Papa Francesco e Cina, un amore malato

Sul rapporto tra Papa Francesco e la Cina concordo con queste parole del giornalista Giancarlo Lehner:

"LA BANALITÀ DEL MALE

Il cardinale cinese Joseph Zen, nonostante l'età (88 anni) e gli acciacchi, vola da Hong Kong a Roma, per perorare la causa della chiesa cattolica cinese contro i tiranni comunisti di Pechino. Zen, per 4 giorni, attende invano di essere ricevuto da quello che supponeva fosse il Pontefice..
È ripartito, oggi, con l’amara consapevolezza di non esser stato ascoltato, a causa della propria "inopportuna" opposizione alla nomina di Peter Choi come nuovo vescovo di Hong Kong, uomo gradito a Xi Jinping, ergo disastroso per le sorti della comunità cattolica.
La Cina è vicina, anzi è di casa a Santa Marta".

Sono d'accordo con queste parole.

Politicamente, sono distante da Papa Francesco.

Anzi, lo dico senza mezzi termini, sono politicamente avverso a Papa Francesco, un Papa schierato a sinistra che sta facendo danni.

Mi dispiace essere così duro nei giudizi (anche perché sono cattolico) ma non posso stare zitto.

Papa Francesco non ha voluto ricevere il cardinale Joseph Zen, fiero oppositore di un regime tirannico come quello cinese. 

Inoltre, si rifiuta anche di ricevere il segretario di Stato americano Mike Pompeo.

A questo punto, noi (cattolici) dobbiamo dare al Papa segnale forte.

Dobbiamo fargli capire che quello che egli sta facendo è male per la Chiesa.

Non si può dialogare con un regime anticristiano (se non anticristico) come quello di Pechino.

Svendere i cattolici cinesi per la nomina di tre o quattro vescovi graditi al Papa e a Pechino non è certo un bene.

Quello tra la Cina e Papa Francesco è un amore malato.