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sabato 19 settembre 2020

Scanzi attacca Osho ma non Vauro e Grillo


Sul blog di Nicola Porro, vi è un articolo di Max del Papa che è intitolato "Giornalismo Ogm: Scanzi attacca Osho".
Ne riporto uno stralcio:

"La vita è una cosa buffa e può capitare di doverti occupare delle piccole cose di pessimo gusto, per esempio questo Andrea Scanzi, uno che ignora il Leopardi dei Pensieri: “Gli uomini si vergognano non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che ricevono. Però ad ottenere che gli ingiuriatori si vergognino, non v’è altra via che di rendere loro il cambio”.

Ingiurie a casaccio

Questo Scanzi ha una coazione a ripetere ingiurie puberali apparentemente a casaccio, se non c’è una polemica servita calda dove infilarsi la crea lui, è un take away del cicaleccio aperto 24 ore su 24; adesso, out of the blue, punta Federico Palmaroli, l’alter ego di Osho che con le sue trovate verbali, roba d’alta scuola, diciamo un Longanesi, e con le sue elaborazioni grafiche diverte ogni giorno decine di migliaia di lettori trasversali. Gli è che la genialità è come il coraggio, se uno non ce l’ha non se la può dare e questo evidentemente rode il fondo dell’anima: i due si sono azzuffati, Palmaroli ha risposto a brutto muso, la discussione si è spostata sui follower, chi ne ha di più, chi se li compra, affari loro, certo le lezioni di deontologia da Scanzi è roba che non si può sentire, sa tanto di mondo che si ribalta: non si deve, non sta bene, non si fa di partecipare a eventi elettorali? Palmaroli ha precisato che lo invitano tutti i partiti per ogni sorta di eventi e lui non è un giornalista, è un satirico, sia pure atipico: la categoria risulta per il 99% spalmata, più che schierata, a sinistra. Tanto è bastato per prendersi del “Fasho Osho”, che come calembour è fuori tempo già in terza media".

Andrea Scanzi attacca Osho (al secolo, Federico Palmaroli) ma non dice nulla di altri Vauro Senesi e Beppe Grillo.
Per Scanzi, quella di Osho non sarebbe satira perché non è orientata a sinistra.
Ora, a casa mia, la satira non ha nessun colore politico.
Non è né di sinistra né di destra.
La satira è roba molto antica.
Non so se abbiate mai letto "Le vespe", una commedia del commediografo greco Aristofane (450 AC-385 AC).
La satira serve a prendere in giro i politici ed è uno strumento di democrazia.
Infatti, essa ci fa capire che anche chi ha un potere può essere giudicato, indipendentemente dal suo orientamento politico.
Forse, il signor Scanzi farebbe bene a leggere le opere di Aristofane. 
Egli ha attaccato Osho ma tace riguardo ad altri personaggi, come Vauro Senesi e Beppe Grillo, i quali fanno politica, spesso con opere di pessimo gusto, dato che attaccano i loro avversari.
Basti rivedere alcune vignette di Vauro, le quali sono quantomeno vergognose.
Quelle di Vauro sono opere grossolane ed atte a denigrare l'avversario della parte politica da egli dichiaratamente sostenuta. 
Beppe Grillo ha fondato un partito, il quale oggi governa (male) il nostro Paese.
Le parole di Scanzi denotano solo due cose: un livore ideologico veramente insensato e l'ignoranza riguardo alla materia della satira.
Consiglio a Scanzi di leggere le opere di Aristofane e Plauto. 

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