centrodestra.
L'elettorato di centrodestra, a differenza di quello di centrosinistra, si astiene, quando vede che il suo partito non fa ciò che egli si aspetta.
La cosa è dimostrata.
Il caso delle elezioni in Sicilia lo dimostra.
Rosario Crocetta (centrosinistra) ha vinto perché c'è stato un forte astensionismo e non perché era il più il bravo.
Quest'ultimo, tra l'altro, ha fatto solo una cosa degna di nota, nominare assessori personalità come Antonio Zichichi e Franco Battiato.
Il centrodestra deve riprendersi i suoi elettori, parlando con essi.
Deve ridare una speranza.
Di sicuro, se vincesse il centrosinistra aumenterebbero le accise sulla benzina, l'IVA e l'IRPEF.
Inoltre, verrebbe fatto un'imposta patrimoniale che ammazzerebbe molte aziende e non risolverebbe i problemi.
Il centrodestra deve proporre un'altra ricetta, che sia fattibile.
Per esempio, dovrebbe fare un piano di rilancio della realizzazione delle Grandi Opere.
Facendo nuove infrastrutture, si creerebbero posti di lavoro.
Per esempio, si dovrebbe andare avanti con la realizzazione della TAV Lione-Torino e della tratta Tirreno-Brennero (Ti-Bre) o con l'ammodernamento dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.
Dovrebbe anche abolire i privilegi fiscali delle cooperative.
Queste ultime hanno vantaggi fiscali rispetto alle aziende normali.
Queste ultime vedono contro di loro una concorrenza sleale da parte delle cooperative.
Queste sarebbero già buone cose.
Cordiali saluti.
Caro Antonio,
RispondiEliminagrazie sempre per l'attenzione che poni alle cose che scrivo e che posto.....avrai notato che nel post successivo a quello sono separate le fette dell'elettorato degli astenuto...per la maggior parte elettore del centro-dx. Concordo con la tua analisi ma sono agli antipodi sulla soluzione che dai......Berlusconi ha fatto il suo tempo e le idi di Marzo lo dimostreranno
Grazie a te!
RispondiEliminaI commenti che esprimi sono intelligenti.
Meritano tutta l'attenzione possibile.
Uno dei mali del centrodestra (e ciò lo riconosco) sta nel fatto che ci siano troppi "generali senza esercito".
Paradossalmente, il centrosinistra (che si è sempre definito "democratico) di democratico non ha nulla.
Ha un elettorato militarizzato e così sono anche i suoi iscritti.
Nel centrodestra, la situazione è inversa.
Il centrodestra (che qualcuno aveva definito "poco democratico") è invece "troppo democratico".
Gli elettori sono molto più indipendenti e così gli iscritti.
Questo è un bene e nelle stesso tempo un rischio.
Quando si eccede nell'autonomia e si antepone la visibilità di un singolo ad un interesse più grande sorgono i problemi.
Bisogna cambiare mentalità.
Quanto al presidente Berlusconi, ripeto, in questo momento non si può fare a meno di lui.
Bisogna cambiare mentalità per fare sì che si crei nel centrodestra una classe dirigente capace di sostituire il presidente Berlusconi, quando egli si ritirerà.