Grazie alla mediazione del presidente americano Donald Trump, la Serbia ed il Kosovo hanno trovato una pacificazione e hanno riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele.Hanno decisi di trasferire le loro ambasciate da Tel Aviv a Gerusalemme.
Peccato, però, che l'Unione Europea si stia mettendo di traverso.
Questo è il post della pagina Facebook di "Progetto Dreyfus":
"IL RICATTO DIPLOMATICO DELL'EUROPA A SERBIA E KOSOVO: NO ALLE AMBASCIATE A GERUSALEMME
Cambiano gli attori, ma la politica dell'Unione Europea non manca mai di mostrare il suo vero volto quando si parla dello stato di Israele: pochi giorni fa alla Casa Bianca si è fatta la storia, con l'accordo tra Serbia e Kosovo per la normalizzazione dei loro rapporti, e contestualmente i due stati hanno annunciato anche di voler stabilire le proprie ambasciate a Gerusalemme, capitale dello stato di Israele.
Non si è fatta attendere la reazione da parte di Bruxelles, che ha "ammonito" Serbia e Kosovo, affermando che la decisione di aprire ambasciate a Gerusalemme può compromettere la loro candidatura di adesione all’UE: “Qualsiasi passo diplomatico che possa mettere in discussione la posizione comune dell’Unione Europea su Gerusalemme – ha detto lunedì ai giornalisti a Bruxelles il portavoce dell’Unione Europea per gli affari esteri, Peter Stano – è motivo di grave preoccupazione e rammarico”, aggiungendo poi che tutti gli stati membri UE dovrebbero evitare iniziative simili “nel rispetto delle leggi internazionali e della soluzione dei due stati”.
Ancora una volta quindi l'Europa non perde occasione per esprimere il proprio unilateralismo nella questione israelo-palestinese, mentre anche parte del mondo arabo sembra aver finalmente compreso come i continui dinieghi da parte palestinese a qualsiasi proposta volta a normalizzare i rapporti con lo Stato ebraico sia un freno al progresso e alla pace.
Un "ammonimento" quello dell'Europa che assomiglia molto ad un ricatto.
Thanks to Israele.net & Eunews.it".
Questo è il post della pagina Facebook di "Progetto Dreyfus":
Cambiano gli attori, ma la politica dell'Unione Europea non manca mai di mostrare il suo vero volto quando si parla dello stato di Israele: pochi giorni fa alla Casa Bianca si è fatta la storia, con l'accordo tra Serbia e Kosovo per la normalizzazione dei loro rapporti, e contestualmente i due stati hanno annunciato anche di voler stabilire le proprie ambasciate a Gerusalemme, capitale dello stato di Israele.
Non si è fatta attendere la reazione da parte di Bruxelles, che ha "ammonito" Serbia e Kosovo, affermando che la decisione di aprire ambasciate a Gerusalemme può compromettere la loro candidatura di adesione all’UE: “Qualsiasi passo diplomatico che possa mettere in discussione la posizione comune dell’Unione Europea su Gerusalemme – ha detto lunedì ai giornalisti a Bruxelles il portavoce dell’Unione Europea per gli affari esteri, Peter Stano – è motivo di grave preoccupazione e rammarico”, aggiungendo poi che tutti gli stati membri UE dovrebbero evitare iniziative simili “nel rispetto delle leggi internazionali e della soluzione dei due stati”.
Ancora una volta quindi l'Europa non perde occasione per esprimere il proprio unilateralismo nella questione israelo-palestinese, mentre anche parte del mondo arabo sembra aver finalmente compreso come i continui dinieghi da parte palestinese a qualsiasi proposta volta a normalizzare i rapporti con lo Stato ebraico sia un freno al progresso e alla pace.
Un "ammonimento" quello dell'Europa che assomiglia molto ad un ricatto.
Thanks to Israele.net & Eunews.it".
Ora, si è capito che l'Unione Europea è contro Israele.
Questa è una cosa nota.
Questa Unione Europea continua ad avere pregiudizi nei confronti Israele.
Anche questo è antisemitismo.
Infatti, l'antisionismo, il quale caratterizza la mentalità di questa Unione Europea, è antisemitismo.
Adesso, questa Unione Europea ricorre al ricatto ai danni di Serbia e Kosovo.
Nelle parole di Peter Stano, si vede una sorta di larvato di ricatto ai danni dei due Paesi della Penisola Balcanica.
In pratica, nelle parole di Stano, si potrebbe leggere questa presa di posizione: se Serbia e Kosovo continuassero a portare avanti le loro politiche in favore di Israele ci sarebbero delle ripercussioni.
L'Unione Europea vuole portare avanti una politica che non porta nessuna pacificazione nel Medio Oriente.
Infatti, la pacificazione passa attraverso il riconoscimento dello Stato di Israele.
Peccato che la controparte, i Palestinesi, non vogliano riconoscere Israele perché ne vogliono la distruzione.
Dunque, la soluzione dei "due Stati", che questa Unione Europea vuole portare avanti, risulta essere su un binario morto.
Questa Unione Europea non vuole ammettere di avere un pregiudizio nei confronti di Israele.
Ciò è un dato di fatto.
Per fortuna, c'è il presidente americano Trump che sta agendo nella giusta ottica.
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