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sabato 26 settembre 2020

Da Enrico l'Uccellatore a Himmler, fino ad arrivare a "Bella ciao"


Nel titolo di questo articolo ho citato il duca di Sassonia Enrico I, detto Enrico l'Uccellatore, il gerarca nazista Heinrich Himmler ed il canto "Bella ciao".

Il duca Enrico l'Uccellatore (876-2 luglio 936) fu ritenuto dai nazionalisti tedeschi il primo principe tedesco e padre della Germania.
Egli fu anche re dei Franchi Orientali, quello che creò il presupposto per la ricostruzione del Sacro Romano Impero, quel regno che per i nazionalisti tedeschi ed i nazisti fu I Reich.
Proprio i nazisti strumentalizzarono la storia del loro Paese.
Il gerarca nazista e criminale di guerra Heinrich Himmler (7 ottobre 1900-23 maggio 1945) disse di essere la reincarnazione del duca.
Ci credeva veramente?
Di certo, i nazisti mistificarono la storia a tal punto da fare di un luogo sacro, la chiesa cattolica di St Wiperti di Quedilinburg, una sorta di tempio della loro "religione", una "religione" che nulla aveva di cristiano.
Anche i fascisti non furono da meno, con la storia romana.
La mistificazione fu fatta anche dai comunisti, i quali si attribuirono il merito della liberazione dell'Italia, quando il merito fu di altri.
Oggi, i loro nipotini vogliono imporci una canzonetta che essi hanno eretto come loro simbolo: "Bella ciao", una canzone che in realtà i partigiani non cantavano nemmeno. 
I comunisti di oggi (che si fanno chiamare "democratici") vogliono imporla come parte del programma scuole.
Questa è una follia.
Il Partito Democratico (erede del Partito Comunista Italiano) non ha più nulla da dire.
Lo dimostra il fatto che abbia ben 12 regioni in pochi mesi.
Esso governa con il Movimento 5 Stelle in una maggioranza nata con un gioco di palazzo ed in un Parlamento oramai delegittimato, per via del risultato del referendum di una settimana fa.
Ora, per quanto possa essere carina, la canzone "Bella ciao" rappresenta una fazione politica, la fazione comunista.
Il Partito Democratico agisce con furore ideologico dividendo l'Italia.
Questo gioco è pericoloso.
Sicuramente, è meglio cantare l'inno di Mameli, il quale unisce tutti. 



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