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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 8 settembre 2020

La crisi della Chiesa del giorno d'oggi


Riprendo uno stralcio dell'articolo di Andrea Zambrano su "La Nuova Bussola Quotidiana", un articolo che è intitolato "Mamma, ho perso i fedeli, ma c'è chi esulta per l'autunno della Chiesa":

"Numeri precisi non ce ne sono. E neppure statistiche attendibili. Ognuno però può constatarlo di persona dalla propria esperienza personale. Si va dal 30 al 50% in meno. E ogni parroco può contare la diminuzione delle ostie oltre che delle offerte: sono i fedeli che non sono ritornati a Messa dopo il lockdown terminato il 18 maggio. Come soldati non rientrati a casa dopo la campagna militare, come esploratori che non raggiungono il campo base dopo la tappa verso la scalata. I fedeli che mancano all’appuntamento dopo la serrata pandemica, ogni domenica sono un piccolo esercito di delusi. Fedeli fragili, se vogliamo, sicuramente spaesati, ma che non per questo meritano tutto l’entusiasmo dell’addio che invece alcuni espertoni ecclesiali stanno mettendo in campo col fazzoletto sventolante utilizzando le colonne della stampa cattolica di regime, da Avvenire all’Osservatore Romano.

Il fatto è che finalmente, dopo la lunga pausa estiva, la ripresa di settembre ci ha messo di fronte al risultato di mesi e mesi di Messa messa in quarantena: un desolante autunno demografico della fede. Non poteva che finire così, non potevano essere che questi i frutti del pronto e scattante signorsì dei vescovi alle direttive del governo: niente Messa di Pasqua, funerali impediti, un incessante e martellante messaggio che in fondo della Messa si può fare anche a meno, che basta la preghiera in camera, che la salute del corpo è più importante di quella spirituale, che in fondo la Messa è un servizio come un altro che si può interrompere anche con la forza pubblica e togliere a piacere a seconda delle emergenze che incombono. Il risultato è questo: vescovi silenti, vicari generali pronti a trasformarsi in liquidatori fallimentari: se si può fare con meno, si proceda. E questo è il risultato".

Ieri, sono entrato in polemica con alcune persone per il fatto che io abbia contestato la scelta di alcune parrocchie di non fare inginocchiare i fedeli sugli inginocchiatoi.
Quando si prende l'ostia consacrata, ci si deve genuflettere.
Infatti, per noi cattolici, Cristo è realmente presente nelle specie eucaristiche consacrate.
Chi non crede in questo può serenamente convertirsi al protestantesimo.
Non c'è nulla di disonorevole nell'essere protestanti però il protestantesimo (o almeno una parte del protestantesimo) non riconosce Gesù presente realmente nell'Eucaristia.
Il cattolicesimo, in senso stretto del termine, riconosce la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia.
Questo è un dogma fondamentale del cattolicesimo.
Chi non riconosce questo può essere una brava persona e può definirsi cristiano ma non può definirsi cattolico.
Purtroppo, ci si deve chiedere se molti preti e vescovi abbiano in mente o meno questo principio.
Il problema di fondo è il fatto che la Chiesa cattolica (o una parte di essa) abbia deciso di scendere a compromessi con certe logiche politiche ed ideologiche.
Basti pensare a quello che sta succedendo in merito alla situazione causata dall'emergenza Coronavirus.
Le frequenze alle messe contingentate, le processioni saltate ed i riti alterati (come l'impossibilità di prendere l'Eucaristia sulla lingua) non creano le condizioni per rendere la Chiesa attrattiva.
Giustamente, si fanno gli incontri sulle Scritture.
Però, questi ultimi li fanno anche i protestanti.
Anzi, i protestanti danno molto spazio alle Scritture, visto il loro concetto di salvezza basato sulla fede e sulla Scrittura. 
Invece, il cattolicesimo (almeno, il cattolicesimo che ho sempre conosciuto io) è qualcosa di più. 
Esso ha alle spalle la Tradizione, la quale è rappresentata dal Papato, dalla Chiesa (come Corpo mistico di Cristo), dai Sacramenti, dal culto mariano e da quello dei santi. 
Una chiesa cattolica da una protestante si distingue per la presenza delle statue di Maria e dei santi e del tabernacolo con una lampada. 
Lì, infatti, si mette l'Eucaristia. 
Inoltre, il cattolicesimo si è sempre posto delle questioni importanti, come quella della difesa della famiglia e della vita, piuttosto che la questione dell'identità storica della nostra società.
Un cattolicesimo che non difende sé stesso è un cattolicesimo destinato a morire.
I segnali di ciò si stanno vedendo.
Le chiese si svuotano e sempre meno fedeli frequentano la messa.
Negli USA e nell'America latina, le Chiese evangeliche stanno attraendo sempre di più fedeli cattolici perché il cattolicesimo è arretrato riguardo ai temi che prima ho citato. 
Un clero che non difende il sacramento dell'Eucaristia può fare dire al fedele: "Visto e considerato, io passo al protestantesimo. Cosa mi cambia una cosa simile?" .
Un clero che non parla di identità dei popoli, in nome del mondialismo, e che non difende i suoi capisaldi del valore della famiglia e della vita allontana il fedele.
Gli effetti nefasti di ciò si stanno vedendo.
Qui in Europa, la gente smette di praticare.
Negli USA e in America latina, le Chiese evangeliche attirano i fedeli cattolici, poiché toccano quei temi etici che sono cari ai cattolici americani e latino-americani.
Quanto all'Eucaristia ed ai Sacramenti, se non c'è un clero che li difende, il fedele non si sente motivato a fare altrettanto.
Una chiesa parrocchiale che allontana i fedeli per mancanza di posti, a causa del numero contingentato della frequenza alla messa, non è attrattiva.  
Anzi, quei fedeli allontanati si sentono esclusi e si allontanano dalla Chiesa. 
Infatti, uno che ha un minimo di possibilità negli spostamenti può andare a messa in un'altra parrocchia, magari più grande.
Una persona che non può spostarsi non va più a messa. 
Termino, ricordando che oggi è la Natività della Vergine Maria.
Affidiamoci anche a lei per la salvezza della Chiesa. 






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