Prendo spunto da un articolo di Carlo Cambi su "
Panorama", il quale è intitolato "Più malus che bonus".
"Sono in sciopero, non verseranno l'Iva, non andranno in tribunale fino al 22 settembre.
L'azione di protesta è clamorosa, ma-avvertono il presidente dell'Ordine e quello dell'Associazione Massimo Miani e Marco Cuchel-non più rinviabile: questo governo è ostile ai commercialisti e dunque, verrebbe da dire, di chiunque produce reddito. Marcella Caradonna guida i contabili milanesi e non ci sta a sentirsi dire che i furbetti del bonus lo hanno avuto a loro insaputa. "Noi commercialisti facciamo spesso da filtro etico, verso chi pur avendo i requisiti non ha effettiva necessità".
È così che la politica dei bonus largamente praticata dal governo Conte II per far fronte-hanno spiegato da Palazzo Chigi-alle conseguenze del virus si trasforma in malus: un labirinto di regole e norme, dove i benefici spariscono ed emerge l'ombra sinistra della burocrazia e del fisco".
Oramai, è chiaro che la politica dei bonus sia tutta un'opera di propaganda.
Basti pensare al caso del "bonus vacanze" che è stato implementato dal Ministero dei Beni Culturali e del turismo.
Esso si è dimostrato essere una beffa per un settore che vale circa il 13% del nostro PIL.
Il nostro PIL ha perso quasi 100 miliardi di Euro di fatturato per i mancati arrivi dall'estero.
Dei 2,4 miliardi di Euro stanziati dal governo per il bonus ne sono stati spesi solo 200 milioni.
Il motivo è semplice: si è scelto di finanziare il turismo con sconti fiscali e non sono state immesse liquidità nelle tasche degli operatori né sono stati versati soldi alle famiglie.
In più c'è tutto il passaggio burocratico.
Per avere il bonus, si deve accedere prima all'Isee (una certificazione sul reddito) e poi si deve sentire se l'albergatore accetta il bonus.
Infine, si debbono scaricare i moduli attraverso l'app.
Gli importi sono risibili: 150 Euro per i single, 300 Euro per la coppia e 500 Euro per le famiglie con figli.
Nel caso delle famiglie, il bonus è di 500 Euro a prescindere dal numero dei componenti.
Insomma, questi bonus sono stati presentati come delle soluzioni per contenere la crisi causata dal Coronavirus (e dalla cattiva gestione di esso da parte del Governo) ma si sono dimostrati dei bluff.
Basti pensare anche al "bonus badanti, colf e babysitter" da 1000 Euro che è finito in tasca a meno della metà degli aventi diritto a causa della grande quantità di adempimenti (ben 26) previsti per poterlo ricevere.
Così, oltre al danno vi è anche la beffa.
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